Il preside "perbene"

Il Di3A ha intitolato un’aula del dipartimento alla memoria del prof. Patrizio Damigella, illustre studioso e uomo politico, appassionato difensore dell’agricoltura siciliana

Mariano Campo

Un uomo perbene. Un preside ‘illuminato’ e democratico (il primo ad essere eletto tra i docenti laureati a Catania), naturalmente portato ad ascoltare le ragioni di tutti e a governare con il contributo di ciascuna anima della facoltà. Uno studioso lungimirante, un politico appassionato nella difesa e nel sostegno dell’agricoltura siciliana. Un intellettuale impegnato a favore della Sicilia e del Mezzogiorno.

Sono alcuni dei ‘tasselli’ che compongono il ritratto del professor Patrizio Damigella, al quale è stata dedicata un’aula del dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente, così come è emerso dalle parole di colleghi e allievi che hanno voluto ricordarne la figura e l’opera nel corso della cerimonia di ‘svelatura della targa’.

Nato a Mineo nel 1929 e scomparso nel 2018 a Catania, il prof. Damigella fu ordinario di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree e successivamente Emerito dell’Università di Catania. La sua figura e la sua opera sono indissolubilmente legate alla storia della Facoltà di Agraria dell’Ateneo. Da studente – si iscrisse nel 1949 - fu protagonista e testimone delle prime fasi di avvio, fino a divenirne preside dal 1976 al 1987, il primo eletto tra i professori laureatisi a Catania, come ha ricordato il rettore Francesco Priolo, contribuendo alla sua crescita e favorendone il consolidamento negli anni.

Un momento dell'inaugurazione dell'aula Patrizio Damigella

Un momento dell'inaugurazione dell'aula Patrizio Damigella

Profondo conoscitore della realtà contadina e agricola meridionale, Damigella operò negli anni con la piena consapevolezza che lo sviluppo del Mezzogiorno fosse imprescindibile da quello del settore agricolo, alimentando in tal modo la passione civile che lo animava. Fu sindaco di Mineo, suo paese di origine, e deputato per due legislature all’Assemblea regionale siciliana, di cui fu anche vicepresidente. Da parlamentare, fu di grande aiuto per tutta la categoria degli Agronomi e degli agricoltori in generale, sostenendo l'approvazione del piano agricolo regionale varato dall'allora Presidente della regione Piersanti Mattarella.

Il prof. Damigella fu un antesignano di temi innovativi, quali la multifunzionalità dell’arboricoltura e l’analisi statistica applicata alla ricerca in agricoltura, estendendo i suoi ambiti di ricerca a quasi tutte le specie arboree da frutto di interesse mediterraneo, ivi comprese quelle di minore importanza, contribuendo in tal modo allo sviluppo del settore dell’arboricoltura nel nostro Ateneo.

Nel tempo, divenne un riferimento carismatico per molti colleghi e allievi, contribuendo molto spesso in maniera decisiva alla risoluzione di specifici problemi, assumendo un ruolo di primo piano nel settore dell’agricoltura in Sicilia. Fu inoltre attivo nell’ambito di numerosi sodalizi scientifici (Accademia dei Georgofili, Accademia della Vite e del Vino, Accademia dell’Olivo e dell’Olio), come ha ricordato il prof. Rosario Di Lorenzo, docente di arboricoltura nell’ateneo palermitano.

Un momento dell'intervento del prof. Mario D'Amico

Un momento dell'intervento del prof. Mario D'Amico. Al suo fianco il rettore Francesco Priolo e la prof.ssa Alessandra Gentile

«Dopo l’aula intitolata al professor Filadelfio Basile – ha premesso il direttore del Di3A Mario D’Amico -, celebriamo l’intitolazione di questo luogo di vita e di studio alla memoria del professor Damigella, che ha lasciato una traccia indelebile in chi lo ha conosciuto. In anni difficili e di transizione, ha saputo guidare la facoltà di Agraria con determinazione ma coinvolgendo nel confronto tutte le componenti. È stato uno strenuo sostenitore dell’Azienda agraria sperimentale e si deve alla sua intuizione lo sviluppo della sede nell’area di Santa Sofia, con quello che poi sarebbe diventato l’attuale Polo Bioscientifico».

«Scegliendo di ricordare tangibilmente i ‘maestri’ scomparsi – ha osservato il rettore Priolo -, il Di3A continua a dimostrare un senso di coesione che affonda le sue radici nel passato, ma si proietta ogni giorno verso il futuro. Sono certo che il preside Damigella oggi sarebbe orgoglioso delle importanti collaborazioni che questo dipartimento si è conquistato, acquisendo il diritto di un posto in prima fila nei progetti strategici sull’innovazione in agricoltura in Italia e in Europa, come Agritech. Non c’è alcun dubbio che il suo magistero abbia dato e continui a dare frutti importanti».

La professoressa Alessandra Gentile, decana del settore di Arboricoltura generale e Coltivazioni arboree, ha ringraziato tutti coloro che sono intervenuti alla cerimonia, oltre ai familiari anche i colleghi di una vita del professor Damigella: «Gli siamo grati – ha sottolineato – per aver fondato il settore dell’arboricoltura a Catania, e aver avviato gli studi e le ricerche su specie minori come ficodindia, carrubo e melograno, permettendo al nostro dipartimento di potersi fregiare di una leadership nazionale, e di aver registrato importanti progressi anche sulle specie principali come arancio, mandarino, limone e mandorlo».

Docenti, ricercatori e familiari presenti alla cerimonia

Docenti, ricercatori e familiari presenti alla cerimonia

«Era lungimirante perché è riuscito ad intuire il ruolo dell’arboricoltura produttiva in funzione di quella che oggi chiamiamo sostenibilità – ha proseguito la prof.ssa Gentile -, con anni e anni di anticipo, a cinquant’anni di distanza il suo pensiero si rivela straordinariamente attuale, anche per quanto riguarda la condivisione e l’interdisciplinarietà, di cui è stato un precursore, nel rapporto con il territorio e con le imprese, e la stessa gestione della facoltà, per quanto riguarda gli aspetti legati alla didattica, alla ricerca, all’edilizia e al patrimonio bibliotecario».

Sentite anche le testimonianze del prof. Stefano La Malfa e del dottor Salvatore Rapisarda, che hanno riportato alla luce altri aspetti della sua azione. Il genero, Mario Di Guardo, parlando a nome dei familiari, ha voluto infine ringraziare l’ateneo e il dipartimento per l’intitolazione dell’aula, e aggiungere ulteriori elementi sull’uomo, andando oltre il confine delle sue apprezzate attitudini pubbliche: «Tutti noi esprimiamo profonda gratitudine verso il prof. Damigella – ha concluso -: gratitudine per la sua eredità umana, che non consideriamo una reliquia ma una luce capace di illuminare ancora a lungo le nostre vite».