L’invito e Diǀsegni

Due mostre di arte contemporanea “sbarcano” ad Aci Castello con numerose opere di artisti come Mimmo Rotella, Alfredo Pirri, Michele Spadaro

Mary Bua
Ombra su ombra di Alfredo Pirri
Ponte Dirillo di Massimo Siragusa
Piccola dimora di Anna Tusa
Papaveri di Anna Tusa

Anna Tusa. L’invito e Diǀsegni sono le mostre presentate dalla Fondazione OELLE Mediterraneo Antico ETS nei giorni scorsi e che accoglieranno il pubblico fino al prossimo 20 giugno nei locali della fON Art Gallery in via Antonello da Messina 45 ad Aci Castello.

La mostra personale L’invito vede protagonista la fotografa catanese Anna Tusa

Nove le fotografie esposte che immortalano una casa su una collina, immersa tra campi punteggiati dal rosso dei papaveri, un posto che ha un significato speciale: un luogo da cui partire e in cui poter ritornare.

Una delle foto ritrae un particolare dell’interno di questa piccola dimora: è un dettaglio che trasmette l’idea di una casa abitata mai abbandonata, di un luogo dove i piccoli gesti di ogni giorno, come la colazione, hanno un grande valore.

I papaveri che punteggiano i paesaggi esterni, invece, fanno riferimento alla stagione primaverile. È come se con l’arrivo della bella stagione si accendesse la speranza del possibile tempo del ritorno in quella piccola dimora. L’ultima foto che chiude l’esposizione è proprio quella della casa che spicca tra i prati scarlatti.

«Non chiamatele semplicemente fotografie. Poesia è la prima parola che mi rimanda all’arte di Anna Tusa: un pensiero, o piuttosto una visione, che supera la barriera dell’immagine e colpisce i nervi scoperti di ciascuno di noi, ci disarma e ci mette davanti alle nostre fragilità, specchio in frantumi che riflette le nostre multiple immagini», afferma Ornella Laneri, presidente della Fondazione OELLE Mediterraneo Antico ETS.

La piccola dimora di Anna Tusa

La piccola dimora di Anna Tusa

La mostra collettiva Diǀsegni, invece, porta ad esplorare il concetto di “segno” nelle sue diverse forme e nei suoi più vari significati. Si tratta di segni che hanno un legame con il vissuto e con l’esperienza nel mondo, “tracce” indelebili del tempo che scorre inesorabilmente, delle emozioni e delle esperienze che hanno portato allo sviluppo dell’identità. Le opere esposte mostrano l’esperienza degli artisti che le hanno realizzate in una chiave vitale e creativa.

Alfredo Pirri, Mimmo Rotella, Carol Rama, Antonio Marras, MOMO, Carmelo Bongiorno, Michael Christopher Brown, Lalla Lussu, Massimo Siragusa, Phil Stern e Michele Spadaro sono gli autori delle molte opere in mostra.

Alfredo Pirri, con la sua Ombra su ombra indaga il rapporto con le origini, il rapporto con l’ombra che sottolinea come lo stretto legame con l’ombra sia alla base del suo lavoro. 

Spesso, nelle sue opere, sono presenti ombre colorate che si espandono sulle pareti, quasi a voler inglobare l’ambiente circostante.

MOMO, invece, è in mostra con What happens while you are making other plans. È un artista americano che ha iniziato a lavorare alla fine degli anni Novanta open air, con strumenti fatti in casa. Le sue opere si basano su tecniche murarie adattate, sul collage e codici informatici e serialità, nonché la base del suo linguaggio visivo, che trova espressione nella pittura, sui muri commissionati e nel lavoro in studio dal 2009 ad oggi.

Le opere di Carmelo Bongiorno e di Michael Christopher Brown esprimono fortemente l’interiorità degli artisti, al punto di riuscire a coinvolgere emotivamente chi ammira le loro opere.

Anche Lalla Lussu, con le sue opere, riesce ad essere fortemente espressiva, ma lo fa attraverso l’uso del colore.  Sin dagli anni della Seconda Guerra Mondiale, infatti, gli artisti hanno compreso la potenzialità espressiva del colore, che è diventato protagonista di grandi opere in cui gli autori hanno riversato il proprio inconscio, “luogo” in cui sono stati costretti a rifugiarsi per fuggire gli orrori della guerra.

Molte altre ancora sono le opere in mostra, dalle fotografie di Phil Stern, che ha catturato immagini dove l’uomo è protagonista e dove sono evidenti i segni della guerra, all’installazione sonora di Michele Spadaro, che permette di immergersi nel contesto dei luoghi immortalati.

Le mostre Anna Tusa. L’invito e DiǀSegni sono aperte tutti i giorni dalle 9 alle 21. Per prenotazioni visite guidate: info@fondazioneoelle.com