Imprese familiari e continuità aziendale

L’intervento dei docenti Giorgia D’Allura e Giovanni Battista Dagnino sull’articolazione del passaggio generazionale nella transizione da una generazione all’altra

Giorgia D’Allura e Giovanni Battista Dagnino

Le PMI a gestione familiare costituiscono il cuore pulsante dell’economia italiana, dacché rappresentano il 70% circa delle imprese del paese. Questo dato assume una connotazione ancor più rilevante in Sicilia laddove le piccole e medie imprese familiari costituiscono la spina dorsale di numerosi settori produttivi. Tuttavia, con il passare degli anni e l’incanutimento dei fondatori, il tema del passaggio generazionale diviene una questione cruciale. Le PMI siciliane si trovano a dover affrontare uno snodo fondamentale per la continuità aziendale, in cui la gestione delle successioni richiede la pianificazione attenta e la gestione scrupolosa delle risorse familiari e patrimoniali.

Oggi, non pochi fondatori di queste imprese, sovente oltre 70 anni, debbono fare i conti con il desiderio di tramandare l’impresa alle nuove generazioni, ma anche con le sfide che tale passaggio comporta. Il passaggio da una generazione all’altra non riguarda, come si potrebbe pensare, soltanto l’aspetto economico, ma anche la governance aziendale e le dinamiche familiari, che possono essere non poco complesse da gestire. Le PMI familiari debbono infatti identificare un punto d’equilibrio fra il mantenimento delle tradizioni e l’inserimento delle nuove visioni e dei nuovi business model imprenditoriali, senza compromettere l’armonia all’interno della famiglia.

Un approccio utile per comprendere le dinamiche di questo passaggio è il framework dei tre sistemi interdipendenti: famiglia, proprietari e manager. Infatti, la famiglia non è più un’unica entità, ma un “sistema di famiglie”, che cambia nel tempo con l’ingresso delle nuove generazioni. La comprensione dei ruoli di ciascun membro della famiglia è cruciale per governare i conflitti e facilitare il passaggio generazionale.

Le generazioni più giovani tendono ad apportare nuove idee e approcci, mentre quelle più anziane sono più legate alla tradizione, e questa disparità può rappresentare una sfida se non viene gestita con attenzione. Ogni impresa familiare è pertanto un sistema complesso in continua evoluzione, dov’è fondamentale ricomprendere non soltanto l’aspetto economico, ma altresì le relazioni fra i membri della famiglia, il loro grado di coinvolgimento e il loro impegno nei confronti dell’impresa. Questo approccio facilita la possibilità di prendere in considerazione le differenze generazionali, la visione e le aspettative di ciascuna parte coinvolta, creando le premesse per una transizione fluida e sostenibile.

Un esempio concreto di successo nel passaggio generazionale è Caffè Moak, impresa fondata a Modica nel 1967 dal Cav. Giovanni Spadola, che ha saputo svilupparsi e affermarsi nell’ambito della torrefazione e distribuzione del caffè. Principiata come una piccola torrefazione a conduzione familiare, Caffè Moak è un marchio internazionale presente in oltre 50 paesi e con sedi a New York, Francoforte, Dubai, Atene e Malta. La determinazione del fondatore e dei successori nel produrre un caffè di qualità superiore ha consentito a Caffè Moak di adattarsi a vari mercati, mantenendo al contempo una direzione sostanzialmente familiare, un aspetto nodale che ha garantito continuità e crescita anche nei momenti di difficoltà.

Un altro esempio significativo è Mangiatorella, marchio storico di acqua minerale sorta in Calabria nel 1904. L’impresa ha continuato a crescere nel tempo, guidata dalle successive generazioni della famiglia Federico, Mangiatorella SpA controlla oggi un gruppo che include altri marchi di acqua minerale, quali Cavagrande e Sorbello. Con un fatturato di 32 milioni di euro nel 2023 e oltre 100 dipendenti, l’impresa rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’industria calabrese e siciliana.

imprese familiari

I rappresentanti delle imprese familiari intervenuti al convegno Continuity in Family Business che si è tenuto al Dei

