La bellezza dell’arte della musica italiana

Il Coro Lirico Siciliano con Silvia Mezzanotte e Mario Venuti incantano il pubblico di Adrano d’Estate 2023

Irene Isajia (foto di Riccardo Militello)

Musica, cultura e arte. Sono le tre parole chiave di Adrano d’Estate 2023, la rassegna estiva che dal 29 luglio, con 15 spettacoli in programma, sta coinvolgendo un vasto pubblico attratto dalla bellezza dell’arte.

L’esordio è stato affidato al Coro Lirico Siciliano che ha proposto tre serate dedicate alla musica, alla canzone italiana e al bel canto.

La trilogia musicale è stata inaugurata da Suoni dal sud che presenta il binomio tra Coro Lirico Siciliano, guidato dal maestro Francesco Costa, e la voce strabiliante di Silvia Mezzanotte accompagnati dall’ensemble dei Teatri di Pietra (Francesco Drago, pianoforte; Giovanni Caruso, percussioni; Patrizia Privitera, contrabbasso). 

Una serata magica in cui l’artista italiana ha raccontato aneddoti della sua vita, delle canzoni più amate, dei grandi cantautori della musica italiana e internazionale con un excursus che parte da una delle canzoni d’amore a firma di Franco Battiato e inciso dalla Mezzanotte nel 2008, La Cura

Il repertorio alterna la musica leggera a quella religiosa, a quella internazionale. L’artista sceglie di condividere un pezzo della sua intimità di fede, regalando una sua versione del testo dell’Ave Maria di Gounod, ricca di devozione e affidamento. 

Silvia Mezzanotte

Un momento dell'esibizione di Silvia Mezzanotte

Da Beautiful that way di Noah, colonna sonora del film La vita è bella alla canzone napoletana Anema e core di Roberto Murolo; da La voce del silenzio che Dionne Worwich cantò a Sanremo nel 1968 ad Imagine di John Lennon come inno alla pace. 

E non potevano i pezzi cult che la Mezzanotte ha cantato con i Matia Bazar: da Vacanze Romane a Solo tu, da Messaggio d’amore a Ti sento a Per un’ora d’amore. Un'icona della tradizione musicale italiana che, attraverso i brani reinterpretati in una particolare chiave acustica, con arrangiamento per voce solista, pianoforte e coro lirico ha regalato al pubblico un tuffo nel passato e nei propri ricordi.

Il secondo giorno è stato dedicato interamente ad uno straordinario tributo a Ennio Morricone, attraverso le colonne sonore più celebri che hanno accompagnato la storia del cinema, brillantemente proposte dal Coro Lirico Siciliano e una fantastica e numerosa orchestra d’archi.

La tre giorni si è conclusa con Italian Love songs con una combinazione tra generi apparentemente lontani, il Coro Lirico Siciliano e Mario Venuti, accompagnati dall’ensemble dei Teatri di Pietra con qualche elemento in più (Gianluca Abate al pianoforte, Giovanni Causo alle percussioni, Raffaella Suriano al violoncello e Patrizia Privitera al contrabbasso). 

Un viaggio di contaminazioni tra pop e lirica attraverso le più belle canzoni della tradizione italiana. Un inizio alla lontana e il pubblico già canticchia: Mamma son tanto felice di Beniamino Gigli, Parlami d’amore Mariù di Vittorio De Sica e Voglio vivere così di Claudio Villa. 

Un momento dell'esibizione di Silvia Mezzanotte

Un momento dell'esibizione di Silvia Mezzanotte

A seguire tre canzoni d’amore per esaltare la bellezza del mondo e la diversità tra i popoli. 

Ad aprire il trittico il messaggio di speranza e gioia nel futuro di What a wonderful world di Luis Armstrong, poi il brano sull’amore di due giovani disposti a inseguirsi tra occidente e oriente sfidando le difficoltà derivanti dalle culture diverse per giurarsi amore eterno di Tu che m’hai preso il cor di Franz Lehar. 

E, infine, Echi d’infinito di Mario Venuti per celebrare la maternità.

La tradizione è stata raccontata anche con l’esecuzione di Musica proibita di Stanislao Gastaldon, un brano interpretato dalla voce del tenore Alberto Munafò caratteristico della cameristica italiana. 

Con E vui durmiti ancora interpretato al pianoforte solo dal maestro Gianluca Abate si è aperta la seconda parte del concerto dedicato a Franco Battiato, artista eclettico, poliedrico che ha lasciato un segno forte nella vita di ciascuno attraverso le sue canzoni.

L’artista Mario Venuti, per l’occasione, ha interpretato i brani Segnali di vita, L’era del cinghiale bianco, Bandiera Bianca, Centro di gravità permanente e Voglio vederti danzare accompagnato dal pubblico. 

Nell’ultima parte del concerto spazio a quella intimità evocata da Mario Venuti, e dal suono della sua chitarra, grazie ai brani più famosi del cantautore come Fortuna e Legami le mani.

Mario Venuti

Un momento dell'esibizione di Mario Venuti