Conclusa la quinta edizione di Catania Contemporanea/FIC Festival 2024 promossa da Scenario Pubblico
La città dell’Elefante è diventata il palcoscenico di un evento dedicato principalmente alla danza contemporanea, abbracciando diverse discipline - come la musica, il teatro, il cinema e le arti visive - grazie al coinvolgimento di numerosi partner per una vera e propria celebrazione diffusa nel cuore della città.
La rassegna, in programma dal 3 al 12 maggio, è stata curata dal direttore artistico Roberto Zappalà che ha magistralmente unito e coordinato appuntamenti di notevole impatto sulla città.
Il FIC/Festival - nel suo acronimo Focolaio di Infezione Creativa - punta dunque sulla diffusione capillare dell’arte, che come un’infezione si espande e si riproduce. Pertanto il festival è divenuto così fucina di creatività e partecipazione, un’occasione preziosa per rafforzare la rete artistica grazie ad una pluralità di sinergie, alla collaborazione e al coinvolgimento di luoghi strategici della città.
Il cartellone di questa edizione si è articolato intorno al tema specifico del Recupero e tutela del repertorio contemporaneo e la valorizzazione delle radici creative in un fitto susseguirsi di spettacoli e performance delle compagnie ospiti, mostre fotografiche e artistiche, proiezioni e workshop.
Virgilio Sieni in Solo Goldberg Variations
Un ruolo importante è stato quello rappresentato dalla scelta dei luoghi, simboli culturali della città e punti di ritrovo: gli eventi hanno avuto luogo a Scenario Pubblico, al Teatro Massimo Bellini, tra le esposizioni della Fondazione Brodbeck, a Isola Catania, al Cinema King, al Palazzo Biscari, negli spazi esterni del Palazzo della Cultura/Cortile Platamone per la grande chiusura del festival.
Numerose sono state le performance e gli artisti, le compagnie coinvolte, sia italiane che straniere, con la presenza di alcuni dei più interessanti coreografi europei.
In apertura, sabato 4 maggio, il Teatro Massimo Bellini ha ospitato il concerto sinfonico del rinomato musicista Giovanni Sollima che, insieme all’Orchestra dello stesso teatro, ha rielaborato e interpretato brani di Frank Zappa.
Per proseguire domenica 5 maggio, negli spazi di Scenario Pubblico, con il danzatore e coreografo attivo in ambito internazionale, Virgilio Sieni (protagonista nei giorni scorsi al Centro Universitario Teatrale di Unict con il laboratorio di teatro-danza La natura del gesto) che ha interpretato l’opera da lui stesso definita come il manifesto della sua arte coreografica, Solo Goldberg Variations, ovvero il manifesto linguistico del proprio percorso di ricerca più che trentennale.
Un momento dello spettacolo Bastard Sunday
Su musiche di Johann Sebastian Bach, eseguite dal vivo dal pianista Andrea Rebaudengo, lo spettacolo rappresenta il coronamento dell’arte coreografica di Virgilio Sieni: la sperimentazione del corpo e del gesto e i molteplici linguaggi della danza, che travalica le barriere della forma e i codici convenzionali
Giovedì 9 maggio, sempre negli spazi di Scenario Pubblico, è andato in scena Bastard Sunday, firmato da un altro nome autorevole e di riferimento della danza italiana, Enzo Cosimi, che torna sulla scena catanese con un lavoro ispirato alla figura e all’opera di Pier Paolo Pasolini. Bastard Sunday amplifica e viviseziona la visione poetica pasoliniana, interpretato da due figure che rappresentano l’anima maschile e femminile del poeta.
Il festival è poi proseguito venerdì 10 maggio, nei saloni del Palazzo Biscari, uno dei più antichi palazzi di Catania e splendido esempio di barocco siciliano, che ha ospitato Save the last dance for me, un progetto con cui l’artista Alessandro Sciarroni ha recuperato e ricostruito la danza storica della polka chinata.
Un momento dello spettacolo 4 Seasons
Per concludere domenica 12 maggio al Teatro Massimo Bellini si è svolta la prima assoluta di 4 Seasons (jubileum version), premiata creazione del 2013 - oggi rivisitata - del coreografo brasiliano Samir Calixto sulle musiche delle Quattro Stagioni di Vivaldi, eseguite dall'Orchestra d’archi del Teatro diretta da Dino De Palma, anche violino solista.
Tra le esperienze internazionali, è andata in scena la MM Contemporary Dance Company con la prova aperta in anteprima della nuova creazione Grosse Fugue della coreografa francese Maguy Marin.
Ed ancora gli spettacoli di Zappalà Danza (Instrument jam, la Trilogia dell’estasi), i lavori del Collettivo Sicily made (The swan road), le opere d’arte e le installazioni di Tony Cragg, di Esther Klaes, di Richard Long e di Francesco Balsamo, il teatro di Giovanni Calcagno (Il ciclope innamorato).
A conclusione della rassegna, al Cortile Platamone, il concerto di grande impatto L'Arte del Taiko dei Munedaiko, gruppo musicale dedito all’arte delle percussioni tradizionali giapponesi, che attraverso le vibrazioni sollecitano i corpi dei musicisti come in una danza, armonizzando l’armonia dello spirito e lo stato d’animo.
Un momento dello spettacolo Instrument jam