Un altro esempio positivo legato al passaggio generazionale è Si.A.Z. Srl. Fondata nel 1992 da Carmelo La Versa, e guidata dai figli Massimiliano, Fabio ed Erica, Si.A.Z. è leader nella produzione di uova, che raggiunge 1,2 milioni di uova al giorno con 1,5 milioni di galline. Nonostante le difficoltà legate alla localizzazione a Piazza Armerina in provincia di Enna, fra le provincie più piccole e meno avanzate del paese, Si.A.Z. ha conseguito riconoscimenti nazionali per la sua filiera sostenibile e per l’adozione di pratiche ecologiche, come la produzione di uova biologiche.

Anche Tomarchio – Pasticceria Siciliana, impresa catanese nata negli anni ’50 come laboratorio di pasticceria secca, ha saputo rinnovarsi, divenendo simbolo di artigianato e autenticità siciliana. Con la famosa Tortina Tomarchio, negli anni ’60 Tomarchio è divenuta una vera e propria icona della pasticceria siciliana. Grazie alla sua capacità di sintesi di tradizione artigianale e innovazione tecnologica, Tomarchio rappresenta un modello di sostenibilità nella produzione, utilizzando energia solare, gestendo in modo ecologico le acque di lavorazione e minimizzando gli sprechi in virtù del sistema di produzione tecnologicamente all’avanguardia.

Altra realtà imprenditoriale di rilievo è Irritec, fondata a Capo d’Orlando dal Cav. Carmelo Giuffré nel 1974, oggi è leader globale nell’irrigazione di precisione. Con 17 sedi nel mondo, l’impresa sviluppa sistemi di irrigazione innovativi per fronteggiare la scarsità d’acqua e soddisfare la crescente domanda di cibo. Quale benefit corporation e champion of sustainability, Irritec promuove numerose iniziative per la sostenibilità ambientale, fra cui il programma Green Fields teso a ridurre l’impatto ecologico. L’anno scorso Irritec ha celebrato mezzo secolo di vita, consolidando il suo ruolo internazionale nel panorama della circular economy e della gestione sostenibile delle risorse.

Un altro esempio di legacy generazionale è quello del Gruppo Romano, fondato nel 1953 come piccolo negozio di alimentari. Oggi, dopo oltre 70 anni di storia, il Gruppo Romano è diventato un protagonista della distribuzione organizzata in Sicilia, con 115 punti vendita e oltre 1500 dipendenti. La partnership con Selex, il principale gruppo di distribuzione italiano, ha rappresentato una tappa fondamentale nel consolidamento del gruppo. La gestione famigliare ha saputo evolversi nel tempo, restando sempre legata alla comunità siciliana e rimanendo un punto di riferimento per il settore della grande distribuzione.

Infine, Sibeg, fondata nel 1960, è un’impresa con sede nella zona industriale di Catania che produce e distribuisce su concessione i prodotti Coca-Cola nell’isola. Con un impianto di produzione che si estende su 21.000 metri quadrati su di un’area complessiva di oltre 58.000 metri quadrati e 360 dipendenti, Sibeg è un esempio positivo di gestione familiare nell’ambito delle imprese di medie dimensioni nel Sud Italia. La famiglia Busi, che la gestisce dal 1970, ha trasformato Sibeg in uno degli attori principali del panorama produttivo siciliano, generando un indotto che coinvolge 2.600 individui.

Gli esempi sopra riportati mostrano chiaramente come il passaggio generazionale sia un momento cruciale per le PMI familiari. Una gestione avveduta, una pianificazione strategica e una visione a lungo termine sono essenziali per garantire la continuità aziendale da una generazione all’altra. Le storie di Caffè Moak, Mangiatorella, Si.A.Z., Tomarchio – Pasticceria Siciliana, Gruppo Romano, Irritec e Sibeg evidenziano come le imprese familiari siciliane siano in grado affrontare il cambiamento e prosperare nel tempo, portando avanti un legacy che abbraccia tradizione, innovazione e sostenibilità.

Giorgia M. D’Allura, associato di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Catania

Giovanni Battista Dagnino, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese alla Lumsa Palermo

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