La formazione continua tra sviluppo professionale e diritti di inclusione

Al Palazzo centrale il convegno annuale di primavera 2024 in occasione della settimana dell’educazione alla sostenibilità promosso dalla Ruiap e da Unict sul potenziamento dell’apprendimento permanente

Carlotta Fortuna

Cruciale, ma al tempo stesso complicato, è favorire una maggior partecipazione in Italia alla formazione continua e ai processi di re-skilling e up-skilling. E non soltanto da parte dei giovani, ma soprattutto di adulti.

Ed è su questo tema che si concentra principalmente il compito della Rete Universitaria Italiana per l’Apprendimento Permanente (Ruiap) che si impegna a far fede al proprio ruolo di sostegno alla costituzione del sistema integrato per l’apprendimento permanente in dialogo con le università, le istituzioni, le reti territoriali e il mondo del lavoro, seguendo una politica di crescita e di inclusione, due concetti che non possono essere disgiunti in un Paese democratico.

«Significa pensare all’importanza di una formazione che non sia legata solo ad un livello formale, ovvero accademico, ma che guardi anche ad altre età della vita e ad altri soggetti. Probabilmente realtà che l’università probabilmente non intercetta e che nutrono una serie difficoltà nell’inserimento nel mondo del lavoro e nella società stessa», ha spiegato in apertura dei lavori la prof.ssa Roberta Piazza, docente di Pedagogia generale e sociale all’Università di Catania, nonché membro della Ruiap, per cui è delegata dell’ateneo catanese.

Un momento dell'intervento della prof.ssa Roberta Piazza

Un momento dell'intervento della prof.ssa Roberta Piazza

Dunque l’obiettivo è fornire alla società della conoscenza un forte contributo per la valorizzazione della persona e la crescita del sistema economico, sociale e culturale dell’Italia, necessario per affrontare le trasformazioni della società in sinergia con gli attori presenti nei diversi contesti sociali ed economici.

Tuttavia le nuove sfide della conoscenza – transizione digitale ed ecologica in primis – richiedono competenze avanzate. In questo contesto, l’offerta formativa universitaria post-laurea assume un ruolo importante e cresce, dunque, l’attenzione delle università verso proposte e competenze rilevanti per il mondo del lavoro, da co-progettare con un ventaglio ampio di interlocutori, dalla pubblica amministrazione alle imprese, al Terzo settore.

La conferenza, che si è tenuta nell’aula magna del Palazzo centrale dell'ateneo catanese, si è proposta di stimolare un dibattito tra le parti coinvolte, ovvero tra i vari docenti universitari delegati e membri di Ruiap, affinché emergano indicazioni generali per gli atenei sulla costruzione di un’offerta formativa che soddisfi le esigenze del Paese, contribuendo così alla formazione continua dei suoi cittadini.

«Questo è il momento storico in cui ci sono tante opportunità in vista, per cui bisogna metterle a sistema, a partire dai progetti del Pnrr fino a quelli promossi su scala regionale, come nel caso della Sicilia, ad esempio – ha detto il rettore Francesco Priolo in apertura dei lavori -. Dunque, è nostro compito promuovere questo genere di iniziative».

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

Un momento dell'intervento del rettore Francesco Priolo

A seguire Laura Formenti, ordinaria di Pedagogia generale e Sociale dell’Università di Milano-Bicocca e presidentessa della Ruiap, ha aggiunto che «l’obiettivo della “rete” è di costruire un sistema in cui inserire tutto quello che riguarda l’apprendimento permanente e che è stato oggetto del nostro lavoro finora, concentrando, in particolare, l’attenzione sulla relazione tra questo e il concetto di informazione continua, in un contesto che cambia e che non solo pone questioni nuove, ma instaura anche legami tra soggetti, quale il sistema universitario, che offre percorsi strutturati, e chi ne usufruisce».

«Ogni cittadino – ha aggiunto - ha il diritto di avere riconosciute le competenze che ha acquisito e l’università ha il dovere di permetterlo anche fuori da sé stessa, cioè nella società, soprattutto in Italia, dove la parabola di partecipazione degli adulti alla formazione è in forte declino. Perciò, ciascuna competenza, a prescindere dall’età e dal contesto sociale, dev’essere valorizzata».

La prof.ssa Roberta Piazza ha esposto gli argomenti che sono stati trattati dai relatori della conferenza nel corso della due giorni. «Significativa è la problematica relativa ai cambiamenti nel mondo del lavoro, ormai altamente digitalizzato, per cui vi è bisogno di un costante aggiornamento delle competenze, ovvero di operare un reskilling – ha spiegato la prof.ssa Piazza -. Nel futuro mercato del lavoro sarà richiesto l’aumento delle skills. Si pensa che il 44 per cento delle competenze dei lavoratori saranno costrette a cambiare nei prossimi anni. Dunque, sarà richiesta una velocità di aggiornamento maggiore».

In foto la prof.ssa Laura Formenti

In foto la prof.ssa Laura Formenti

Alla luce di quanto affermato emerge la questione relativa alla sorte del mercato del lavoro in un futuro prossimo.

«Questi cambiamenti avranno un impatto per quanto riguarda la comunità, per cui ne conseguirà un ampliamento dell’offerta lavorativa – ha spiegato la prof.ssa Piazza -. Le aziende privilegeranno il pensiero analitico su tutte le altre competenze. Si prevede, inoltre, nel 2050 l’aumento degli anziani di un terzo della popolazione, e, purtroppo, il Mezzogiorno ne sarà gravemente investito: significherà che avremo sempre meno popolazione disponibile ad entrare nell'università e nel mondo del lavoro qualificato».

«È compito di tutti gli atenei italiani occuparsi del percorso di studi di ciascuno, anche dopo il suo termine, e fornire, in questo modo, le occasioni di aggiornamento delle skills necessarie, afferenti a qualsiasi area disciplinare, per affrontare una futura carriera lavorativa», ha precisato.

«Il compito della nostra associazione è venire incontro a esigenze, in parte legate alla tecnologia, in parte legate alla transizione green, anche di coloro che, purtroppo, hanno perso il lavoro o non l’hanno mai avuto – ha detto in chiusura la prof.ssa Roberta Piazza -. Molte Università consorziate con la Ruiap, infatti, tengono dei corsi anche gratuiti, proprio per portare avanti quella missione sociale di migliorare il benessere e la qualità del territorio».

In foto i relatori del convegno Ruiap

In foto i relatori del convegno Ruiap