L’offerta di Unict a Didacta 2025

Nello spazio dedicato alle università sono state illustrate alcune proposte dell’Università di Catania

Alfio Russo

Un’offerta sempre più ampia e variegata per le future matricole. È quel che l’Università di Catania ha promosso nella tre giorni della undicesima edizione di Didacta Italia che si è svolta nei giorni scorsi alla Fortezza da Basso di Firenze.

Un’occasione in cui, tra i diversi stand dedicati all’Università, sono state illustrate le nuove forme di apprendimento digitale e di orientamento, nuove prospettive della didattica universitaria e competenze strategiche per un’innovazione sostenibile fino ai vari step della formazione dei docenti universitari.

E ancora spazio per le esperienze di Student Voice, per le metodologie didattiche innovative (PLB, Debate, Service Learning) e per le varie applicazioni dell’intelligenza artificiale alla didattica.

Grandi tematiche che sono state affrontate nelle tavole rotonde, seminari e workshop messi in campo dal Ministero dell’Università e della Ricerca in collaborazione con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. Per il secondo anno consecutivo, infatti, il Ministero dell’Università e della Ricerca ha presenziato in fiera a fianco della Conferenza dei Rettori delle Università Italiani con un ampio spazio interamente dedicato all’interno dei padiglioni Fureria e Basilica.

A coordinare il programma scientifico per gli atenei è stato il prof. Alberto Fichera dell’Università di Catania.

Un’occasione di confronto vivo e stimolante fra professori e giovani ricercatori sulle buone pratiche e l’innovazione della didattica nelle università.

“L’anno scorso su mia proposta a Didacta, valutata positivamente dal Mur e dalla Crui,  è stata istituita la sezione che coinvolge le università – ha spiegato il prof. Alberto Fichera, coordinatore della cabina di regia “Didattica” per Unict su delega del rettore Francesco Priolo  -. La fiera, articolata in stand espositivi per ogni università, ha previsto quest’anno incontri scientifici sull’innovazione della didattica digitale a cura del Mur e dalla Crui".

"Anche quest’anno Unict è stata presente con un proprio stand in cui docenti di varia estrazione mostreranno le attività dell’ateneo catanese nel campo dell’orientamento e dell’innovazione digitale - aggiunge il docente -. A coordinare le attività di gestione dello stand di Unict sono stati i docenti Guido De Guidi e Roberta Piazza”.

Angelo Nicosia, Guido De Guidi, Giuseppe Lanza, Alberto Fichera, Giorgio De Guidi, Salvatore Ciancitto e Vincenzo Sapienza

In foto da sinistra Angelo Nicosia, Guido De Guidi, Giuseppe Lanza, Alberto Fichera, Giorgio De Guidi, Salvatore Ciancitto e Vincenzo Sapienza

L’offerta di Unict

Digital Architecture

Il modulo didattico Digital Architecture del corso di Architettura Tecnica II per la laurea in Ingegneria Edile-Architettura, è stato illustrato dal prof. Vincenzo Sapienza del Dipartimento di Ingegneria civile e architettura, titolare del corso insieme al prof. Gaetano Sciuto. Il modulo didattico è incentrato sulle tecnologie innovative per microarchitetture temporanee in contesti fragili. In particolare, per l’anno accademico appena trascorso, gli studenti hanno affrontato il tema del progetto del bivacco e del rifugio montano. All'attività hanno anche collaborato i visiting professor Eugenia Gasparri, dalla Sidney University, Luca Finocchiaro, dalla Norwegian University of Science and Technology, e Giuseppe Vaglica, guest professor dalla Wayne State University of Detroit.

Il modulo è stato avviato con alcune visite tecniche e didattiche, presso l’azienda Area Srl, per esaminare il prototipo T-Box costruito interamente in cartone ondulato, e presso il Parco Archeologico di Megara Hyblaea, dove si trova il prototipo Icaro, un padiglione in cartone ondulato e legno, progettato per la valorizzazione del parco con informazioni analogiche e digitali. È stata svolta infine la visita tecnica dell’area assunta come caso-studio, per rilievi e sopralluoghi necessari, alla conclusione del sentiero della Schiena dell'Asino, sull’Etna a quota 2000 metri.

Dopo questa prima fase di formazione teorico-pratica, è stata sviluppata l’esercitazione progettuale con la supervisione dei docenti e dei visiting professor, focalizzando l'ottimizzazione di spazi, tecniche costruttive e forme del manufatto. Contestualmente gli studenti hanno realizzato i prototipi fisici dei padiglioni progettati, con il supporto dell’ETA Lab (Enabling Technologies for Architecture), utilizzando stampanti 3D, il tornio a controllo numerico ed altre macchine per la prototipazione rapida.

