Musiche in festa al Cut!

L’edizione 2023 della ‘Festa della musica’ ha visto diversi ensemble alternarsi nel corso di una maratona musicale al Centro Universitario Teatrale

Giuseppe Sanfratello (foto di Marielena Greco)
Il Càlamus clarinet ensemble
I giovani archi di MusicaInsieme a Librino
Giorgio Maltese
Un momento dell'esibizione di Giorgio Maltese
Un momento della lezione-concerto di Roberto Catalano
Un momento della lezione-concerto di Roberto Catalano
Un momento dell'esibizione del Quartetto AreaSud
Un momento dell'esibizione del Quartetto AreaSud

Anche quest’anno è ritornata la Festa della musica, l’evento inaugurato nel 1982 dal Ministero francese della Cultura e che, da allora, segna sonoramente il solstizio d’estate in più di 120 nazioni al mondo. 

Per l’edizione 2023 è stato scelto il tema Vivi la vita e al Centro Universitario Teatrale cinque diversi ensemble musicali hanno animato la "festa" all’insegna del fare musica insieme, nel pieno spirito della manifestazione internazionale, offrendo dei programmi musicali variegati per generi e repertori.

Ad aprire i battenti il Càlamus clarinet ensemble, diretto dal maestro Carmelo Dell’Acqua, con un organico piuttosto ricco costituito da Nicolò Impallomeni, Giovanni Rabbito, Marco Ferrera, Francesco Scacco, Alessia Middione, Fabio Signorello, Dorota Maria Lombardo, Concetto Scuderi, Salvatore Isaia, Salvatore Licata, Aurelio D’Arrò, Chiara Sgroi, Berenice Monterosso, Santi Sebastiano Cantali, Luisa Cariola e Michela Duca. 

L’ensemble di clarinetti del Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania ha dunque eseguito musiche di Lully, Mozart, Rimskij-Korsakov, Verdi, De Sarasate, Puccini, Navarro, Gershwin e finanche brani della tradizione ‘spiritual’ arrangiati per l’occasione.

Il Càlamus clarinet ensemble

Il Càlamus clarinet ensemble

A seguire, il Cut ha risuonato di altre musiche celebri grazie ai giovani archi di MusicaInsieme a Librino, l’associazione che da ben tredici anni opera nell’omonimo quartiere di Catania, ispirandosi a El Sistema, un progetto educativo ideato dal famoso direttore d’orchestra José Antonio Abreu (1939-2018) come occasione di riscatto sociale e di allontanamento dalla strada per i bambini delle periferie urbane del Venezuela. 

Per fronteggiare il grave disagio socio-culturale, nel 2010 il Rotary Club Catania ha lanciato il progetto MusicaInsieme a Librino, vòlto allo sviluppo di percorsi musicali basati su strategie di cooperative learning, al fine di favorire tra i giovani non solo l’educazione alla musica ma anche quella alla cittadinanza. 

Tra i giovani archi che hanno eseguito brani di Vivaldi e Telemann: Sofia Biamonte, Aurora di Grazia, Anna Testaì, Vittoria D'Urso, Francesco Luca, Simone Andreani ed Elena Malagugini, diretti dal Maestro Valentina Caiolo, tra le fondatrici del progetto.

i giovani archi di MusicaInsieme

I giovani archi di MusicaInsieme a Librino

Non poteva mancare all’appello quella che solitamente viene chiamata musica folk con i flauti, poco conosciuti (in questo caso chiamati friscaletti), di Giorgio Maltese, polistrumentista e ricercatore indipendente di musica tradizionale siciliana. 

Nel corso della sua esibizione, Maltese ha suonato al mandolino una contradanza e un valzer di Pippino La Sala di San Vito lo Capo, e poi una mazurka di un Santo Palazzo‘ntisu ‘u “pani schittu” di Catenanuova. 

A seguire lo spettacolo sonoro dei suoi flauti di canna, di diverso taglio, misura e numero di fori, come il “7+2” (ossia, 7 fori anteriori e 2 posteriori) col quale Maltese ha eseguito una passata (brano strumentale tradizionale) di Ferla del vaccaro Michele Frisicaro, mentre ‘u chiovu di Sciacca del pastore Mario Alba è stato eseguito col friscalettu “6+1”.

E ancora un ‘balletto’ del pastore Baldassarre Amato di Palma di Montechiaro con il flauto “3+1” e, infine, dopo l’esecuzione di un brano alla ciaramiddara sul frautu a paru (ossia, due flauti che vengono suonati contemporaneamente e in parallelo dallo stesso esecutore), una improvvisazione al friscalettu “3+2” rilevato proprio da Maltese a Santa Elisabetta in provincia di Agrigento.

In chiusura un’altra improvvisazione con uno strumento alquanto particolare detto ‘u zammaruni, un clarinetto di canna 6+1 con ancia semplice, costruito dallo stesso Maltese sulla base dello schema tradizionale. 

Insieme con Pietro Scalzo, suonatore di tamburi a cornice, Maltese ha poi eseguito sul marranzanu un brano proveniente da Alimena e, infine, anche le castagnette di Maletto e l’organetto, accompagnato alla chitarra da Giuseppe Sanfratello dell’Università di Catania. 

Ma Maltese ha incantato il pubblico accorso festante al Cut con l’interpretazione di un canto alla carrittera di Giovanni Sapuppo ‘ntisu ‘u Rapisarda (classe 1922), ultimo carrettiere di Catania, dal titolo Giardineddu di rosi e di ciuri.

Giuseppe Sanfratello e Giorgio Maltese

Giuseppe Sanfratello e Giorgio Maltese

Un altro passaggio musicale di particolare rilievo l'ha regalata, con una breve lezione-concerto, Roberto Catalano, polistrumentista ed etnomusicologo che ha insegnato alla University of California di Los Angeles. Nel suo spazio musicale ha presentato al pubblico la bena o benas, un aerofono sardo descrivibile, in sintesi, come una cannuccia chiusa da un nodo nella parte superiore e su cui viene escissa un’ancia con l’apertura verso il basso. 

Tra una improvvisazione melodica e l’altra, Catalano ha applicato alle sue benas anche dei padiglioni per arricchirne la sonorità, aumentando così il volume e modificando leggermente il timbro. 

A seguire, in conclusione di serata, il Quartetto AreaSud, ensemble della scena catanese attivo nella riproposta e nella contaminazione di generi di musica tradizionale siciliana e calabrese, formato da Franco Barbanera (flauti e cornamuse), Giampiero Cannata (basso), Maurizio Cuzzocrea (chitarra battente, ukulele) e Mario Gulisano (percussioni, scacciapensieri), ha eseguito brani di diversa provenienza, tra cui Za Popa (filastrocca calabrese sugli animali), Lu Marvizzu (accompagnato dallo scacciapensieri), Valzer malandrino (mix tra musiche siciliane e latinoamericane) e una Tarantella con la zampogna ‘a chiave’. 

Al Quartetto, nel corso della performance, si sono aggiunti anche Vincenzo Cuzzocrea alla fisarmonica e Marco Carnemolla al basso.