Intelligenza artificiale, quali regole?

Nell’aula magna di Villa Cerami del Dipartimento di Giurisprudenza un incontro sulla tecnologia informatica che sta rivoluzionando il modo con cui l'uomo interagisce con la macchina 

Pierluigi Bianca

Intelligenza artificiale, quali regole? È il titolo del convegno che si è tenuto nei giorni scorsi nell’aula magna di Villa Cerami al Dipartimento di Giurisprudenza.

Un incontro interdisciplinare – coordinato dai docenti Anna Maria Maugeri e Ugo Salanitro - che ha registrato gli interventi della prof.ssa Giusella Finocchiaro, specializzata in Diritto privato e di Internet all’Università di Bologna, e dei docenti dell’Università di Catania Salvatore Amato, ordinario di Filosofia del diritto al Dipartimento di Giurisprudenza, e Sebastiano Battiato, ordinario di Informatica al Dipartimento di Matematica e Informatica.

Ad aprire i lavori i docenti Salvatore Zappalà, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, e Giuseppe Speciale, presidente del corso di laurea in Giurisprudenza, che hanno poi lasciato la parola ai relatori che hanno esposto studi e ricerche sull’argomento principale della conferenza, l’intelligenza artificiale, la tecnologia informatica che sta rivoluzionando il modo con cui l'uomo interagisce con la macchina e le macchine tra di loro.

Nel corso dell’incontro i relatori hanno evidenziato che l'AI può essere definita come il processo attraverso cui le macchine e i sistemi informatici simulano i processi di intelligenza umana. Le applicazioni specifiche dell'IA includono sistemi come l'elaborazione del linguaggio naturale, il riconoscimento vocale e la visione artificiale.

Grazie all'intelligenza artificiale è possibile rendere le macchine in grado di compiere azioni e "ragionamenti" complessi, imparare dagli errori, e svolgere funzioni fino ad oggi esclusive dell'intelligenza umana.

Il tavolo dei relatori

Il tavolo dei relatori

Oggi in Italia e nel mondo l'intelligenza artificiale viene utilizzata in azienda e non solo, per svolgere compiti che all'uomo richiederebbero molto tempo.

Sono stati esposti anche i rischi e i problemi che può causare l’algoritmo e, hanno sottolineato i relatori, è molto importante un approccio a questo mondo conoscendo bene le dinamiche e il suo funzionamento.

La rivoluzione informatica avvenuta dal 2012 al 2015, fino ad oggi, è stata oggetto di un lungo dibattito nell’ultimo decennio, una rivoluzione troppo veloce per essere assimilata e compresa bene da noi uomini.

I relatori, nei loro interventi, hanno evidenziato le difficoltà dei ricercatori nel passare da raccogliere dati manualmente ad una ricerca molto più specifica, metodi molto complicati da apprendere in breve tempo.

Macchine potentissime per la ricerca, ormai indispensabili, che hanno avuto uno sviluppo tecnologico tale da tirare fuori dati che noi umani non riusciremo mai a tirare fuori, hanno capacità che il nostro cervello non ha.

L’AI, quindi, ha radicalmente modificato la nostra realtà, il nostro modo di vivere. Per la prima volta nella storia dell’umanità, infatti, sono state create delle macchine che comunicano con altre macchine.

L’importanza dell’AI, dunque, hanno aggiunto i relatori, è comprendere la realtà in evoluzione che noi stiamo vivendo, regolarla, e attuare le norme che sono necessarie.