L’intervento di Remo Morzenti Pellegrini, vicepresidente della Scuola Nazionale dell’Amministrazione al convegno di Palazzo centrale
Formazione costante, Pnrr, innovazione e digitalizzazione. Sono stati questi i temi principali su cui si è soffermato Remo Morzenti Pellegrini, vicepresidente della Scuola Nazionale dell’Amministrazione, in occasione del convegno dal titolo Il rapporto di lavoro nelle università tra legge e contrattazione collettiva nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università di Catania
«Il comparto universitario ricopre un ruolo importante nella pubblica amministrazione e pensare ad un momento di approfondimento sulle tematiche del pubblico impiego lo dimostra – ha spiegato in apertura il vicepresidente della Sna -. Il personale tecnico-amministrativo si trova in questo periodo ad affrontare una tematica più generalista del diritto del lavoro applicato al comparto e la giornata di oggi offre un’occasione di approfondimento per le università, non a caso affiancate dalla Scuola nazionale dell’amministrazione, in quanto chi è chiamato a pensare alla nuova dirigenza dello Stato non deve solo formare il personale, ma deve soprattutto ascoltare quelli che sono i bisogni del pta».
«Quelli che emergono sono principalmente la necessità di una formazione costante che possa dare degli spunti applicativi concreti e risposte certe alle nuove normative che in materia di pubblico impiego sono sempre più rapide e innovative», ha aggiunto il docente di Diritto amministrativo al Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Bergamo.
«Il primo bisogno è dare una risposta formativa ai bisogni del personale tecnico-amministrativo – ha spiegato – tenendo conto che il personale della pubblica amministrazione è sempre stato formato in modo più generalista e adesso ha bisogno di una formazione specialistica costante. La presenza della Sna va anche in questa direzione, occorre dare un segnale di formazione e ascolto e di affiancamento alle università».
In foto da sinistra Remo Morzenti Pellegrini e Corrado Spinella
Altro aspetto fondamentale è il Pnrr. «Si tratta di un piano di finanziamenti che va visto da due lati di un 45 giri – ha detto -. Il lato A è l’aggravio del lavoro per il pta, mentre il lato B è che questo strumento rappresenta una grande opportunità. Il limite sono i tempi per spendere i finanziamenti del Pnrr e applicare ciò che lo stesso impone. Ma dobbiamo guardare a quel che rimane, ovvero la capitalizzazione di un metodo che la pubblica amministrazione deve avere e non a caso sono state sollecitate ad essere più capaci e pronte nel programmare le proprie attività».
«Del Pnrr rimarrà sicuramente un metodo nuovo di organizzazione del personale tecnico-amministrativo della pubblica amministrazione», ha aggiunto Remo Morzenti.
E sulle innovazioni della Pubblica amministrazione, il vicepresidente della Sna non ha dubbi. «La nuova direttiva del ministro della Pa parla chiaro e tra le varie innovazioni su cui puntare abbiamo il merito e l’incentivazione – ha detto -. Sono gli aspetti più rilevanti in merito alla contrattazione e ne dobbiamo tenere conto perché il pta non può essere posto tutto sullo stesso piano. Abbiamo figure che, indipendentemente dall’età anagrafica o dal ruolo o funzione, si spendono di più e di conseguenza non dobbiamo in qualche modo premiarle».
«La tendenza è quella di incentivare il merito, ovvero chi è maggiormente a disposizione per la pubblica amministrazione – h detto -. Questo è l’aspetto di cui dobbiamo tenere conto, valorizzando al tempo stesso le univ che devono investire sempre di più sul personale».
In merito alla digitalizzazione il prof. Remo Morzenti Pellegrini ha risposto con una metafora. «In questi mesi, quando ho incontrato le nuove generazioni sui temi della digitalizzazione e dell’utilizzo della intelligenza artificiale, ho cercato di fare capire che è importante che la macchina non utilizzi la persona, ma è la macchina che deve utilizzare la macchina. La digitalizzazione e l’IA, quindi, sono un mezzo e non il fine».
Un momento dell'intervento del dg dell'ateneo catanese Corrado Spinella
«Solo entrando in questa logica, al di là dell’età anagrafica e dalla capacità di essere pronti dinanzi alle innovazioni digitali, possiamo capire che l’aspetto più importante è quello di avere le risorse fondamentali per comprendere il processo di digitalizzazione stesso e che non possiamo non assecondarlo e neanche dobbiamo essere sopraffatti dalla macchina».
In apertura il direttore generale dell’ateneo catanese, Corrado Spinella, aveva evidenziato «l’importanza del tema della contrattazione collettiva e delle dinamiche connesse al personale tecnico amministrativo impegnato nel fare funzionare le università». «Si tratta di aspetti che viviamo quotidianamente e di importanza straordinaria con l’obiettivo di migliorare la pubblica amministrazione, sia sul fronte amministrativo, sia su quello gestionale, con riflessi sulle attività istituzionali delle università stesse, ovvero ricerca, formazione, terza missione».
«Dobbiamo stare attenti a seguire le linee strategiche dell’ateneo catanese che è molto attivo su questi fronti – ha proseguito -. Incontri come questo possono dare risposte e contenuti di straordinario interesse per la nostra università e per l’intero sistema universitario».
A seguire sono intervenuti Alessandro Riccobono dell’Università di Palermo su Programmazione del fabbisogno personale: accesso dall’esterno, mobilità e progressioni di carriera, Maria Vittoria Marongiu della Direzione di Contraffazione dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni su Progettazione e gestione del nuovo ordinamento professionale e la prof.ssa Loredana Zappalà dell’Università di Catania su Trattamento economico accessorio e differenziali stipendiali tra performance e competenze.
Nella seconda parte dei lavori sono intervenuti Rosario Santucci dell’Università del Sannio di Benevento su Tipologie contrattuali flessibili e il prof. Alessandro Boscati dell’Università di Milano e componente dell’Area Lavoro pubblico della Scuola Nazionale dell’Amministrazione e Università di Milano sul tema Il nodo delle relazioni sindacali.
In chiusura hanno preso la parola il dg dell’ateneo catanese, Corrado Spinella, e il prof. Sebastiano Bruno Caruso dell’Università di Catania.