Musiche dal Silenzio al Festival Intersezioni

Composizioni nuove, omaggi alla Sicilia e a Giovanni Sollima in un repertorio che stupisce il pubblico al Centro Universitario Teatrale

Irene Isajia

Il Festival Intersezioni 2024 non smette di stupire e nei giorni scorsi sul palco del Centro Universitario Teatrale un duo inedito con il pianista e compositore Damiano Davide e la violoncellista Cecilia Costanzo.

Anche quest'anno, infatti, il festival - nato dalla collaborazione tra il violoncellista Giovanni Sollima, che lo dirige artisticamente, e il compositore Giovanni Ferrauto, direttore artistico della Camerata Polifonica Siciliana che lo organizza grazie al finanziamento del Ministero della Cultura e alla collaborazione dell'Università di Catania e del Teatro Massimo Bellini di Catania - si concentra sulle nuove musiche, su grandi inediti, sulla scrittura dei nuovi compositori. 

In questo contesto si inserisce l'esibizione di Damiano Davide e Cecilia Costanzo.

l pianista e compositore Damiano Davide e la violoncellista Cecilia Costanzo

Il pianista e compositore Damiano Davide e la violoncellista Cecilia Costanzo

«La musica nasce sempre dalle suggestioni dettate dal silenzio», spiega il il pianista e compositore, e il programma segue un itinerario incentrato sull’intimità che riesce ad instaurarsi tra i due strumenti.

Dalle composizioni minimaliste dello stesso Davide, tra cui Elegia in prima esecuzione assoluta e Nostos per violoncello solo composta in onore della stessa Costanzo, il repertorio prosegue con un omaggio a Giovanni Sollima – violoncellista e direttore artistico del festival - con l’esecuzione de Il bell’Antonio. Un antico brano di un autore sconosciuto dedicato a Catania, le cui sonorità lo fanno attribuire a Bellini

Con Louange à l’eternité de Jesus di Messiaen, le note lunghe ci portano in un tempo eterno, dentro l’esperienza dello stesso musicista nei campi di concentramento per il quale il tempo si sarebbe voluto fermare. “Fibonacci” è il brano che maggiormente coinvolge il pubblico, il più concettuale. 

La composizione strutturalista sulla base numerica proprio del matematico Fibonacci, diventa quasi ipnotica attraverso le diverse riorganizzazioni delle sequenze stesse.

Nell’intervista i due musicisti ci raccontano come è nata la collaborazione fra di loro e con il festival della musica contemporanea Intersezioni. Damiano Davide entra, poi, nel merito della scelta del repertorio con delle note di approfondimento sulle sue composizioni.