Infine è stata allestita una mostra con gli elaborati finali degli studenti, nei locali del Dipartimento di Ingegneria Civile ed Architettura.

Chimica farmaceutica e tossicologica

Il corso di Chimica farmaceutica e tossicologica I inserito nel corso di laurea magistrale in Chimica e tecnologie farmaceutiche – illustrato e tenuto dalla prof.ssa Valeria Pittalà - prevede un approccio fortemente innovativo che coniuga l’insegnamento delle più classiche nozioni di Chimica Farmaceutica con il supporto di tecnologie moderne di vitual drug design.

Queste ultime include l’utilizzo del Metaverso che permette agli studenti la visualizzazione di mondi virtuali, in questo caso le interazioni farmaco-recettore, in modo immersivo, interattivo e collaborativo.

La piattaforma è anche associata a molteplici strumenti per lo studio e l’ottimizzazione delle molecole.

Al fine di porre gli studenti a contatto con le metodologie più avanzate adottate nel settore, hanno preso attivamente parte al corso, negli ultimi due anni, eccellenze italiane della Chimica farmaceutica come i docenti Marco Lolli dell’Università di Torino e Ceo della Drug Discovery and Clinic srl, Donatella Boschi dell’Università di Torino esperta nello sviluppo di composti ad attività anti Sars-Cov-2, Giulio Vistoli dell’Università di Milano, esperto in modellistica molecolare, Stefano Alcaro dell’Università di Catanzaro Magna Graecia e Orazio Nicolotti dell’Università di Bari Aldo Moro, quest’ultimi entrambi esperti di AI applicata al processo di drug discovery.

Hanno integrato il percorso formativo la dott.ssa Cinzia Caserta, esperta di clinical monitoring, e il dott. Tiziano Bandiera afferente all’Istituto Italiano di Tecnologia sugli aspetti correlati all’approvazione di nuovi farmaci.

In foto Giorgio De Guidi e Valeria Pittala

In foto Giorgio De Guidi e Valeria Pittala

La didattica flipped classroom

Il prof. Angelo Nicosia, docente del corso di Fondamenti di Chimica dei Polimeri, tenuto nell’ambito del corso di laurea in Chimica Industriale (che dal prossimo anno prenderà il nome di Chimica Sostenibile per l’Industria, l’Ambiente e l’Energia) del Dipartimento di Scienze Chimiche, ha illustrato la metodologia didattica flipped classroom adottata nell’attività di laboratorio.

Con questo approccio gli studenti esaminano in autonomia il materiale didattico fornito dal docente prima della lezione laboratoriale. Durante le sessioni pratiche e le lezioni frontali, il docente stimola il confronto sulla base del materiale didattico e guida le discussioni scientifiche, consentendo agli studenti di applicare le conoscenze acquisite. Questo metodo favorisce un apprendimento attivo, potenzia le capacità di problem-solving e migliora la comprensione dei processi chimici coinvolti, arricchendo l’esperienza laboratoriale in ogni sua sfaccettatura.

Il sistema condiviso di sostegno all’innovazione pedagogica

Nell’ambito dell’Alleanza di Università Europea Eunice, l’Università di Catania partecipa alla promozione della innovazione nella didattica e nella ricerca, per trasformare l’esperienza educativa di studenti e insegnanti attraverso percorsi di apprendimento personalizzati.

Un compito che viene realizzato, nell’ambito delle attività promosse dall’Alleanza, nel Task 2.5, di cui la prof.ssa Roberta Piazza, ordinario di Pedagogia generale e sociale al Dipartimento di Scienze della formazione, è referente.

L’obiettivo principale del Task 2.5 è lo Sviluppo di un sistema condiviso di sostegno all’innovazione pedagogica, attraverso la creazione di un’unità di supporto pedagogico per migliorare le pratiche educative e aumentare le competenze didattiche dei docenti universitari.

A tal fine, le iniziative messe in campo riguardano, tra le altre, la creazione di una piattaforma di supporto pedagogico con materiali formativi accessibili ai docenti, l’organizzazione di corsi di formazione per i docenti su metodologie innovative, la possibilità da parte dei docenti e ricercatori Unict di proporre corsi e iniziative di formazione per migliorare la didattica universitaria.

