Al Centro Universitario Teatrale l’ultimo appuntamento del ciclo di incontri “Le notti di Nicodemo. Storie di ordinario riscatto”
Il ciclo organizzato dal Vicariato per la Cultura e dalla Pastorale Universitaria dell’Arcidiocesi di Catania si è basato su quattro incontri e altrettante tematiche – “Il dubbio”, “La paura”, “Il tradimento” e “La speranza” – che hanno caratterizzato le serate.
Quest’ultimo incontro, in particolare, ha visto la presenza eccezionale dell’Arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, il quale ha pronunciato un discorso sulla speranza, sulla sua presenza anche nei momenti di inconsapevolezza e sull’importanza che riveste nella vita dell’uomo.
La serata è stata inaugurata da una presentazione a cura di Arianna Rotondo, associata di Storia del Cristianesimo e delle Chiese e presidente del corso di laurea triennale in Filosofia al Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania. A seguire è intervenuta Maria Rosa De Luca, associata di Musicologia e Storia della Musica al Disum e delegata ai Rapporti col Territorio e le Realtà culturali dell’ateneo catanese. A fare da cornice sonora all’evento, il Coro studentesco d’Ateneo dell’Università di Catania che ha eseguito un brano in apertura e uno in chiusura.
Il primo, La speranza di Gioachino Rossini, diretto da Paolo Cipolla, associato di lingua e letteratura greca al Disum, organista e direttore di coro. La composizione in questione è una pagina di Rossini scritta nel 1844 e dedicata alle Virtù teologali; il testo poetico de La Speranza è di Hippolyte Lucas, mentre la musica che consola l’“alma che geme” composta da Rossini si presenta in veste polifonica, a tre voci, in forma di andante in 4/4.

Cut, il Coro studentesco d'ateneo diretto dal maestro Paolo Cipolla
A questa prima parte dell’esibizione corale è seguita la lettura di un passo del Vangelo secondo Giovanni (21,1-14), commentato dalla prof.ssa Arianna Rotondo e da padre Antonino La Manna, Vicario per la Cultura dell’Arcidiocesi di Catania, con un focus sul tema del “rivedersi ancora”, una riflessione ricolma di speranza.
Dopo alcuni interventi e riflessioni da parte del pubblico, Lorenzo Rapisarda – in rappresentanza del Centro di Poesia Contemporanea di Catania – ha contribuito all’evento con la lettura del biglietto d’addio dello scrittore e drammaturgo giapponese Yukio Mishima e di una poesia dalla raccolta Il canto di Cecilia e altre poesie di Laura Corraducci, poetessa pesarese. Un interessante dialogo tra discipline e arti differenti e tuttavia intimamente legate, che ha coinvolto ed entusiasmato il pubblico.
Il Coro studentesco d’Ateneo è poi rientrato in scena dal fondo della sala teatrale, passando attraverso gli spalti della platea, recitando il Padre Nostro in aramaico; una brillante trovata scenica culminata nell’esecuzione del brano Padre Nostro, tratto dal musical “I promessi Sposi” di Michele Guardì, con le musiche di Pippo Flora, armonizzato e diretto dal maestro Franco Lazzaro.
Le due performance di forte impatto sonoro, visivo ed emotivo hanno ricevuto grande plauso dal pubblico, il quale ha accolto con entusiasmo l’esibizione del Coro studentesco di Ateneo che, anche se istituito da pochi mesi, ha già dato prova di solide capacità artistiche.