Le stanze in fiore: quando la natura diventa metafora di vita

All’Orto Botanico è stato presentato l’ultimo libro di Rossella Pezzino de Geronimo

Ottavia Pressato

“Bisogna essere cacciatori dei propri orizzonti perché questo significa vivere ed essere un’anima libera”. Con questa frase comincia Le stanze in fiore, l’ultimo libro di Rossella Pezzino de Geronimo.

Il romanzo, pubblicato da Calibano Editore, è stato presentato all’Orto Botanico di Catania, luogo scelto non a caso, perché il volume – così come il giardino che porta lo stesso nome – è un viaggio attraverso la natura, l’arte e l’interiorità.

Le stanze in fiore conduce il lettore in un duplice percorso: da un lato, un viaggio attraverso scenari naturali di straordinaria bellezza, tra paesaggi esotici e suggestioni sensoriali; dall’altro, un cammino interiore che invita alla riflessione, al perdono e alla ricerca della serenità. Con una scrittura intensa e coinvolgente, l’autrice condivide la sua esperienza personale per dimostrare che, anche nei momenti più bui, la speranza e la determinazione possono condurre alla rinascita.

Alla presentazione sono intervenuti Gianpietro Giusso del Galdo, responsabile scientifico dell’Orto Botanico dell'Università di Catania, ed Elvira Fusto, docente, giornalista e scrittrice.

In foto da sinistra Rossella Pezzino de Geronimo e Gianpietro Giusso del Galdo

In foto da sinistra Rossella Pezzino de Geronimo e Gianpietro Giusso del Galdo

“Dentro questo libro c’è tutto. C’è curiosità, c’è passione, che sono fondamentali per chi fa il nostro lavoro - ha cominciato così l’incontro il prof. Gianpietro Giusso del Galdo - Ci sono emozioni, sia positive che negative. C’è la gioia, c’è il dolore, c’è il perdono. E Rossella da queste esperienze, e soprattutto da queste difficoltà, è riuscita a ricavarne una forza che l’ha portata a essere quello che è oggi.”

“Quest’opera è un ritratto terreno - ha aggiunto la giornalista Elvira Fusto - A lei non piace essere definita speciale, perché la mette su un piano irraggiungibile. Lei vuole essere raggiunta, vuole essere terrena, per dare la speranza a ognuno di noi che tutto è possibile. Rossella, raccontando la sua vita senza fare troppi dettami, è un grande esempio di tutto ciò che ognuno di noi può desiderare e realizzare.”

L’evento si è rivelato ben più di una semplice introduzione al volume. L'autrice del libro, accompagnata dall’attrice Lydia Giordano e dalle melodie della chitarra di Matteo Carbone, ha trasformato la presentazione in un viaggio multisensoriale. Letture intense e suggestive si sono alternate a momenti musicali, creando un’atmosfera intima e coinvolgente, capace di toccare cuore e anima. La lettura e la musica hanno avvolto i presenti, evocando il legame profondo tra la natura, la bellezza e l’interiorità umana.

“Il giardino è un percorso intimo e inconscio. Un'eccezionale metafora, che ha il potere di far emergere e portare in superficie la nostra parte più intima e profonda". Con queste parole, l’autrice ha dato inizio alla lettura, invitando il pubblico a immergersi nel suo universo. Sin dalle prime frasi ha tessuto un filo invisibile tra le pagine del libro e le emozioni dei presenti, trasformando le parole in immagini vivide.

In foto da sinistra Rossella Pezzino de Geronimo, Lydia Giordano e Matteo Carbone

In foto da sinistra Rossella Pezzino de Geronimo, Lydia Giordano e Matteo Carbone

Numerose sono state le letture, in cui l’emozione dell’autrice si è intrecciata con la sensibilità interpretativa di Lydia Giordano, accompagnate dalle armonie della chitarra. Tra i brani scelti, uno dei momenti più intensi è stato il racconto dell’impresa compiuta dalla Pezzino nel 2022: l’attraversamento a nuoto dello Stretto di Messina. Un gesto che per lei ha assunto un significato più profondo, un incontro simbolico tra lei e suo padre che nel 1943, allora giovane soldato, nuotò attraverso quelle stesse acque per tornare a casa.

Un altro momento significativo è stato il racconto del suo viaggio nella Dancalia, una delle più grandi depressioni al mondo, caratterizzata da temperature estreme. Spinta dal desiderio di visitare il vulcano Erta Ale, l’autrice ha vissuto un’esperienza così intensa da descriverla come “un viaggio negli inferi”, dal quale però ha tratto “una rinnovata energia che solo la vicinanza di un vulcano riesce a dare”.

L’autrice ha letto poi un passo molto emozionante, in cui racconta della sua iniziale riluttanza verso un Ficus ricevuto in dono, che relegò in un angolo remoto del giardino perché legato a ricordi dolorosi del padre. Anni dopo, trovandolo cresciuto e resistente nonostante l’abbandono, lo vede come un simbolo di resilienza e trasformazione.

Questo episodio segna per lei l’inizio di un percorso di riconciliazione col passato e con la sua famiglia, culminato nella creazione di un giardino giapponese simbolico. Il giardino, con i suoi elementi naturali e i suoi richiami all’acqua e alla morte, rappresenta il ciclo della vita e il processo di perdono, permettendole di liberarsi dal rancore e accettare il passato con serenità.

Le stanze in fiore non è solo un libro, ma un manifesto di rinascita e consapevolezza. Il giardino creato dall'autrice, da cui trae ispirazione il titolo, diventa una metafora del percorso di crescita personale, un luogo in cui la bellezza diventa strumento di trasformazione interiore. L’evento all’Orto Botanico ha enfatizzato proprio questa dimensione, rendendo tangibile il messaggio del libro: la bellezza non è solo estetica, ma anche un linguaggio capace di raccontare storie, emozioni e percorsi di vita. 

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