Il Museo Regionale Archeologico di Lilibeo di Marsala ha ospitato la Summer School CHaRMED promossa dalla Fondazione Samothrace
Una visione multidisciplinare e aggiornata delle principali sfide scientifiche e tecnologiche in ambito diagnostico, conservativo e ambientale del patrimonio culturale.
È soltanto uno dei temi principali offerti agli allievi della Summer School CHaRMED – Cultural Heritage and environment: Resources, MatErials and Devices, promossa e finanziata dalla Fondazione Samothrace su proposta dei ricercatori dell’Università di Catania, dell’Università di Palermo e del Cnr, impegnati nei Pillar Cultural Heritage and Environment.
L’iniziativa – ospitata dal Museo Regionale Archeologico di Lilibeo di Marsala e coordinata dalle docenti Delia Chillura Martino dell’Università di Palermo e Anna Gueli dell’Università di Catania - si inserisce nel programma formativo dell’ecosistema SAMOTHRACE e propone un percorso intensivo dedicato allo studio dei materiali, delle tecnologie analitiche e dei dispositivi avanzati per la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale.
La summer school si è articolata in cinque giornate di lavoro combinando lezioni frontali, laboratori e dimostrazioni sul campo direttamente nelle sale espositive e sui manufatti del museo, grazie anche alla strumentazione portatile acquisita tramite i fondi del progetto. A guidare le attività, un corpo docente composto da esperti di rilievo nazionale e internazionale, provenienti da università, enti di ricerca e istituzioni culturali.

Un momento delle attività all'interno del regionale archeologico di Lilibeo di Marsala
Tra i temi al centro del programma di CHaRMED: il coinvolgimento delle maintenancecommunities nei processi di salvaguardia, i sistemi intelligenti per lo smart heritage monitoring, le applicazioni della spettrometria Raman, delle tecniche nucleari e delle tecnologie avanzate a raggi X.
Particolare attenzione è stata riservata all’uso di materiali nanostrutturati anche da fonti rinnovabili per il consolidamento di superfici pittoriche, e all’impiego di oli essenziali come agenti naturali per il contrasto al biodeterioramento. Il programma ha esplorato inoltre le recenti innovazioni nel campo dei materiali biodegradabili e compostabili, della caratterizzazione petrografica di siti ipogei, e della conservazione del colore e dell’autenticità percettiva nelle collezioni storiche.
Sono stati approfonditi gli approcci innovativi per la misurazione degli aspetti immateriali del patrimonio, mediante tecniche quali la vibroacustica, e sistemi di monitoraggio chimico e ambientale, inclusi architetture IoT e sistemi di sensing biomimetico. Un apposito spazio è stato infine dedicato al trasferimento tecnologico, alle strategie imprenditoriali e alla sostenibilità economica dei progetti culturali, con riflessioni su come il patrimonio possa diventare motore di sviluppo e innovazione.

La professoressa Anna Gueli impegnata in un'attività di ricerca
Con CHaRMED, la Fondazione Samothrace (presieduta dal prof. Salvo Baglio di Unict) conferma il proprio impegno nel formare nuove competenze, promuovere il dialogo tra discipline umanistiche e scientifiche e valorizzare le tecnologie emergenti al servizio della conservazione del patrimonio e della sostenibilità ambientale.
La visione multidisciplinare è stata entusiasticamente accolta dalla direttrice del Parco Archeologico, l'architetto Anna Occhipinti, che insieme con la dottoressa Maria Grazia Griffo, archeologa del Museo, hanno da tempo intrapreso dei percorsi di collaborazione tra il mondo dell’archeologia e quello delle discipline scientifiche finalizzati all’ampliamento delle conoscenze del patrimonio culturale con particolare attenzione all’impatto della ricerca nel e per il territorio.
Le sale del Museo, uno dei Living Lab di Samothrace, sono state la splendida cornice della Summer School, e questo valore aggiunto ha contribuito al successo della iniziativa così come l’impegno dei giovani ricercatori del progetto guidati dai docenti dell’ateneo catanese presenti a Marsala: Eleonora Pappalardo del Dipartimento di Scienze della formazione, Giuseppe Politi del Dipartimento di Fisica e Astronomia, Filippo Stanco del Dipartimento di Matematica e Informatica e Carlo Trigona del Dipartimento di Ingegneria elettrica elettronica e informatica.

Gli allievi della Summer school














