Il “made in Italy” va in cattedra

Al corso Principi di Management del Dipartimento di Economia e Impresa una lezione con i rappresentanti delle imprese ambasciatrici della sicilianità nel mondo

Alfio Russo
Sonia Giaccone
Giorgio Vanadia e Matilde Cifali
Salvo Laudani

Una lezione in aula con protagoniste le imprese ambasciatrici della sicilianità nel mondo.

Un modo originale per festeggiare la prima giornata nazionale del Made in Italy che, a partire da quest’anno cadrà sempre il 15 aprile in occasione dell’anniversario della nascita di Leonardo da Vinci, il genio della creatività italiana.

Ad “inaugurare” in ateneo il Made in Italy è stato il corso di Principi di Management del Dipartimento di Economia e Impresa, tenuto dal prof. Rosario Faraci, che ha organizzato un incontro in aula con i rappresentanti di alcune imprese ambasciatrici della sicilianità nel mondo.

«In questa maniera, anche il mondo universitario, quello catanese in particolare, ha idealmente raccolto l'invito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy a ricordare il valore dell'italianità all'estero», ha precisato il prof. Rosario Faraci, delegato all’Incubatore di Ateneo, Start-up e Spin-off.

L’istituzione della ricorrenza della Giornata del made in Italy è stata prevista dalla legge 206 del 27 dicembre 2023 per promuovere e valorizzare in Italia e all’estero le produzioni di eccellenza, il patrimonio culturale e le radici culturali nazionali.

Il 15 aprile di quest’anno, infatti, centinaia di eventi ed iniziative si sono svolti nel Paese e all’estero, proprio per evidenziare la superiorità e la qualità nelle produzioni manifatturiere dell’agroalimentare, dell’abbigliamento-tessile, dell’arredamento e dell’automotive, le cosiddette 4A in cui l’Italia eccelle in molti business.

«Anche in Sicilia ci sono numerose realtà aziendali che promuovono all’estero i prodotti belli e ben fatti del made in Italy – ha aggiunto il docente -. Più legate alle specificità del territorio, alla cultura e alle tradizioni dell’isola, al soft power dei valori dell'accoglienza e della convivialità dei Siciliani, le imprese isolane operano in vari settori, dall'agro- alimentare, all’artigianato, dal vino e dall’olio ai gioielli».

Studenti e docenti insieme a fine lezione

Studenti e docenti insieme a fine lezione

Fra queste imprese il prof. Rosario Faraci ha scelto di portare in aula Oranfrizer Unifrutti, con sede a Scordia e stabilimenti produttivi nel catanese e nel messinese, leader nella produzione e commercializzazione di arance rosse e di succhi refrigerati a base di agrumi; Sicilia Avocado, il primo produttore in Italia di avocado, mango e frutti subtropicali, che ha sede a Giarre; Ceramiche De Simone, nota per la produzione di ceramiche artistiche e di altri oggetti di design fortemente evocativi della artigianalità siciliana, azienda con sede produttiva a Catania.

Al corso sono stati invitati il dott. Salvo Laudani, marketing manager di Oranfrizer Unifrutti e presidente di Freshfel Europe, e il dott. Giorgio Vanadia insieme con la dott.ssa Matilde Cifali, titolari di Ceramiche De Simone.

Da remoto è intervenuto il fondatore di Sicilia Avocado il dott. Andrea Passanisi, che riveste anche il ruolo di presidente di Coldiretti Catania.

Le testimonianze aziendali hanno permesso a studentesse e studenti di Principi di Management di comprendere meglio le modalità con cui i prodotti della sicilianità di eccellenza sono realizzati, certificati, comunicati al mercato ed esportati nei paesi esteri.

Nella lezione successiva del 16 aprile, la prof.ssa Sonia Caterina Giaccone del Dipartimento di Economia e Impresa, insieme con il prof. Faraci, ha illustrato ai giovani universitari i risultati di un loro studio, dal titolo Investigating the Place of Origin Effect through a Stakeholder Perspective, pubblicato qualche anno fa su una importante rivista di marketing, sul valore iconico e sulla forza commerciale del made in Sicily.

La ricerca ha messo in luce i fattori determinanti e gli effetti della sicilianità di eccellenza in vari settori di attività economica, tra i quali rientrano anche i servizi.