La “guida” alla scelta universitaria per 17 mila maturandi

Violetta Brundo, responsabile del Progetto Oui: «Un orientamento efficace può aiutarli a comprendere le loro passioni, abilità e interessi»

Alfio Russo
Studenti al Salone dell'Orientamento
Studenti al Salone dell'Orientamento
Studenti al Salone dell'Orientamento
Studenti al Salone dell'Orientamento
Alcune dimostrazioni negli stand del Salone dell'Orientamento
Alcune dimostrazioni negli stand del Salone dell'Orientamento
Alcune dimostrazioni negli stand del Salone dell'Orientamento

«L'orientamento per gli studenti oggi è estremamente importante ed è fondamentale iniziare presto anche già dal terzo anno, quando gli studenti cominciano a tracciare le loro future scelte accademiche e professionali. Un orientamento efficace può aiutarli a comprendere le loro passioni, abilità e interessi, guidandoli verso percorsi educativi e carriere che si allineano meglio con le loro aspirazioni». Un messaggio chiaro quello che Violetta Brundo, responsabile del Progetto Oui, ha lanciato dal palco del Cus Catania in occasione della cerimonia di apertura del Salone dell'Orientamento 2024.

La tre giorni del “salone” – dal 9 all’11 aprile – è realizzata grazie al Progetto OUI (assegnazione del Ministero dell’Università e della Ricerca del finanziamento dell’Unione europea – NextGenerationEU nell’ambito del Pnrr) e organizzato in collaborazione con il Cus Catania.

Salone dell'Orientamento

Studenti al Salone dell'Orientamento (foto di Dario Maccarronello)

Nell'ambito di questo progetto, l’Università di Catania ha programmato 403 corsi di Orientamento attivo nella transizione scuola-università a più di diecimila studenti delle terze, quarte e quinte classi delle scuole di 2° grado della Sicilia. I corsi coinvolgono i docenti delle scuole e dell’università e hanno l'obiettivo di consolidare le competenze spendibili nel mondo universitario e del lavoro, e di integrare le attività già previste nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento (PCTO).

Oltre 17 mila gli studenti provenienti da 140 scuole di tutta la Sicilia orientale e dalla provincia di Reggio Calabria che sono stati accolti da oltre mille unità di personale di staff tra tecnici-amministrativi, docenti e studenti. Uno staff imponente per accogliere e assistere al meglio le future “matricole”, con il coordinamento dell’Area comunicazione, dell’Ufficio orientamento e il supporto di tutte le aree dell’Ateneo.

Violetta Brundo

Violetta Brundo, responsabile del Progetto Oui

E oltre 7 mila studenti degli istituti superiori sono rimasti anche nel pomeriggio per partecipare alle attività laboratoriali che hanno impegnato numerose strutture della Cittadella universitaria.

Attività che consentiranno agli studenti di poter sperimentare concretamente le opportunità formative e di ricerca di livello accademico.

«Attraverso un'analisi dei dati relativi alle iscrizioni e un feedback da parte degli studenti partecipanti, è stato possibile verificare che il Progetto OUI sta avendo un impatto positivo sulle scelte accademiche degli studenti e speriamo possa contribuire anche quest’anno a far aumentare il numero degli immatricolati», spiega Violetta Brundo, delegata del rettore all’Orientamento delle future matricole.

«Per quanto riguarda la partecipazione attiva degli studenti alle attività del progetto OUI, inclusi i laboratori, dipende da vari fattori tra cui l'interesse degli studenti e la qualità delle attività proposte», spiega.

Lo staff del Salone dell'Orientamento

Alcuni membri dello staff del Salone dell'Orientamento

«In generale, c'è una crescente consapevolezza tra i giovani dell'importanza dell’orientamento soprattutto quando questo offre loro un’esperienza educativa innovativa e coinvolgente», sostiene la responsabile de Progetto Oui.

Un progetto sostenuto dal Ministero per l’Università e la Ricerca che mira anche a colmare il gap di laureati in Italia rispetto al resto dell’Europa.

«In merito alla percentuale di laureati nell'Ue, è chiaro che in molti casi manca un sostegno adeguato e mirato per gli studenti lungo il percorso accademico – spiega la prof.ssa Violetta Brundo -. I fattori che contribuiscono a questo deficit sono sicuramente molti, tra questi vi è la mancanza di orientamento e supporto nella transizione dalla scuola all'università e al mondo del lavoro. I progetti finanziati nell’ambito della misura 934, ovvero il Pnrr, come il Progetto OUI, dovrebbero aiutarci a colmare questo deficit».