La Fisica per la società del futuro

L’ateneo catanese ha ospitato nei giorni scorsi i lavori del congresso nazionale dell’Associazione Insegnamento della Fisica

Alfio Russo

«La fisica affascina per tutta la vita. Non ha una scadenza, anzi credo che oggi affascini di più, in particolar modo i giovani. Dobbiamo riuscire a trasmetterla nel modo più corretto possibile. L’immagine che a volte passa, infatti, è che la fisica sia una scienza difficile, una scienza dura, lo è, ma è anche vero che con un buon approccio diventa anche molto semplice. Tutti noi siamo dei fisici in erba, anche se non la studiamo, in quanto applichiamo modelli fisici nella vita di tutti i giorni». Con queste parole il prof. Dennis Censi, presidente dell’Associazione Insegnamento della Fisica, ha aperto, nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università di Catania, i lavori del 61° congresso dell’AIF.

«La fisica è ovunque, ma bisogna saperla trasmettere, magari partendo dall’esperienza quotidiana che tutti noi compiamo ogni giorno. Lo smartphone, ad esempio, è uno strumento formidabile perché dentro vi è un vero e proprio laboratorio scientifico che portiamo in tasca senza neanche immaginare le sue enormi potenzialità. Se consideriamo poi il costo di ogni smartphone moltiplicato per il numero di studenti in una scuola riusciamo a capire il valore complessivo del laboratorio che si trova nelle nostre mani che non esiste fisicamente in nessun plesso scolastico. È una ricchezza, quindi, che dobbiamo imparare ad utilizzare», ha aggiunto il presidente dell’Aif.

Un momento dei lavori del congresso dell'Aif

Un momento dei lavori del congresso dell'Aif, con l'intervento del presidente Dennis Censi

«Il nostro obiettivo non è formare dei piccoli fisici, ma il cittadino. Dobbiamo fornire quei concetti basilari della fisica a tutti che poi un giorno svolgeranno nelle diverse attività lavorative. Ma per raggiungere questo obiettivo occorre un rapporto proficuo tra il mondo delle scuole e quello degli atenei – ha spiegato il prof. Dennis Censi -. Nelle scuole la didattica è più concentrata sull’allievo, mentre negli atenei sulla disciplina. È la disciplina che deve andare dall’individuo e quindi credo che occorra il giusto e corretto connubio tra i metodi dei diversi contesti. D’altronde le università sono il centro della conoscenza scientifica e delle ricerche, per cui la scuola non può distaccarsi dal mondo universitario perché altrimenti rischierebbe di insegnare concetti obsoleti. Occorre, quindi, un continuo aggiornamento da parte dei docenti scolastici».

Un momento dell'intervento del prof. Dennis Censi

Un momento dell'intervento del prof. Dennis Censi

A seguire è intervenuto il rettore Francesco Priolo che ha rimarcato «il legame tra i due mondi, quello scolastico e quello universitario, che hanno la stessa missione: educare e formare i giovani in modo tale da stimolare la curiosità nella maniera migliore».

«Da fisici siamo consapevoli che le nostre discipline vengono tacciate di essere complesse, ma non è così – ha aggiunto il rettore dell’ateneo catanese -. La fisica non è complessa, bensì è il mondo che è complesso. La fisica semplifica questo mondo complesso, rende più semplice quella che è una realtà che ci circonda cercando di capire e comprendere i fenomeni semplificandoli».

«Appare fondamentale, pertanto, il lavoro e il ruolo dei docenti degli istituti superiori e degli atenei anche perché stiamo registrando da qualche anno una carenza di vocazioni degli studenti verso le discipline Stem a livello nazionale – ha precisato il prof. Francesco Priolo, ordinario di Fisica della Materia -. Questo significa che anche sul piano lavorativo, a fronte di una forte richiesta di figure Stem, non riusciremo a soddisfare la domanda. Cosa ben diversa nelle altre discipline. Gli sforzi che stiamo compiendo, dai Piani Lauree Scientifiche ancora oggi non sono riusciti a raggiungere quegli effetti importanti che ci aspettavamo. Eppure registriamo un grande entusiasmo nelle iniziative rivolte agli studenti come i campionati di fisica e di matematica. Dobbiamo quindi far comprendere meglio il mondo che ci circonda».

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

A far da eco alle parole del rettore Francesco Priolo, anche quelle di Paolo La Greca, docente dell’ateneo catanese, che è intervenuto nelle vesti di vicesindaco del Comune di Catania.

«I continui mutamenti che viviamo ogni giorno nel campo delle tecnologie e delle innovazioni fa sì che la dimensione della fisica e dei fisici acquistino un ruolo centrale. La fisica è un mondo reale che attrae sempre i giovani in una società che cambia. Basti pensare all’Intelligenza artificiale che però dobbiamo valutare e applicare con estrema attenzione perché e potrebbe incidere sulle nostre vite in modo non del tutto positivo», ha detto il vicesindaco Paolo La Greca.

«Il nostro compito è quello di accendere un ‘fuoco’ negli studenti. E il ruolo di noi docenti è propriamente questo. Anche perché nella città di Catania ci sarà a breve una forte richiesta in campo occupazionale di giovani laureati nelle discipline Stem. Catania è una città che, grazie anche alla presenza di società multinazionali nel territorio, svilupperà molto nel campo del digitale e della transizione ecologica», ha detto in chiusura di intervento il prof. Paolo La Greca.

Un momento dell'intervento del vicesindaco di Catania, prof. Paolo La Greca

Un momento dell'intervento del vicesindaco di Catania, prof. Paolo La Greca

I lavori sono proseguiti con la relazione del rettore Francesco Priolo dal titolo Passeggiata nella scienza: storia di errori, resilienza e successo alla presenza dei rappresentanti dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia – sezione Catania, dei direttori del Dipartimento di Fisica e Astronomia e dei Laboratori Nazionali del Sud – Infn, rispettivamente Maria Grazia Grimaldi e Santo Gammino, e dei dirigenti degli istituti scolastici catanesi e oltre cento docenti di matematica e fisica.

Nei giorni successivi i lavori del congresso si sono svolti anche nei locali del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania e dei Laboratori Nazionali del Sud – Infn con le relazioni di Giorgia Franzò del Cnr-Imm Catania, di Claudio Fazio dell’Università di Palermo e con una tavola rotonda su “Fisica e tecnologie nell’educazione del futuro: prepararsi alle sfide complesse” coordinata da Carlo Alfio Russo, coordinatore dell’Aif Catania e gli interventi dei docenti Giacomo Di Iorio, Alessandro Foschi e Nunzio Mario Stivala.

E ancora la relazione di Olivia Levrini dell’Università di Bologna, il workshop con Alessandro Pluchino e Mario Buscemi del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’ateneo catanese, di Emanuele Leonora dell’Infn e dei docenti Concetto Gianino, Giacomo Torzo, Isabella Soletta e Elisa Corteggiani.

Nell’ultima giornata spazio alle relazioni di Isabella Pagano dell’Osservatorio Astrofisico di Catania e di Santo Gammino dei Laboratori Nazionali del Sud – Infn.

Docenti di fisica degli istituti superiori

Docenti di fisica degli istituti superiori presenti nell'aula magna del Palazzo centrale

Back to top