Ad analizzarle, con un metodo interdisciplinare tra diritto e scienza medica, i ricercatori del progetto "Global and European Union Health SECurity" finanziato con fondi Pnrr
Il progetto di ricerca Global and European Union Health SECurity - GIEUHsec analizza le nuove sfide globali della governance della sicurezza sanitaria attraverso un metodo interdisciplinare creando un dialogo reciprocamente vantaggioso tra diversi ambiti del diritto (diritto internazionale, pubblico, amministrativo e comunitario) e della scienza medica (igiene, medicina preventiva ed epidemiologia) con il coinvolgimento di esperti di alto livello in questi settori.
La pandemia da Covid-19 ha messo in luce diversi problemi causati dall’applicazione disomogenea del Regolamento sanitario internazionale negli Stati membri dell’Oms. Queste disfunzioni hanno messo in moto cambiamenti epocali nella governance internazionale della sicurezza sanitaria (a partire dalla creazione di agenzie europee ad hoc, come l’Autorità per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie) e la conseguente perdita di competenze tra autorità internazionali, comunitarie e nazionali.
Tramite questo progetto – finanziato con fondi del bando Prin 2022 Pnrr Linea Sud con coordinamento dell’Università Napoli Parthenope - si vuole avviare un percorso ambizioso che mira a istituire il primo osservatorio permanente dei processi decisionali che riguardano la sicurezza sanitaria globale, anche per seguire e suggerire possibili riforme e implementazioni.
Le sfide sono molteplici e riguardano come affrontare il rischio di nuove malattie infettive globali, quali strumenti giuridici e protocolli sono applicabili per prevenire il rischio di contagio, come viene garantita la sicurezza nella circolazione transnazionale e nazionale delle informazioni e dei dati sanitari e quali sono i meccanismi per far fronte al deficit di legittimità democratica derivante dalla “delega” del processo decisionale agli esperti.
Le cinque unità di ricerca
La prima – responsabile la prof.ssa Sabrina Tranquilli dell’Università di Napoli “Parthenope” - è composta da esperti di diritto internazionale e amministrativo ed esaminerà il ruolo che ha avuto l'Oms nell'ultima crisi sanitaria e quali poteri ha esercitato rispetto all'attuazione (globale e locale) del Regolamento sanitario internazionale. La stessa unità seguirà gli sviluppi nell’adozione del nuovo Trattato internazionale sulla prevenzione e preparazione alle pandemie (previsto per il 2024), nei cui lavori è coinvolta anche la Commissione UE.
Una seconda unità di ricerca – responsabile la prof.ssa Giordana Strazza dell’Università di Salerno - composta da esperti di diritto amministrativo europeo esaminerà il ruolo dell'UE nelle crisi sanitarie e quali competenze gli organi dell'UE hanno assunto e assumeranno nella valutazione e gestione del rischio sanitario.
La terza – responsabile il prof. Federico Francesco Guzzi dell’Università della Calabria - analizzerà i problemi derivanti dal sistema nazionale di sorveglianza epidemiologica e il ruolo specifico delle autorità italiane (anche regioni e comuni) nella valutazione e gestione del rischio sanitario. Esaminerà inoltre l’impatto di tutte queste innovazioni di governance sulla società e sui meccanismi decisionali interni.
Ed ancora una unità di ricerca medica – responsabile la prof.ssa Maria Triassi dell’Università di Napoli Federico II - effettuerà un'analisi strategica per identificare i punti critici su cui intervenire per ridurre l'inquinamento ambientale e di conseguenza l'impatto sanitario anche in un'ottica di green-economy e del principio One-Health.
Una quinta unità di ricerca medica – responsabile la prof.ssa Margherita Anna Letizia Ferrante dell’Università di Catania - studierà come migliorare i protocolli internazionali esistenti per la prevenzione dei rischi sanitari.
Le docenti di Unict Maria Fiore e Margherita Ferrante