A Giurisprudenza sono state dedicate due giornate di studi a Giovanni Grasso, punto di riferimento per la comunità scientifica internazionale
È stato uno dei padri fondatori del diritto penale europeo. Già nel 1989, con la visionaria opera Comunità europee e diritto penale, aveva gettato le basi, nell’ambito della dottrina penalistica nazionale ed europea, sui rapporti tra diritto penale e dell’Unione europea e il diritto penale europeo.
Giovanni Grasso, ordinario di Diritto penale all’Università di Catania, è stato da decenni un punto di riferimento per la comunità scientifica internazionale.
E il Dipartimento di Giurisprudenza - in collaborazione del Centro di Diritto Penale Europeo di Catania e del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania –, proprio per rendergli omaggio a conclusione della sua carriera accademica, ha organizzato l’iniziativa Giornata di studi in onore del prof. Giovanni Grasso che si è svolta il 20 e 21 ottobre nell’aula magna di Villa Cerami.
«Il rapporto tra il Diritto dell’Unione Europea e il Diritto penale è stato il filone principale della mia attività scientifica», ha detto il prof. Giovanni Grasso in chiusura delle due giornate.
«Oggi si può affermare che esiste un Diritto penale dell’Ue, cioè una dimensione penalistica europea – ha aggiunto -. D’altro canto assumono sempre più un particolare rilievo le varie influenze che la dimensione europea del diritto penale produce sul nostro sistema penale nazionale e anche in quello degli altri Stati».
«Credo che sia ormai indispensabile guardare all’Ue per aggiornare il nostro sistema normativo penale per quanto riguarda i diritti, i principi e le garanzie – ha tenuto a precisare -. Dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, così come interpretata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, emergono una serie di diritti fondamentali di cui il nostro sistema giudiziario ne deve tenere conto tutelandoli. Si tratta di diritti e garanzie europei che dobbiamo inserire nel nostro ordinamento. Appare chiaro, e la riforma Cartabia con la sua dimensione europea lo dimostra, come l’Europa chieda all’Italia una riduzione dei tempi del processo che oggi sono estremamente lunghi».
Un momento dell'intervento della prorettrice Francesca Longo. Al suo fianco Salvatore Zappalà, Tiziana Aloisio e Anna Maria Maugeri
Giornate che hanno registrato la presenza di numerosi specialisti italiani e europei che si sono confrontati sulle questioni maggiormente controverse, sia sul piano dottrinale, sia su quello giurisprudenziale, concernenti i rapporti tra diritto penale nazionale e diritto europeo e quelle più squisitamente attinenti al diritto penale europeo.
Ad aprire i lavori è stata la prof.ssa Francesca Longo, prorettrice dell’ateneo catanese, la quale ha sottolineato come «il prof. Grasso abbia rappresentato da decenni un punto di riferimento per il diritto penale nella sua dimensione sovranazionale in Italia e in Europa e, di conseguenza, è stato ed è motivo di orgoglio per l’intera comunità accademica, in particolar modo dell’Università di Catania».
«Per questo oggi l’ateneo lo festeggia con due giornate di studi evidenziandone la carriera universitaria di docente e studioso del diritto penale europeo, di cui ne è stato pioniere, e anche i numerosi incarichi ricoperti a livello internazionale – ha aggiunto -. Vorrei ricordare che, inoltre, il prof. Grasso ha dato vita, insieme con altri colleghi, alla Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali “Galati” contribuendo fortemente alla formazione dei propri allievi».
A seguire sono intervenuti Tiziana Aloisio dell’Ordine degli avvocati di Catania ordine degli avvocati, il prof. Salvatore Zappalà, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, e il prof. Aurelio Mirone, direttore della Scuola di Specializzazione per le professioni legali “Galati”.
La prorettrice Francesca Longo mentre omaggia il prof. Giovanni Grasso con la medaglia d'ateneo
A seguire le docenti Anna Maria Maugeri e Rosaria Sicurella dell’Università di Catania ne hanno tratteggiato le notevoli doti umane e il rigore scientifico.
«Un maestro per tutti noi dalle straordinarie doti umane coniugate con la cultura e l’esperienza nel campo del diritto penale. Ha avuto sempre modi gentili e garbati con tutti noi, allievi e studenti, disposto ad ascoltare gli altri. Ha sempre posto al centro delle sue azioni, dall’insegnamento alla ricerca, l’umiltà e il rispetto dei giovani», hanno spiegato nel corso del loro intervento sottolineando i numerosi incarichi di rilievo ricoperti a livello accademico, quale direttore della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali “Galati” dell’Università di Catania (2009-2017), direttore del corso di formazione avanzata in “Cooperazione giudiziaria e Spazio giuridico europeo” organizzato dalla Scuola Superiore di Eccellenza e dall’allora Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Catania (2000/2003) e componente del Consiglio d’amministrazione dell’ateneo.
