«Infettare il più possibile il territorio con la creatività giovane»

Roberto Zappalà, direttore artistico di Fic Festival, presenta la quarta edizione dell’iniziativa nata per dare spazio ai linguaggi contemporanei dei giovani

Sofia Bordieri
Satiri di Virgilio Sieni
Dance Attack di Serena Nicoletti
Viva la mamma di Gioia Morisco
Pianta la mamma all'Orto Botanico

Ha aperto i battenti a Catania la quarta edizione del FIC Fest, Focolaio d’Infezione creativa, organizzato da Scenario Pubblico. 

Nato con l’intento di dare spazio ai linguaggi contemporanei dei giovani, il FIC 2023 rinnova la sua proposta con una settimana – dal 7 al 14 maggio - densa di appuntamenti aperti alla città. 

Il desiderio di Roberto Zappalà, fondatore del Centro di rilevante interesse nazionale dedicato alla danza, è infatti quello di «infettare il più possibile il territorio con la creatività giovane», e quest’anno lo fa intrecciando artisti/e emergenti con altri affermati e più maturi per creare una feconda atmosfera di scambio, crescita e condivisione. 

Non solo. Il Festival, che ha come focus la danza contemporanea, quest’anno inaugura una sezione Extra con contributi dedicati alle arti visive, al video e alla musica e numerosi appuntamenti, molti dei quali gratuiti. 

mindbox

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Scenario Pubblico e i diversi partner dell’evento – tra cui Teatro Massimo Bellini, Isola, Farm Cultural Park, Officine Culturali, Associazione Musicale Etnea, COORPI e CRO.ME – faranno di Catania un magma pullulante di danza, arte, cultura. L’auspicio è quello di condividere insieme ad altre realtà produttive il senso dell’“infezione creativa” da diffondere in tutta la città e non solo. 

Come ha spiegato Zappalà, il FIC si propone «come trait d’union anche per quegli spazi e quei teatri che presentano programmazioni più classiche, per intraprendere una riflessione condivisa più profonda sulla contemporaneità». «Per questo obiettivo, il mese scorso è stato firmato un patto d’intesa triennale con il Teatro Massimo Bellini, insieme a cui verranno sviluppati diversi progetti artistici e sociali» ha aggiunto. 

Il trailer del FIC si ispira a Febbre del sabato sera, di cui è riprodotta la sequenza iniziale. Se la celebre pellicola di John Badham si apre con il Monviso, logo della Paramount, ad apparire nel trailer realizzato da Giuseppe Tiralosi è l’Etna insieme allo skyline della città di Catania. Inoltre Tony Manero, “interpretato” da Erik Zarcone danzatore della Compagnia Zappalà Danza, a passo di Stayn’ Alive non si reca da Lenny’s Pizza ma a Scenario Café: mangia una tortina ‘catanese’ e poi si lancia in pista e danzare. 

Il primo e l’ultimo giorno del FIC (vai al programma), rispettivamente il 7 e il 14 maggio, sono previsti due appuntamenti dedicati ai bambini, perché, come ha affermato il regista catanese Gianni Salvo, «il bambino è l’autore più importante. Senza il bambino non c’è la possibilità di catalogare, di leggere ogni espressione artistica. La gestualità del bambino diventa un codice di umanità».

Nella cornice del Festival rientrano anche una serie di workshop mattutini per danzatori tenuti da Samir Calixto, Maud de la Purification, Fernando Roldán Ferrer e Salvatore Romania. Per tutta la settimana sarà visitabile la slot machine Mindbox, un’installazione interattiva che si potrà vedere e utilizzare presso Isola. 

In programma proiezioni video allestite tra Scenario Pubblico e il Teatro Massimo Bellini, e l’ultimo appuntamento, domenica 14 maggio, alle 21, sarà la performance Body teaches che vedrà i danzatori della compagnia Zappalà Danza uniti all’Ensemble dell’Orchestra del Teatro Bellini