Medwise, il progetto europeo che previene e trasforma i rifiuti in valore per costruire un futuro circolare

A Unict è stata presentata la ricerca finanziata dall’Ue col programma Interreg NEXT MED

Alfio Russo

È ufficialmente avviato il progetto MEDWISE Mediterranean Waste Innovations for Sustainable Environments, una nuova ricerca finanziata dall’Unione Europea nell’ambito del programma Interreg NEXT MED, che unisce partner provenienti da Italia, Spagna, Libano, Giordania, Turchia e Palestina, per accelerare la transizione verso un’economia circolare ed efficiente nell’uso più sostenibile delle risorse e nella gestione dei residui dell’area mediterranea.

Avviato nel luglio 2025, Medwise riunisce centri di ricerca e attori privati per affrontare la crescente crisi dei residui – in particolare di origine organica – in quelle regioni del Mediterraneo dove la maggior parte degli stessi viene ancora smaltita in discarica. Il progetto mira a sviluppare e testare soluzioni innovative di economia circolare e simbiosi industriale al fine di risparmiare risorse, ridurre le emissioni e creare occupazione verde.

Nei giorni scorsi l’Università di Catania ha ospitato i rappresentanti dei partner coordinati dal responsabile del progetto, il prof. Giuseppe Mancini dell’ateneo catanese.

Un momento delle attività a Unict

Un momento delle attività a Unict

Tecnologie intelligenti per un Mediterraneo più pulito

Il progetto svilupperà e implementerà tre approcci: smaltimento dei rifiuti e riduzione degli sprechi alimentari basati su strumenti di IA; compostaggio decentralizzato di frazioni organiche; simbiosi Industriale, che trasforma i sottoprodotti di un’industria in materie prime per un’altra.

Le azioni pilota coinvolgeranno comuni, organizzazioni associate e cittadini nei Paesi partner, con test tecnologici comuni implementati in tutte e sei le nazioni.

Attraverso lo scambio di conoscenze transfrontaliere e il rafforzamento delle capacità di autorità locali e imprese, MEDWISE accelera la transizione verso un’economia mediterranea più circolare ed efficiente. Il progetto pone inoltre particolare attenzione alla dimensione umana e sociale, coinvolgendo studenti, ricercatori, start-up e operatori locali in diverse realtà culturali attraverso attività di formazione e sensibilizzazione per trasformare i rifiuti in opportunità.

“Il nostro obiettivo è semplice ma ambizioso: dimostrare che i rifiuti possono diventare un motore di innovazione, competitività e sostenibilità”, ha dichiarato Giuseppe Mancini, coordinatore del progetto e professore di Impianti Chimici all’Università di Catania (capofila del progetto).

“Condividendo soluzioni già efficaci e combinandole con approcci innovativi, possiamo avanzare più rapidamente verso un Mediterraneo più verde ed equo”.

Il progetto vede la partecipazione del dott. Luigi Gurreri (Impianti Chimici) e il prof. Concetto Spampinato (Sistemi di Elaborazione delle Informazioni) del Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica (DIEEI), insieme al prof. Andrea Baglieri (Chimica Agraria) del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A).

L’iniziativa si avvale inoltre della collaborazione dell’Enea, con cui il Dieei sviluppa da anni attività di ricerca congiunte, in particolare grazie al contributo dell’ing. Antonella Luciano.

I rappresentanti dei partner del progetto

I rappresentanti dei partner del progetto

Il progetto mira a dimostrare modelli circolari replicabili adattabili alle diverse regioni del Mediterraneo, ma anche la riduzione dell’uso delle discariche e delle emissioni di gas serra, la creazione di nuove competenze e posti di lavoro verdi e l’integrazione nelle politiche a sostegno degli obiettivi di sostenibilità a lungo termine.

MEDWISE – Mediterranean Waste Innovations for Sustainable Environments è cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Interreg NEXT MED.

Il progetto si concluderà nel luglio 2028 e ha come partner Università di Catania (Italia), Universitat de Vic, Universitat Central de Catalunya (Spagna), Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile - ENEA (Italia), American University of Beirut (Libano), EDAMA Association for Energy, Water, Environment (Giordania), Muğla Sıtkı Koçman Üniversitesi (Turchia), Leaders International Organization (Palestina).

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