Modelli di Intelligenza artificiale ispirati al cervello umano

Presentati i primi risultati del progetto FAIR – Future Artificial Intelligence Research, finanziato dal Pnrr e promosso dalla Fondazione FAIR

Alfio Russo

Modelli di Intelligenza artificiale ispirati al cervello umano, capaci di apprendere nel tempo, adattarsi al contesto e interagire in modo efficace con l’ambiente e le persone. Sono questi i primi risultati presentati nell’ambito del progetto FAIR – Future Artificial Intelligence Research, finanziato dal Pnrr e promosso dalla Fondazione FAIR.

Le attività sono state al centro del secondo workshop dello Spoke 10, che si è svolto nei locali del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania, nelle sedi di Villa Cerami e dell’ex Chiesa della Purità.

Nel corso delle due giornate, studiosi ed esperti provenienti da università, centri di ricerca e aziende hanno discusso i progressi di una nuova generazione di sistemi di IA bio-socio-cognitiva, affrontando temi che spaziano dalla robotica autonoma alla percezione multisensoriale, dall’apprendimento continuo alla visione artificiale 3D, fino agli aspetti etici e giuridici dell’uso dell’intelligenza artificiale nella società.

Tra gli interventi più rilevanti quelli di Cecilia Bartolozzi e Lorenzo Natale (Istituto Italiano di Tecnologia) sull’uso di tecnologie neuromorfiche e percezione tattile in scenari non strutturati, di Giovanni Maria Farinella (Unict) sulla percezione egocentrica e gli assistenti artificiali indossabili, di Michele Parrinello (IIT) sull’uso dell’IA per la simulazione atomistica e la sintesi di materiali innovativi. 

E ancora di Marco Pontil (IIT) su approcci matematici avanzati per il reinforcement learning, di Aldo Gangemi (CNR) sull’estrazione di conoscenza tacita e generazione logico-augumentata e, infine, di Concetto Spampinato (Unict) sull’emulazione dei processi cognitivi umani per il lifelong learning.

Il robot realizzato da IIT nell'ambito del progetto Fair

Il robot realizzato da IIT nell'ambito del progetto Fair

Il workshop ha incluso anche una sessione dedicata ai progetti “cascade” finanziati per la ricerca di base (Università di Palermo, Università di Messina, Università di Genova, Università di Cagliari) e per le imprese, tra cui Caesar, Fairground, Groundeep e Answer che esplorano l’IA in chiave sostenibile, trasparente e integrata con i sistemi umani.

“Il progetto mira a ideare e sviluppare sistemi di intelligenza artificiale in grado di interagire e collaborare con gli esseri umani, di percepire e agire all’interno di contesti in evoluzione, di essere consapevoli dei propri limiti e in grado di adattarsi a nuove situazioni, di interagire in modo appropriato in contesti sociali complessi, di essere consapevoli dei propri perimetri di sicurezza e fiducia e di essere attenti all’impatto ambientale e sociale che la loro implementazione ed esecuzione può comportare”, ha spiegato Concetto Spampinato, responsabile del progetto per l’Università di Catania.

“Fair mira a costruire un’IA che ancora non esiste”, hanno ribadito gli esperti nel corso dei lavori. Per soddisfare questo livello di ambizione, Fair immagina nuove forme di IA che siano centrate sull'uomo (co-evolvono con l'umano "in-the-loop", a livello individuale e collettivo), integrative (collegano i diversi metodi, tecnologie, discipline e competenze dell'IA), resilienti (operano in contesti del mondo reale non vincolati, rumorosi e incerti), adattive (percepiscono, apprendono e agiscono in ambienti che cambiano dinamicamente).

Un momento dell'intervento del prof. Concetto Spampinato

Un momento dell'intervento del prof. Concetto Spampinato

E ancora di alta qualità (soddisfano gli standard di qualità per applicazioni ad alto rischio, ad alta precisione e critiche per la sicurezza), simbiotiche (promuovono un'interazione e una collaborazione efficaci uomo-macchina), edge/exascale (operano nell'infinitamente piccolo sull'edge e nell'enormemente grande nel cloud), pervasive (operano in modo ubiquo in diversi contesti sociali), attente all’ambiente (considerano la dimensione ambientale "by-design") e sostenibili e bio-cognitive (imitano i principi dei sistemi biologici a più scale).

Il progetto – coordinato dal Cnr – coinvolge gli atenei Campus Bio-Medico di Roma, Bocconi, Bari “Aldo Moro”, Napoli “Federico II”, Roma “La Sapienza”, Calabria, Bologna, Pisa, Trento e Catania. Per l’ateneo catanese i dipartimenti di Matematica e Informatica, Giurisprudenza, Ingegneria elettrica, elettronica e informatica, Economia e Impresa.

Tra i partner anche Bracco Imaging, Deloitte Risk Advisory SRLSB, Expert.ai, Fondazione Bruno Kessler, Intesa Sanpaolo, Istituto Italiano di Tecnologia, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Leonardo, Lutech, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, Scuola Normale Superiore e ST-Microelectronics.

I rappresentanti dei partner del progetto

I rappresentanti dei partner del progetto

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