Lost Files: la bellezza dei film dimenticati

Al Cinema King l’ultima giornata della masterclass cinematografica del festival “I live cinema”

Giovanni Greco

Il Cinema King ha ospitato l’ultima giornata della masterclass cinematografica del festival I live cinema.

Il festival, oltre a instaurare un concorso che elegge il corto migliore dando l’opportunità a molti giovani registi e attori di mostrare i loro lavori sul grande schermo, ha ospitato quattro eventi che esplorano diversi aspetti della settima arte.

Tra gli ospiti Ivano Lollo, regista siciliano, Marco Pirrello, regista, operatore e montatore, Alessandro Aiello, docente e montatore e Giulia Cosentino, autrice e aiutante regista sul set di film come Io capitano (2023) e Martin Eden (2019)

Quest’ultima, ospite al Cinema King nei giorni scorsi, ha approfondito l’argomento che predilige tra i tanti dell’ambito cinematografico, ovvero il cinema d’archivio.

Come affermato durante l’incontro, spesso sono proprio i registi a cercare un particolare materiale di repertorio da usare in un film; così facendo, inizia la ricerca in numerosi archivi digitalizzati online, al punto di diventare per la stessa Giulia Cosentino una passione.

Successivamente alla discussione è stato proiettato il filmato La vita di Riccardo, appartenente nell’archivio dell’Istituto Luce degli anni ‘30 del Novecento che ha introdotto al pubblico questo tipo di cinema. 

Un frame del film "La vita di Riccardo"

Un frame del film "La vita di Riccardo"

Proseguendo in questo percorso divenuto anche storico, si è poi giunti ad ulteriori proiezioni di filmati d’archivio: tra tutti, quello dedicato ad una semplice giornata in spiaggia negli anni ‘80 girata con il Super8 in cui si è sperimentato l’utilizzo di lenti in grado di triplicare l’immagine. È stato così possibile mettere il pubblico davanti ad un esempio concreto sui modi di sperimentazione cinematografica amatoriale. 

Grazie a questa serie di workshop è stato così possibile prendere visione di spaccati di vita veri e propri. Inoltre, sono proseguite numerose conversazioni e riflessioni in merito a differenti tematiche: dai ricordi personali rievocati, alla sociologia dell’utilizzo della videocamera oggi e ieri, i presenti in sala hanno discusso quanto sia facile, al giorno d’oggi, replicare esperimenti come questo tramite il telefono.

Infatti, lo smartphone, se da un lato elimina lo scarto tecnologico necessario per creare persino piccole forme di cinema che al contrario esisteva molti anni fa, dall’altro bombarda gli utenti con moltissimi stimoli che ci attirano costantemente portandoci spesso fuori dal nostro obiettivo iniziale, arrivando alla conclusione di utilizzarlo con cognizione di causa per scoprire moltissimi aspetti sul cinema e sul mondo in generale. 

Partendo da queste premesse, si è giunti, infine, a discutere sulla possibilità di riciclo visivo di materiale considerato inutile e destinato a essere eliminato per via del sovraccarico di contenuti già presenti e che invece può essere uno strumento culturale e frutto di numerosi spunti o, addirittura, di cinema vero e proprio. In merito a ciò la stessa Giulia Cosentino ha presentato il trailer sul suo nuovo refrain movie in collaborazione con Perla SardellaLa Prima Volta che racconta di due bambine che immaginano il loro futuro che viene mostrato al pubblico attraverso filmati d’archivio.

Questa realtà poco conosciuta quindi, trasforma video apparentemente comuni e da buttare in cinema, percorrendo la storia del nostro passaggio e strizza l’occhio a concetti come il riciclo e l’importanza del nostro passato.

Un frame del trailer di "La prima volta"

Un frame del trailer di "La prima volta"

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