La “Notte” dei piccoli e... anche dei grandi!

Alla Città della Scienza tanti giochi e esperimenti per scoprire la ricerca

Alfio Russo
Sharper 2023
Sharper 2023
Sharper 2023
Sharper 2023
Sharper 2023
Sharper 2023
Sharper 2023
Sharper 2023

La piccola Beatrice è stata la prima a completare il suo gufetto, la mascotte della Notte dei Ricercatori - Sharper. Di colore giallo, con gli occhi luminosi grazie al semplice tocco di un dito. Il tutto grazie ai circuiti elettrici creati “giocando” collegati alle due piccole lampadine. E come Beatrice sono stati in tantissimi, bambine e bambini, che, ieri pomeriggio, hanno invaso la Città della Scienza imparando alcuni piccoli segreti della fisica, della chimica e della biologia.

Al loro fianco mamme e papà che, con tanto di smartphone in mano, immortalavano i propri piccoli “scienziati” e al tempo stesso ammiravano l’immensa struttura dell’Università di Catania di via Simeto inserita nel ben più ampio Sistema museale d’ateneo.

gufetto

Il gufetto di Sharper

Da un’isola all’altra i piccoli visitatori, ma anche i grandi, hanno scoperto l’importanza del suolo per la sicurezza alimentare e il benessere dei bambini e la nutrizione ottimale per il futuro grazie al laboratorio del Medclin.

Ma anche come l’acqua e il suolo rappresentino dei beni preziosi da conoscere e salvaguardare per proteggere l’ambiente grazie anche al laboratorio sull’Internet of Things applicato all’ambiente allestito dal Centro Siciliano di Fisica Nucleare e Struttura della Materia.

«Un gioco per imparare come alcuni semplici sensori possono permettere di conoscere meglio l’acqua che beviamo, ma anche di controllare il fabbisogno di acqua delle piante di casa», ha spiegato Alessia Tricomi, delegata alla Città della Scienza e alla Terza missione d’ateneo oltre che coordinatrice di Sharper Catania. 

«Al tempo stesso, attraverso un sistema di sensori, abbiamo fatto vedere come misurare la temperatura dell’acqua, controllare il livello di sali disciolti e  verificare l’umidità del suolo per costruire l’habitat più adatto alla vita delle piante», ha aggiunto alla presenza anche dei genitori.

Sharper, il laboratorio dell'acqua e del suolo

Sharper, il laboratorio dell'acqua e del suolo

Un tour scientifico che è proseguito con le isole di biologia, la “palestra di fisica” con tantissimi esperimenti e l’area dedicata all’essere umano con l’albero della vita.

E ancora gli esperimenti sulle cellule di INFN-Kids: piccoli scienziati cercasi tra elettricità, nuclei e particelle spiegate ai bambini con esperimenti, giochi, video e fumetti realizzate dai ricercatori dell’Istituto nazionale di fisica nucleare di Catania e dei Laboratori Nazionali del Sud.

All’insegna del “vietato non toccare”, i piccoli e grandi visitatori hanno ammirato, nella galleria al primo piano, gli strumenti antichi di fisica, la collezione del Museo di Scienza della Terra e del Museo di Paleontologia, alcune teche dell’Orto botanico contenenti gli erbari e una collezione di animali del Museo di biologia animale. Sempre nella galleria la mostra “Forze della Natura. Io e...sulla scia di donne che hanno lasciato un segno nella scienza” dedicata alle scienziate che hanno vinto il Nobel o che pur facendo grandi scoperte non lo hanno vinto, a coloro che per prime hanno vinto pregiudizi di genere e di razza e che hanno segnato la storia della scienza.

Scienziate di ieri, ma anche di oggi, come Ada Lovelace, Emmy Noether, Marie Curie, Maria Goeppert Mayer, Chien Wu, Katherine Johnson, Vera Rubin, Vivienne Malone-Mayes, Joycelyn Bell Burners, Cecilia Payne-Gaposchkin, Annie Jump Cannon Claudia Alexander e Donna Strickland.

Sharper, il laboratorio dell'Infn

Sharper, INFN-Kids: piccoli scienziati cercasi

«L’edizione di quest’anno è stata particolarmente declinata all’insegna dei più piccoli grazie alla Città della Scienza con tantissimi giochi ed esperimenti per bambini che, dalla realizzazione del piccolo circuito elettrico per accendere gli occhietti dei gufi di Sharper, hanno scoperto anche l’importanza degli atomi, dei nuclei e delle particelle in genere oltre all’educazione ambientale per conoscere l’acqua e misurarne le sue caratteristiche», ha concluso la prof.ssa Alessia Tricomi.