Libertà accademica e solidarietà

Alla Scuola Superiore di Catania il confronto di Scholars at Risk Italy

Due giornate di intenso dibattito e partecipazione hanno animato la Scuola Superiore di Catania il 2 e 3 ottobre, in occasione dell’Assemblea e dell’Incontro annuale della rete italiana Scholars at Risk (SAR Italy). Un appuntamento che ha posto al centro della scena il tema della libertà accademica e della tutela dei ricercatori e delle ricercatrici in situazioni di rischio, riaffermando il ruolo dell’università come spazio di conoscenza, solidarietà e diritti.

Al centro delle discussioni, una domanda cruciale: come difendere la libertà della scienza e della ricerca in un mondo attraversato da conflitti, crisi sociali, emergenze economiche e tensioni geopolitiche?

Da qui l’esigenza di rafforzare la cooperazione tra atenei, istituzioni e organizzazioni, per garantire accoglienza, protezione e nuove opportunità a chi è costretto a lasciare il proprio Paese a causa di persecuzioni o instabilità politiche.

Il meeting, dedicato al tema Academic freedom in the age of permacrisis, ha approfondito anche il rapporto tra autonomia accademica, democrazia e sviluppo sostenibile, sottolineando come la libertà di insegnamento e di ricerca resti un indicatore decisivo della salute delle società contemporanee.

Durante la giornata del 3 ottobre sono stati presentati numerosi esempi di buone pratiche già attuate negli atenei italiani: programmi di mobilità per studiosi rifugiati, borse di studio dedicate, percorsi formativi di inclusione e progetti di sensibilizzazione rivolti alle comunità universitarie.

I gruppi di lavoro di SAR Italy hanno poi discusso le prossime strategie operative, concentrandosi su tre aree chiave: relazioni istituzionali, advocacy e accoglienza-formazione.

L’iniziativa, organizzata con cura dal comitato locale composto da Adriana Di Stefano, Giuseppe Angilella, Mary Guglielmino e Marco Anfuso, ha visto l’Università di Catania protagonista di un confronto aperto e dinamico su un tema che oggi più che mai interpella il mondo accademico e la società civile.

Un appuntamento che ha confermato come la libertà accademica non sia un concetto astratto, ma una pratica quotidiana di responsabilità e dialogo: la base su cui costruire un’università aperta, inclusiva e davvero globale.

Alcuni partecipanti all'incontro

Alcuni partecipanti all'incontro

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