«La sua opera monografica Comunità europee e diritto penale del 1989 ha rappresentato la prima trattazione sistematica di una serie di questioni che solo recentemente sono state riconosciute come afferenti ad un insegnamento autonomo del diritto penale, di cui Giovanni Grasso ha gettato le fondamenta – hanno aggiunto -. In qualità di riconosciuto esperto della materia, è stato chiamato a partecipare a numerosi studi svoltisi sotto l’egida della Commissione europea (Espace judiciaire européen, coordinato dalla prof.ssa Mireille Delmas-Marty, culminato nella redazione del documento Corpus juris portant dispositions pénales pour la protection des intérêts financiers de l’Union européenne (1995); e il successivo studio The implementation of the Corpus Juris in the Member States, coordinato da M. Delmas-Marty-J. Vervaele).
Le docenti Anna Maria Maugeri e Rosaria Sicurella
È membro dell’European Criminal Law Network (ECLAN) e componente del Consiglio scientifico regionale del Siracusa International Institute for Criminal Justice and Human Rights. Ha fondato nel 1997 il Centro di Diritto penale europeo di Catania, di cui è presidente, nella cui collana di pubblicazioni sono ricompresi volumi importanti per la riflessione scientifica sulle tematiche del diritto penale europeo e delle interazioni tra diritto europeo e diritto penale nazionale».
Nel loro intervento le docenti hanno evidenziato anche la straordinaria capacità del ‘maestro’ di «trasmettere passione e conoscenze relative alle tematiche a lui più care che hanno reso l’Università di Catania e il suo Dipartimento di Giurisprudenza centri di riferimento in materia di diritto penale europeo per la comunità penalistica nazionale, europea e internazionale».
Non a caso il prof. Giovanni Grasso ha formato, sotto la sua guida, diverse generazioni di studiosi accreditati ormai in ambito accademico, giudiziario, istituzionale, forense. Tra i suoi allievi in ambito accademico Anna Maria Maugeri, Rosaria Sicurella, Grazia Maria Vagliasindi, Francesco Siracusano, Valeria Scalia e Annalisa Lucifora e, inoltre, gli allievi indiretti come Vincenzo Tigano, Amalia Orsina, Marta Giuca.
Il prof. Giovanni Grasso, inoltre, rappresenta un importante punto di riferimento nella comunità scientifica penalistica anche sui temi del reato omissivo improprio, la cui struttura obiettiva della fattispecie ha trovato accoglimento, di frequente, da parte della giurisprudenza, ai reati di pericolo, associazione di stampo mafioso (mafie straniere, concorso esterno in associazione mafiosa), diritti fondamentali, principio di legalità nella sua declinazione europea, misure di prevenzione, diritto penale ambientale, sanzioni amministrative punitive, genocidio, concorso di persone, misure di sicurezza e confisca in particolare.
Il pubblico presente nell'aula magna di Villa Cerami
Nel suo percorso professionale ha svolto il ruolo del giurista, di magistrato e di avvocato. È stato consigliere giuridico del Ministro dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato (1988-1991), del Ministero dell’Interno (2000-2001) e della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sequestro dell’On. Aldo Moro e sul terrorismo in Italia.
Ha, inoltre, fatto parte di numerose e importanti commissioni di riforma e ministeriali anche in materia di diritto penale internazionale. Ha ricoperto numerosi incarichi di prestigio a livello internazionale. Negli anni 1987-1992 ha partecipato, in qualità di consulente dell’Agente del Governo italiano, alla difesa dell’Italia dinanzi alla Corte europea e alla Commissione europea dei diritti dell’uomo, e ha fatto parte altresì del Comitato di esperti del Consiglio d’Europa incaricato di elaborare un progetto di convenzione volto a prevenire e reprimere più efficacemente il fenomeno dell’insider trading.
Dal 1996 al 2003 è stato componente della Human Rights Chamber for Bosnia and Herzegovina. Il 1° gennaio 2017 è stato nominato dal Presidente della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo componente della Corte Costituzionale dello Stato di Bosnia ed Erzegovina, ai sensi delle previsioni della Costituzione di Bosnia ed Erzegovina.