L’obiettivo è invitare i docenti ad adottare nuovi approcci nell’insegnamento, sviluppando strategie didattiche e strumenti tecnologici per rendere le lezioni più coinvolgenti ed efficaci, sostenendo la crescita personale e professionale degli studenti. L’innovazione pedagogica si misura anche nella collaborazione tra colleghi, nella condivisione di pratiche virtuose e nell’integrazione di metodologie trasversali.

In foto Roberta Piazza, Alberto Fichera e Angelo Nicosia

In foto Roberta Piazza, Alberto Fichera e Angelo Nicosia

Geodinamica e monitoraggio dei processi geologici attivi con elementi di AI

Il prof. Giorgio De Guidi, associato di Geologia Strutturale al Dipartimento di Scienze Biologiche e Ambientali, a Didacta ha illustrato un articolo dal titolo Geodinamica e monitoraggio dei processi geologici attivi con elementi di AI: l'innovazione dell'Intelligenza Artificiale nella formazione del geologo del futuro.

L'articolo esplora l'integrazione dell'Intelligenza Artificiale (AI) nel corso di "Geodinamica e monitoraggio dei processi geologici attivi", evidenziando come questa innovazione stia trasformando la formazione dei futuri geologi e geofisici.

Il monitoraggio di fenomeni geologici complessi, come frane, terremoti e attività vulcaniche, richiede strumenti avanzati per l'analisi e l'interpretazione dei dati. L'AI offre nuove possibilità per migliorare la previsione e la gestione dei rischi naturali, grazie alla sua capacità di elaborare grandi volumi di dati e identificare pattern complessi.

Il corso combina una solida base teorica con un approccio pratico, utilizzando strumenti come GPS, droni, laser scanner e interferometria satellitare. L'AI non è vista come una semplice aggiunta tecnologica, ma come un cambio di paradigma nell'analisi dei dati geologici, permettendo di sviluppare modelli predittivi e migliorare la comprensione dei processi dinamici.

Gli studenti imparano ad acquisire dati per l'applicazione di algoritmi di machine learning e deep learning per analizzare dati, prevedere scenari geologici e validare i risultati con casi reali.

Esempi pratici includono il monitoraggio di frane, deformazione in aree interessate da faglie sismogeniche e deformazione indotta da vulcanismo, con applicazioni concrete nel contesto dell'Etna e del margine tettonico Africa-Europa.

L'obiettivo è formare professionisti in grado di integrare competenze tradizionali con strumenti innovativi, mantenendo un approccio critico e scientifico. L'AI diventa così un alleato prezioso per affrontare le sfide poste dalle dinamiche geologiche climatiche e dai cambiamenti legati all'antropizzazione del territorio, preparando i geologi del futuro a gestire rischi naturali in un mondo in rapida evoluzione

La didattica in ambito medico

Il prof. Giuseppe Lanza, medico specialista e docente della Scuola di Medicina al Dipartimento di Chirurgia generale e specialità medico-chirurgiche, si è soffermato sull’ambito medico-chirurgico e tecnico-sanitario, evidenziando come la didattica sia profondamente cambiata nel corso degli ultimi anni.

In particolare, il prof. Lanza nel suo intervento a Didacta ha sottolineato come la digitalizzazione in sanità e l'intelligenza artificiale stiano rivoluzionando l'insegnamento universitario, offrendo nuove opportunità per migliorare l'apprendimento e la formazione degli studenti. Nella Scuola di Medicina l’innovatività si concentra principalmente sull'adozione di metodologie didattiche e tecnologie all'avanguardia per migliorare l'apprendimento dei futuri medici ed operatori sanitari. 

Approcci come la simulazione clinica, l'uso di realtà aumentata e virtuale, di modelli predittivi di malattia ed effetti delle terapie, nonché l'apprendimento basato su casi clinici complessi in presenza o “da remoto” (attraverso il teleconsulto e la telerefertazione), permettono agli studenti di area sanitaria di acquisire competenze teoriche-pratiche in un ambiente controllato ed interattivo, naturalmente sempre sotto la guida e supervisione di docenti esperti e tutor qualificati.

L'integrazione di piattaforme digitali facilita l'accesso a risorse educative mirate, promuove la collaborazione tra studenti e docenti ed allarga la rete formativa in ottica nazionale ed internazionale.

Quest’approccio permette, non solo di rendere l'apprendimento più coinvolgente, migliorando peraltro le competenze decisionali e relazionali degli studenti, ma prepara anche i futuri professionisti a rispondere in modo efficace alle sfide della sanità moderna. Anche per ciò che attiene allo studio individuale, l’adozione e diffusione di piattaforme di e-learning consentono agli studenti l'accesso a risorse didattiche interattive ed aggiornate, mentre l'intelligenza artificiale può personalizzare i percorsi di studio in base ad esigenze specifiche, analizzando le performance degli studenti e suggerendo eventuali misure integrative o correttive.

