A far da ‘Cicerone’ nel tour storico-culturale e scientifico è stato il rettore Francesco Priolo
Anche quest’anno i luoghi della cultura dell’Università di Catania hanno aperto le porte a grandi e piccoli in occasione della Notte europea dei Ricercatori – Sharper. Tutti ad ammirare le sale del Rettorato del Palazzo centrale d’ateneo con i suoi “simboli” come il gonfalone dell’Almo Studio o i documenti storici che testimoniano la “vita” del Siculorum Gymnansium fondato nel lontano 1434.
E se a far da “Cicerone”, tra le sale del piano nobile del Palazzo è il rettore Francesco Priolo, il tutto assume un gusto più particolare. È stato proprio il padrone di casa ad aprire al pubblico le sale al primo piano raccontando storie e aneddoti del più antico ateneo siciliano illustrando il gonfalone dell’Almo Studio, la “mazza del rettore” e i vassoi in argento donati dalle dame catanesi all’ateneo in occasione delle celebrazioni del V centenario dalla sua fondazione nel 1434.
E ancora i documenti storici e i ritratti dei docenti e personaggi illustri catanesi che hanno svolto un ruolo importante nella storia dell’ateneo. Un tour proseguito nell’aula magna affrescata da Giovan Battista Piparo con un arazzo con lo stemma della dinastia di Aragona.
Il rettore Francesco Priolo illustra ai giovani visitatori alcuni documenti storici al Museo dei Saperi e delle Mirabilie siciliane
Scendendo al piano terra il rettore Francesco Priolo ha introdotto gli illustri ospiti - tantissimi i giovani delle scuole superiori rimasti affascinati da quel “Palazzo” e dalle sue storie incastonato nel cuore della città dell’Elefante –, al Museo dei Saperi e delle Mirabilia siciliane, un “assaggio” delle caratteristiche collezioni artistiche, scientifiche e antropologiche custodite nei vari dipartimenti dell’Ateneo e la mostra “Etna 1669” dedicata al vulcano, a cura della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Catania, con in bella mostra il particolare plastico della “Muntagna”.
I visitatori – guidati anche dalla prof.ssa Germana Barone delegata al Sistema museale d’ateneo e dai ricercatori e dottorandi dell’ateneo - sono rimasti entusiasti per l’esposizione dello scheletro di una femmina di questo curioso pachiderma pigmeo, il Palaeoloxodon Falconeri, alto appena un metro, una specie endemica proprio per la sua inusuale statura che fino a 500mila anni fa viveva in Sicilia e a Malta. Un esemplare del più piccolo elefante mai esistito sulla Terra proveniente dalla grotta di Spinagallo a Siracusa.
E oltre al simbolo di Catania, U' liotru, i visitatori hanno esplorato, proprio all’ingresso del Palazzo centrale, il cortile interno a forma di chiostro, realizzato nel 1696 su disegno degli architetti Francesco e Antonino Battaglia e Giovan Battista Vaccarini.
Piazza Università con gli stand della ricerca e il Palazzo centrale
Dal 'Palazzo' alla piazza dove nei quaranta stand i visitatori hanno potuto approfondire le proprie conoscenze con gli oltre 100 eventi in programma tra laboratori, dimostrazioni, quiz, mostre, video, spettacoli e seminari.
Ad illustrarli i ricercatori dell’ateneo catanese, con in testa il rettore e i direttori dei dipartimenti, e di tutti gli enti di ricerca e rappresentanti delle forze di polizia.
«La risposta dei visitatori è stata più che positiva, in migliaia hanno visitato gli stand e i luoghi del Palazzo centrale con il suo museo a testimonianza di quella voglia di scoprire i luoghi della cultura della nostra università e della nostra città oltre che della ricerca”, ha spiegato il rettore Francesco Priolo.