Inaugurato il 588° anno accademico dell’ateneo più antico della Sicilia
Alcuni di loro hanno gli occhi lucidi. Non nascondono la propria emozione nel ricevere il diploma di dottore di ricerca direttamente dalle mani del rettore Francesco Priolo e della prorettrice Francesca Longo. Davanti a loro, ad applaudirli, i propri parenti e amici, ma anche numerosi docenti dei diversi dipartimenti.
E l’occasione è quella più importante per un ateneo: l’inaugurazione dell’anno accademico.
Per l’Università di Catania, il Siculorum Gymnasium, si tratta della candelina numero 588 che proprio il “magnifico”, a conclusione della cerimonia, ha voluto “spegnere” simbolicamente insieme con gli oltre 60 dottori di ricerca del 34° ciclo presenti nell’aula magna del Monastero dei Benedettini.
Sul palco, invece, con il rettore Francesco Priolo che proclamava l’apertura dell’anno accademico, il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e Massimo Inguscio, l’accademico dei Lincei, ex presidente del Cnr, al quale l’ateneo catanese stamattina ha conferito il dottorato di ricerca honoris causa in Fisica.
E, inoltre, il Coro universitario d’ateneo alla sua “prima” assoluta.
Una cerimonia inaugurale dell’anno accademico dedicata interamente ai dottori di ricerca, in occasione del 40° anno di attivazione del percorso di studi, il più elevato grado di istruzione universitaria.
Alcuni dottori di ricerca presenti nell'aula magna "Santo Mazzarino"
A festeggiarli tutta la comunità accademica che, ancora una volta, non è voluta mancare alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico.
Una “festa” che, anche quest’anno, ha spezzato i tradizionali protocolli del cerimoniale presentando una versione più innovativa, quella di un ateneo che guarda sempre più al futuro, all’innovazione e alle nuove tecnologie per favorire lo sviluppo del territorio etneo e siciliano.
Uno sviluppo che passa necessariamente da quelle interazioni fortemente sostenute dall’ateneo catanese - come evidenziato nel corso della cerimonia dal rettore Francesco Priolo e dal direttore generale Francesco La Via - tra le competenze di ricerca delle università e dei centri di ricerca regionali e il sistema imprenditoriale siciliano in diversi campi come l’ambiente, l’energia, la mobilità, la salute, l’agricoltura e la tutela del patrimonio culturale e naturalistico.
E non a caso se da un lato il tradizionale “corteo”, composto dalle delegazioni dei dipartimenti e dagli organi dell’ateneo catanese e dei rettori ospiti, ha sfilato lungo i corridoi del plesso fondato dai monaci cassinesi nel 1558 (e poi ricostruito più volte in seguito alle diverse calamità naturali) prima di arrivare nell’aula magna “Santo Mazzarino”, dall’altro sui video wall venivano proiettate le futuriste immagini create con l’Intelligenza artificiale raffiguranti le sfide del nuovo secolo.
E così ecco che il video “prende vita” al semplice comando di “/imagine” con l’astronauta che guarda la terra dalla luna e i ricercatori impegnati nei vari campi della ricerca tra medicina, ingegneria, fisica, giuridico-economico e sociale, salvaguardia del patrimonio culturale e lotta ai cambiamenti climatici.
Una “sfida” continua tra uomo, natura e tecnologia così come l’aveva descritta quasi un secolo fa Albert Einstein: “Un giorno le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi, ma mai nessuna di esse potrà porne uno”, diceva il premio Nobel per la Fisica nel 1921.
Il rettore Francesco Priolo consegna la pergamena di "dottore di ricerca" all'accademico dei Lincei Massimo Inguscio
Una frase letta in aula magna dalla giovane speaker e studentessa in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo Chiara Seminara che, con la sua voce, ha scandito i tempi della cerimonia tra discorsi del rettore Francesco Priolo e del direttore generale Giovanni La Via, degli studenti Anas Jaadar e Diana Arsalani e l’intervento del ministro Anna Maria Bernini oltre alla laudatio della direttrice del Dipartimento di Fisica e Astronomia Maria Grazia Grimaldi e la lectio dell’accademico dei Lincei Massimo Inguscio. Proprio il docente emerito dell'Università Campus Bio-Medico di Roma e socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei, a cui l’ateneo catanese ha conferito il dottorato di ricerca honoris causa in Fisica, ha tenuto una lectio doctoralis su “Fisica quantistica: da filosofia della natura a tecnologia per il futuro”.
A impreziosire la cerimonia le “voci” delle studentesse e studenti del Coro universitario che hanno intonato il “Gaudeamus Igitur”, l'inno universitario internazionale, oltre a “Man in the mirror”, “Un sogno impossibile” e “Tra finzione e realtà”.
Una cerimonia fortemente “inclusiva” con la versione in Lingua Italiana dei Segni in diretta streaming, grazie alla collaborazione del Centro per l'Inclusione Attiva e Partecipata d'Ateneo.
In chiusura, fuori dal rigido protocollo, il rettore ha donato la felpa con “marchio” Unict al ministro.
Non un dono qualsiasi. La felpa è uno dei pezzi pregiati del merchandising (da qualche giorno disponibili nello “Store” nel cuore della città di Catania) per promuovere l’immagine dell’ateneo e rafforzare quel senso di appartenenza alla comunità accademica da parte degli studenti, dei docenti e del personale.
Un simbolo quello del Siculorum Gymnasium e dell’Università più antica di Sicilia che rappresenta anche l'occasione per trasformare questa memoria condivisa nell'energia necessaria ad affrontare con spirito unitario e fiducia le sfide del futuro.
Il rettore Francesco Priolo dichiara ufficialmente aperto l'anno accademico 2022-2023