Questa integrazione di tecnologie innovative rende l'insegnamento al passo coi tempi e al tempo stesso prepara gli studenti ad un mondo sanitario in continua evoluzione.

In foto in piedi Angelo Nicosia e Salvatore Ciancitto; seduti Alberto Fichera, Anna Paola Concia e Roberta Piazza

In foto in piedi Angelo Nicosia e Salvatore Ciancitto; seduti Alberto Fichera, Anna Paola Concia e Roberta Piazza

Il Piano Nazionale Lauree Scientifiche - Chimica

Il prof. Guido De Guidi, docente di Chimica Generale ed Inorganica del Dipartimento di Scienze Chimiche, referente Unict dal 2016 per il Piano Nazionale Lauree Scientifiche, settore Chimica, si occupa in questo ruolo di coordinare, ed ha illustrato a Didacta, le strategie didattiche fra Scuola e Università.

Direttore dei corsi di formazione abilitanti per insegnanti medi nelle classi di Scienze e Tecnologie Chimiche e Scienze Naturali, Chimiche e Biologiche, il docente negli ultimi anni ha introdotto un approccio didattico basato sulla contemporanea proposta di contenuti che vanno dalla classica offerta di libri di testo e materiale (prevalentemente in inglese) preparato dal docente fino alla creazione di una raccolta di link web tratti dai principali siti educational, che propongono innovativi video in lingua originale delle più prestigiose università e società chimiche (American Chemical Society e Royal Society of Chemistry).

Tutto questo materiale viene proposto man mano con qualche giorno di anticipo agli studenti, i quali poi sotto la guida del docente discutono in aula in una sorta di valutazione permanente fin dai primi giorni del corso che porta ad una valutazione sommativa già prima della data ufficiale di esame, al fine di accompagnare le matricole nell'affrontare nuove strategie di apprendimento, di auto-programmazione e di autovalutazione.

Linguistica Inglese e Lingua Inglese

Il prof. Salvatore Ciancitto, ricercatore a tempo determinato di Lingua, traduzione e linguistica inglese, si occupa da tempo di didattica della lingua inglese in modalità online e blended. Nel suo corso di Lingua e Comunicazione Inglese 2, del corso di laurea in Scienze e Lingue per la Comunicazione, una parte del programma viene svolto in modalità asincrona tramite un corso MOOC sulla piattaforma FedericaWebLearning.

Il corso MOOC, nato dalla collaborazione tra l’ateneo di Catania e la Federico II di Napoli, si incentra sulla civiltà britannica contemporanea, esplorando i prodotti di cultura di massa come la letteratura per ragazzi, la musica pop e il cinema, ed è anche aperto al grande pubblico che può iscriversi tramite il portale.

Gli studenti del corso, tramite credenziali dedicate, svolgono il MOOC e la prova di valutazione finale. Il MOOC applica una metodologia CLIL, poiché incentrato su argomenti di cultura e la lingua inglese è il veicolo tramite il quale esplorare le diverse unità, arricchite di video e attività gamificate di comprensione dei testi orali e scritti. In modalità blended è anche il corso di lingua e traduzione inglese 1 del corso di laurea in lingue e culture.

In particolar modo gli studenti svolgono esercitazioni in classe su supporto multimediale, usando il loro device personale. Attività quali questionari sincroni, in stile quiz, o attività di problem-solving tramite Escape Room a scopo didattico si alternano ad esercitazioni asincrone svolte da casa su piattaforme didattiche dedicate e completamente gratuite.

All’interno dell’alleanza Eunice Coordinator and tutor of the MOOC course "English for General Communication", within the training proposal of the EUNICE - European University for Customized Education.

Il corso in collaborazione con le università partner è aperto agli studenti dell’ateneo e si incentra sull’uso comunicativo della lingua inglese. A ricoprire il ruolo di tutor, oltre al prof. Ciancitto, le docenti Renata Gambino (referente del progetto Erasmus + Enid-Teach) e Francesca Vigo (principal investigator del progetto Prin EFFT Model) e Federica Abramo (assegnista di ricerca) del NOOC Collaborative and Research Methodology promosso dal progetto ENID-TEACH project, “European network in D-flexible teaching (ENID-Teach)”. Il corso NOOC è rivolto ai docenti universitari allo scopo di fornire una conoscenza di base degli strumenti e metodologie per l’implementazione di una didattica digitale. 

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