La matematica è maestra di vita, è verità

Con una lezione di Analisi reale, il prof. Biagio Ricceri ha salutato colleghi e allievi. A ringraziarlo il rettore Francesco Priolo a nome della comunità accademica

Alfio Russo

“La matematica è maestra di vita, è verità. Di fronte alla verità ci si inchina”. Con queste parole dense di significato il prof. Biagio Ricceri, decano dell’Università di Catania, ha concluso la sua ultima lezione di Analisi Reale, circondato da colleghi, allievi e studenti per rendere omaggio a una figura importante della vita accademica dell’ateneo catanese.

In un’aula magna del Dipartimento di Matematica e Informatica, gremita e attenta, l’ordinario di Analisi matematica (dal 1987 all'Università di Messina e dal 1997 a quella di Catania) ha spiegato due teoremi con la consueta chiarezza e rigore, prima di lasciare spazio ai saluti e ai ricordi.

Non è stata una lezione qualunque, ma un momento in cui la matematica ha lasciato spazio alla memoria e all’affetto.

Il prof. Ricceri ha voluto ricordare i suoi maestri e i colleghi presenti in aula, e ha rivolto un pensiero alla moglie, la docente Ornella Naselli, conosciuta proprio nei corridoi del dipartimento. “A Catania ho incontrato mia moglie che mi ha regalato i frutti più importanti della mia vita: Rachele, Damiano e Monica”, ha detto con voce commossa in chiusura di intervento.

Un momento della lezione del prof. Biagio Ricceri

Un momento della lezione del prof. Biagio Ricceri

Nel suo intervento - alla presenza anche del direttore del Dmi, Orazio Muscato, e di Mario Marino - il docente ha ribadito la sua fede nella purezza della disciplina che ha amato per tutta la vita. “Ho scelto la matematica perché mi permetteva di dimostrare la verità – ha detto -. È l’unica branca del sapere che può accertare con rigore se qualcosa è vero o falso. Di fronte alla verità, si è spinti alla limpidezza. Non riesco a immaginare un vero matematico che non sia limpido. La limpidezza e la purezza sono parte della nostra vocazione”.

La sua ultima lezione è stata una testimonianza di amore per la scienza, per l’università, per la verità. Ad ascoltarlo anche docenti dell’Università di Messina dove il prof. Ricceri ha insegnato per dieci anni, prima di diventare ordinario a soli 32 anni, un traguardo che ne testimonia il talento precoce e l’impegno costante.

Il rettore Francesco Priolo ha voluto sottolineare il valore umano e culturale del docente: “Oggi, con i presenti, si esprime il meglio della nostra università, che non è solo un luogo di lavoro, formazione e ricerca, ma una vera comunità. L’università è l’unico posto di lavoro in cui si parla esplicitamente di comunità, e oggi ne abbiamo avuto una chiara dimostrazione".

Rivolgendosi al decano, ha aggiunto: “Hai servito l’ateneo con dedizione e rigore. Grazie per aver formato generazioni di studenti, molti dei quali sono oggi docenti nelle scuole e nel nostro stesso ateneo o in altri. E grazie per ciò che continuerai a fare per questa comunità, anche adesso rivestendo il ruolo di decano”.

il prof. Biagio Ricceri

In foto da sinistra Ornella Naselli, Biagio Ricceri, Francesco Priolo, Orazio Muscato e Mario Marino 

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