La Mafia cambia volto

Al Palazzo delle Scienze si è tenuto l’incontro "Criminalità organizzata e reati economici: problematiche e strumenti di contrasto"

Gaia Caccamo

Una differente percezione e conoscenza della criminalità organizzata tra i giovani e gli adulti. È su questo tema che esperti del settore si sono soffermati in occasione dell’incontro Criminalità organizzata e reati economici: problematiche e strumenti di contrasto che si è tenuto, nei giorni scorsi, nell’aula magna del Palazzo delle Scienze.

Ad aprire i lavori il docente Marco Romano del Dipartimento di Economia e Impresa, a seguire i saluti del rettore Francesco Priolo, del direttore del Dei, Roberto Cellini, e del presidente dell’Associazione nazionale antimafia “Alfredo Agosta”, Carmelo La Rosa, che si sono soffermati sulla sinergia tra le istituzioni, il mondo accademico e le scuole per favorire la cultura della legalità, in particolar modo tra i più giovani, seguendo il motto “educa i giovani e non sarà necessario punire gli uomini”.

I lavori sono proseguiti con l’intervento del procuratore generale della Corte di Appello di Catania, Carmelo Zuccaro, che ha evidenziato come “oggi i mafiosi muoiono da detenuti, a differenza del passato” sottolineando che “la mafia in questi ultimi anni è cambiata puntando molto sulla vita economica e sulla tecnologia, probabilmente in quest’ultimo campo è più avanti sullo Stato”.

E, inoltre, ha rimarcato come “il mafioso-imprenditore, a differenza di un imprenditore non-mafioso, non rispetta i contratti, le norme di sicurezza, gli standard salariali, di conseguenza, abbatte i costi ed è più competitivo”.

Un momento dell'incontro

Un momento dell'incontro

Successivamente ho preso la parola il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Antonino Raimondo, che si è soffermato sulle tecnologie utilizzate dalla mafia in questi ultimi anni e, inoltre, su come sia “necessario intervenire in tempo per intercettare il denaro sporco della mafia abile a ripulirlo e a inserirlo nei paradisi fiscali”.

A questo proposito ha ricordato che nel 1980 il Consiglio d'Europa ha emesso una raccomandazione per sviluppare politiche e strumenti per affrontare la criminalità finanziaria in generale, compreso il riciclaggio di denaro e la prevenzione dell’ingresso di capitali illeciti all’interno delle banche.

In seguito è intervenuto il pm Fabio Regolo del Tribunale di Catania che ha rimarcato principalmente la sinergia con la Guardia di Finanza, un “compagno di viaggio” molto importante in questa attività a Catania.

“Una comunità che non ha cultura del passato, non potrà mai avere un futuro“, ha detto ricordando alcune delle figure più importanti nella lotta alla mafia come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rosario Livatino e Pio La Torre.

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