Il Mondo è come te lo metti in testa

Giovanni Truppi da Zō, per Fuori Salotto, ha celebrato il decimo anniversario della pubblicazione del fortunato album

Giusy Andolina

Nelle sue canzoni gli aspetti più banali della vita diventano momenti di commovente grandezza e le tragedie, gli amori, i dolori vengono dissacrati attraverso la lente dell’intelligenza e dell’ironia. 

Più di cento concerti in meno di due anni sono i numeri del tour del cantautore napoletano Giovanni Truppi per il suo ultimo disco, un crescendo esponenziale dovuto soprattutto al passaparola tra pubblico e addetti ai lavori ed al magnetismo dei suoi live.

E nei giorni scorsi – insieme con il batterista Marco Buccelli – ha fatto tappa al Zō Centro culture riproponendo dal vivo il fortunato album Il mondo è come te lo metti in testa nel decennale della sua uscita.

Musicista jazz, in cantastorie, per varie ragioni, ha deciso di fare altro, di darsi al pop, rivelandosi peraltro un visionario. Anche se poi ti rendi conto che è un tipo concreto, ironico. Sarcastico a volte, senza dubbio un ottimo osservatore.   

Il mondo è come te lo metti in testa, secondo album in studio che ha segnato la sua carriera, tratteggia un personaggio – vero o fittizio che sia – che si racconta attraverso le canzoni, pertanto descrive un viaggio molto personale ma esprime anche una precisa visione del mondo.  

È un disco che parla di amore e di sesso, di politica e di Dio, delle donne e degli uomini, un viaggio dentro, intorno e fuori la coscienza di un uomo ed è un disco di musica complessa che arriva dritta al cuore e al cervello. 

Pertanto un album in cui l’essenza musicale di Truppi trova posto per esprimersi: la dimensione intima si fonde con l’energia carismatica, regalando al suo pubblico emozioni ricercate.  

Quattordici tracce intrise di riferimenti personali con le quali afferma la sua indole e il suo estremo desiderio di trovare il proprio posto nel mondo, senza mai perdere di vista la sua libertà creativa ed espressiva.  

Questo connubio di strofe elaborate, ricche di momenti ironici raccontati senza alcun timore, ha contribuito a rendere Giovanni Truppi l’artista che è oggi.

Un momento del concerto al Zō Centro culture

Un momento del concerto al Zō Centro culture 

E il mondo è come io me lo metto in testa, un giorno sto nel mare e un altro nuoto in una vasca.
Un giorno dormo, un giorno mi ricordo, un giorno mi sveglio e un altro giorno sono sordo.
E il mondo è come tu te lo metti in testa un pesce sta nel mare e un altro nuota in una vasca.
Al pesce la vasca gli sembra il mondo e il mare, e il mare, e il mare lo vede sullo sfondo. 

«Per la maggior parte delle persone che mi seguono Il mondo è come te lo metti in testa è il primo disco che ho fatto, anche se il mio esordio (“C’è un me dentro di me”) è di tre anni prima. Questo equivoco mi sembra molto logico perché è lì che per la prima volta ho trovato me stesso e ho scoperto che le canzoni potevano essere un esercizio di libertà», racconta Giovanni Truppi.  

«Nel 2013, dopo tanti concerti e parecchio lavoro, Marco Buccelli, che lo ha anche prodotto, e io abbiamo deciso di registrare il disco in presa diretta, in una settimana: voce, chitarra, batteria e un paio di pezzi al piano. Lo abbiamo pubblicato da soli con un’etichetta fondata da Marco negli Stati Uniti e un’altra che avevo completamente inventato qua in Italia, che non a caso si chiamava I Miracoli», ha aggiunto.  

«Sono passati dieci anni e Marco ha firmato la produzione di tutti i dischi che ho fatto, ma praticamente non suoniamo in duo da allora e sono molto felice che la pubblicazione di questo vinile ci dia modo di festeggiare dieci anni di quell’esperienza e di lavoro insieme ma soprattutto sono felice di suonare con lui perché raramente nella vita ci sono occasioni in cui mi sento così libero», ha continuato. 

«Marco Buccelli, è una figura fondamentale per me perché siamo amici da circa 25 anni e abbiamo fatto tutto insieme. In tutti i miei dischi c’è lui come produttore e come coautore, e questo disco, specialmente, è quello dove abbiamo messo a fuoco questa nostra sinergia – ha tenuto a precisare -. Nel tour ci sono anche brani che non fanno parte di questo disco, ma tutto nasce da lì. È un po’ quello che abbiamo voluto immortalare. Marco vive negli Stati Uniti, quindi non è mai proprio semplicissimo portarlo qui in Italia, e quindi sono doppiamente contento».

Giovanni Truppi e Marco Buccelli

Giovanni Truppi e Marco Buccelli

Giovanni Truppi nasce a Napoli nel 1981. Ha pubblicato quattro album in studio: nel 2013 Il mondo è come te lo metti in testa, nel 2015 Giovanni Truppi", nel 2017 "la raccolta Solopiano" e nel 2019 "Poesia e civiltà", quest'ultimo "indicato - sottolinea il profilo ufficiale di Truppi - tra i migliori dischi dell’anno dai principali media italiani e dal quotidiano francese “Le Monde”".

Nel 2019 ha ricevuto il premio Pimi come miglior artista indipendente dell’anno dal Mei dedicato appunto agli artisti provenienti dal mondo dell'indie.

Fuori dall'ambito musicale, Truppi ha pubblicato a luglio 2021 il libro L'avventura edito da La Nave di Teseo, che è un diario di un viaggio fatto nel 2020 assieme a due amici e a un pianoforte smontabile caricato su un camper lungo il perimetro della penisola italiana. Al Festival di Sanremo 2022 Giovanni Truppi debutta sul palco dell’Ariston con Tuo padre, mia madre, Lucia, un’insolita canzone d’amore, dedicata alla figlia Lucia e alla sua famiglia.