Caravaggio in mostra a Catania all’ex Monastero di Santa Chiara fino al 6 ottobre
Caravaggio è in mostra a Catania. Dal 1° giugno al 6 ottobre, all’ex Monastero di Santa Chiara, turisti e cittadini possono immergersi nell’arte di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, nome dell’antico borgo dove è andato ad abitare.
Caravaggio è stato ed è ancora un artista riconosciuto per la sua arte e impegno nella promozione di un grande cambiamento stilistico e culturale. Le sale che la ospitano sono due, dopo un lungo percorso di restauro degli uffici che prima occupavano l’ufficio anagrafe. La mostra è stata presentata nella sala giunta di Palazzo degli Elefanti dagli organizzatori di MetaMorfosi e dalle autorità del Comune etneo. Si tratta di un progetto scientifico ideato da Pierluigi Carofano.
La figura dell’artista è ancora attuale: le sue opere continuano a emozionare anche a quattrocento anni dalla scomparsa. La mostra presenta alcuni dei suoi capolavori che scandiscono un viaggio dalla formazione in Lombardia all’affermazione a Roma, a Napoli e in Sicilia fino agli ultimi anni della sua tragica esistenza. Tipico dell’artista è il gioco di luci e ombre, con la luce che va da destra verso sinistra. Caravaggio non smette di emozionare grazie ai suoi quadri che appaiono come fotografie tanto sono realistici. Quello di Caravaggio viene definito un “Classicismo temperato”, ossia un realismo caravaggesco, che rifiutava l'imitazione proponendo invece nuovi approcci.
Tra le opere in mostra si segnalano, in prestito sia da istituzioni che da privati: Ragazzo morso da un ramarro, Cattura di Cristo, l'Attila del Martirio di Sant'Orsola e l’Incredulità di San Tommaso. Queste spaziano tra i vari anni dell’attività dell’artista, dall’ingresso in quel vasto entourage del cardinale Francesco Maria del Monte, fino agli anni più tardi.
Visitatori presenti alla mostra
Emergono inoltre tutti i tratti caratteristici dell’artista: della prima opera, di cui esistono altre versioni a Firenze e Londra, hanno larga importanza gli studi di fisiognomica, (lo studio dei caratteri psicologici e morali di una persona analizzandone l'aspetto fisico e, in particolare, i lineamenti). Caravaggio mostra, come in un fotogramma, la raffigurazione di una reazione all'orrore che un giovane prova di fronte al morso di un ramarro sbucato dai fiori e frutti. Il riferimento sembra essere proprio al piacere e alle pene d'amore, come la scelta del modello effeminato, con una rosa tra i capelli e la spalla destra scoperta sembrerebbero suggerire.
Successivamente, la Cattura di Cristo rivela il momento di dolore del Messia, che appare esausto e rassegnato al proprio destino; Giuda, col volto grottesco, sembra inquieto e pentito come l'Attila del Martirio di sant'Orsola, al quale Caravaggio darà fattezze simili. Gli armigeri non manifestano alcun sentimento, poiché si limitano a compiere il proprio dovere.
Significativo, infine, è il rapporto tra le figure di Cristo e san Giovanni: le loro teste appaiono fuse, tanto che è impossibile stabilire dove inizi la chioma di uno e finisca quella dell'altro, come un moderno Giano Bifronte; i loro corpi formano una diagonale le cui estremità sono date dalle braccia spalancate dell'uno e dalle mani intrecciate dell'altro. Il loro atteggiamento è speculare e complementare, come se l'Apostolo esprimesse le violente emozioni che Cristo invece reprime.
Alcune opere in esposizione
Spostandoci all’interno del Monastero, l’Incredulità di San Tommaso attesta l’importante capacità di rappresentare la realtà, tipica dell’artista. Caravaggio, nella dimensione orizzontale della tela, 'fotografa' il momento della constatazione in un'inquadratura di tre quarti dove sono disposte le quattro figure su di uno sfondo neutro e scuro.
Questa scelta permette di concentrare l'attenzione dello spettatore sulla testa di Tommaso, mentre la luce illumina la fronte e il profilo ed il costato chiaro di Cristo. La disposizione a croce ravvicinata delle quattro teste e a triangolo degli sguardi, col vertice sul gesto di Tommaso, permette un'ulteriore concentrazione emotiva dello sguardo del fruitore, che non può non focalizzarsi sul punto del 'dramma': la rivelazione della presenza reale, in carne ed ossa di Gesù.
Altre opere sono presenti in mostra per raccontare il contesto, come il San Matteo e l’angelo o la dibattuta figura di Louis Finson, le cui opere sono ancora oggi al centro di dibattiti attribuzionistici con Caravaggio stesso. Di questi, artista fiammingo nella bottega del Milanese, è esposta Venere e Cupido.
Questa mostra narra, attraverso i quadri, la vita di Caravaggio, trasportando l’osservatore mano nella mano, in un viaggio lungo moltissimi anni e lo fa con l’irruenza, il realismo, il tormento tipici dell’artista.