La lezione di un maestro

Andrea Manganaro ricorda, a venti anni dalla scomparsa, il prof. Gaetano Compagnino

Andrea Manganaro

«Come potremmo diventare noi stessi senza un'eredità, senza un maestro, senza la sua voce, senza un messaggio profondo?». La domanda di Zygmunt Bauman, dall’Elogio della letteratura, mi risuona, densa di significato, oggi, nella ricorrenza dei venti anni dalla scomparsa di Gaetano Compagnino

Aveva 64 anni, il Professore, quell’8 marzo del 2004. Con fermezza e consapevolezza aveva combattuto una malattia irreversibile, trasmettendo sino alla fine coraggio, saldi valori, lezioni di vita.

Era un grande docente, stimato dai colleghi per la sua indiscutibile serietà, schiettezza, lealtà, e amato dagli studenti che avevano avuto la fortuna di seguirne le lezioni. Professore ordinario di Letteratura italiana nella nostra Facoltà di Lettere, aveva insegnato, per trent’anni, anche Istituzioni di critica e metodologia letteraria, Teoria della letteratura, Estetica. Era entrato nei ruoli universitari dopo un decennio di insegnamento nei licei, a Catania e Siena.

E all’insegnamento attribuiva un valore fondamentale, considerando la ricerca inscindibile dalla didattica, l’una e l’altra unite nel comune scopo del perseguimento della conoscenza.

All’esperienza dell’insegnamento a scuola attribuiva quelle doti tanto ammirate da noi studenti: la capacità di coinvolgere l’uditorio, di appassionarlo, di vivificare la lezione con exempla che rendevano vicine anche le questioni più complesse. Ma era in verità altro il segreto di quelle sue indimenticabili lezioni.

Era la sua voce, era la limpidezza del suo sguardo, era il messaggio profondo che sentivamo provenire da lui. Non si è veri maestri solo per le nozioni, ma per il modo in cui vengono trasmessi metodi, valori, un’etica del proprio lavoro.

E gli studenti sono i primi a rendersi conto se il professore pone domande di senso, se crede in ciò che fa, se è coerente. Lo avvertono immediatamente perché chi è vero professore a lezione mette in gioco tutto sé stesso, trasmettendo un messaggio profondo, autentico. La voce, e lo sguardo, lo provano.

Nessuno schermo elettronico, nessun collegamento telematico potrà mai sostituire il rapporto diretto, in presenza, tra un professore e i suoi allievi, in un’aula.  L'educazione è un processo che avviene da mente a mente, da viso a viso, da voce a voce. E non equivale affatto a “una clonazione”.

Educare consiste nel trasmettere un’eredità che dal passato guarda al futuro, consentendo a ognuno di diventare sé stesso. Ragionando in aula su complesse questioni teoriche (i generi letterari, la mimesis, il rapporto tra le forme e la storia), Compagnino ci apriva gli orizzonti sulla grande letteratura di tutti i tempi, facendoci viaggiare da quella greca e latina, alla francese, tedesca, russa, superando ogni confine nazionale. E con la letteratura, con le sue diverse forme, ci apriva alla storia e al mondo, ci educava a farci emozionare dalla bellezza e dalla grandezza.

E a interrogarci sul perché del nostro commuoverci di fronte alle parole di altri esseri umani, facendoci entrare nel grande dialogo dell’umanità, del quale anche noi, grazie alla letteratura, continuiamo a far parte.

Era un Professore, Gaetano Compagnino, di quelli che onorano questo nostro “lavoro” straordinario, insostituibile, impagabile. Era tanto docente generoso, educatore di energie morali, quanto studioso serissimo, rigoroso, dalle prospettive amplissime.

Lo attestano i suoi corsi, i suoi volumi, i suoi saggi, che spaziano dagli illuministi e prosatori del Settecento, per la Letteratura Italiana Laterza diretta da Carlo Muscetta (il maestro sempre venerato), a Platone e Aristotele, al romanzo dell’Ottocento, dalla novella antica a quella moderna, dalle poetiche del Cinquecento a De Sanctis, Russo, Croce, Pirandello, Sciascia, Gramsci, Lukács.

L’eredità della sua lezione si è trasmessa, nell’Università di Catania, sino ai più giovani studiosi. E grazie alla collaborazione tra le diverse generazioni, testimoni del suo magistero, verranno alla luce quest’anno le sue lezioni, finora inedite, di Istituzioni di critica e metodologia letteraria, a cura di Antonio Allegra, Ottavia Branchina e Andrea Manganaro. 

Compagnino Gaetano

Il prof. Gaetano Compagnino

Back to top