Nel ricordo delle lezioni di Gaetano Compagnino

L’intervento di Ottavia Branchina che, insieme con Andrea Manganaro e Antonio Allegra, ha curato il volume “Istituzioni di critica e metodologia letteraria”, omaggio al docente scomparso vent’anni fa

Ottavia Branchina

Vede finalmente la luce il volume Istituzioni di critica e metodologia letteraria, a cura di Andrea Manganaro, Antonio Allegra e Ottavia Branchina (collana “Insegnare letteratura”, Bonanno, pp. 308), che ripropone, con una densa introduzione, e un commento, le lezioni di un indimenticabile corso di Gaetano Compagnino (1939-2004), professore, per trent’anni, nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo catanese, in cui insegnò anche Teoria della letteratura, Estetica, Letteratura italiana.

A vent’anni dalla sua scomparsa, l’allievo Andrea Manganaro ne ricorda «la voce, la limpidezza dello sguardo», sottolineando il messaggio profondo che a lezione gli studenti dei suoi corsi sentivano provenire da lui: «Non si è veri maestri solo per le nozioni, ma per il modo in cui vengono trasmessi metodi, valori, un’etica del proprio lavoro».

E nel leggere il volume si comprende la ragione per la quale Compagnino fu professore tanto ammirato, oltre che per il suo sapere solidissimo, anche per le «non comuni capacità didattiche», che gli consentivano di rendere accessibili anche le categorie e questioni più ardue, selezionando dal mondo quotidiano un corpus di esempi e paragoni pensati per potenziare la comprensione, senza mai svilire la portata teorica.

«Chi ha conosciuto Gaetano Compagnino solo dai suoi scritti, estremamente impegnativi, difficili, concettosi», scrive Manganaro nell’introduzione, «rimane sorpreso dallo stile così affabile, colloquiale, comunicativo di queste lezioni, che pure affrontano questioni teoriche e metodologiche tanto complesse».

E sorprende la sua capacità straordinaria di aprire «gli orizzonti sulla grande letteratura di tutti i tempi», facendo viaggiare il lettore di oggi, come lo studente di ieri, ben oltre i confini nazionali e del nostro limitato presente.

Un momento della presentazione al Monastero dei Benedettini

Un momento della presentazione al Monastero dei Benedettini. Da sinistra Ottavia Branchina, Antonio Allegra e Andrea Manganaro

Che il volume raccolga e riproduca le lezioni “dettate” dal professore, trascritte dagli allievi e poi riviste, corrette e integrate dallo stesso Compagnino, fatte infine circolare sotto forma di dispense, non è una scelta di poco conto, giacché mira a restituire l’idea che lo studioso aveva dell’Università: «luogo del prattein, non del poiein, del fare e non del produrre», e del lavoro del docente come «un’azione continua da condurre nello studio e nell’insegnamento», per citare ancora l’introduzione di Manganaro.

Il volume vuole certamente essere una «testimonianza dell’indissolubile e costitutivo nesso tra ricerca e insegnamento, in quella comunità unica creata dagli studenti e dal loro professore»ma è anche altro: è «una lezione di elaborazione teorico-concettuale, di metodo e di valori, che può contribuire alla comune riflessione sulle grandi questioni della teoria e della storia delle forme letterarie».

Basti pensare che le recenti acquisizioni della critica internazionale concorrono a dimostrare quanto fossero rilevanti e fruttuose le questioni e i testi allora trattati da Gaetano Compagnino nei suoi corsi: la centralità ad esempio della Poetica di Aristotele, posta a fondamento di una riflessione critica volta a definire le cruciali questioni del complesso rapporto letteratura-realtà, come pure l’elaborazione di una teoria della letteratura «in sé»; e ancora la  prospettiva europea del suo insegnamento rivolto agli studenti di Lettere, come testimonia tra l’altro, nel volume, l’acutissimo commento al Carteggio Goethe-Schiller.

La presentazione del volume si è tenuta nei giorni scorsi al Coro di notte “Giancarlo Magnano San Lio” del Monastero dei Benedettini e anche a Militello Val di Catania, all’ex Monastero dei Benedettini.

Sono intervenuti Marina Paino, direttrice del Disum, e Giovanni Burtone, sindaco di Militello Val di Catania, città natale di Compagnino. Con i curatori del volume ne hanno discusso Luisa Mirone, Attilio Scuderi, Giuseppe Traina, Carmelo Tramontana. 

Il pubblico presente alla presentazione del volume

Un momento della presentazione del volume

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