Nuove terapie innovative per sconfiggere la tubercolosi

Grazie al programma Horizon Europe è stato avviato uno studio che combina il trattamento farmacologico con le immunoterapie 

Alfio Russo

La tubercolosi rimane una delle malattie infettive più devastanti al mondo, uccidendo oltre 4mila persone ogni giorno. E la principale causa di morte è dovuta a un singolo patogeno, il Mycobacterium tuberculosis con 1,5 milioni di morti nel 2020, “superata” nel periodo 2020-2022 dalla pandemia di Covid-19.

In particolar modo in Sicilia la percentuale di notifica di tubercolosi è cresciuta dal 38,5% nel 2010 al 67,3% nel 2017 con un ampio range tra le aziende sanitarie provinciali. In questo periodo, infatti, la proporzione di casi confermati in soggetti non italiani è cresciuta dal 24,7% al 63,0% (C.M. Maida, G.G., 2019. Epidemiologia della tubercolosi in Sicilia: attività del Laboratorio di Riferimento Regionale per la Sorveglianza e il Controllo della Tubercolosi in Sicilia. Journal of Preventive Medicine and Hygiene).

In Sicilia, non a caso, dal 2014 è stato istituito dall’Assessorato regionale alla Salute il Laboratorio di Riferimento Regionale per la Sorveglianza ed il Controllo della Tubercolosi, per sviluppare e integrare strumenti epidemiologici tradizionali e molecolari in una regione in cui intensi flussi migratori, insediamenti stabili frutto di pregresse migrazioni ed evoluzione demografica della popolazione autoctona compongono un complesso quadro epidemiologico. 

polmoni

 

«È stato osservato, a livello globale, un notevole aumento della frequenza di infezioni da micobatteri non tubercolari strettamente correlati, tra cui il Mycobacterium abscessus e il Mycobacterium avium, che rappresentano una particolare minaccia per i pazienti affetti da malattia polmonare ostruttiva cronica e fibrosi cistica – spiega il prof. Francesco Pappalardo, responsabile scientifico per Unict del progetto -. A cui si aggiunge la resistenza antimicrobica che rappresenta una minaccia in crescita. A livello globale, infatti, l'aumento della resistenza antimicrobica associata all'uso di antibiotici è destinato a diventare una delle principali cause di morte entro il 2050, con un numero stimato di 10 milioni di morti all'anno». 

«Pertanto c'è un urgente bisogno clinico di sviluppare nuove modalità terapeutiche che possano potenziare l'efficacia della chemioterapia e ridurre la durata del trattamento a meno di 6 mesi per la tubercolosi sensibile ai farmaci e resistente ai farmaci, riducendo così le ricadute e lo sviluppo di resistenza – ci tiene a sottolineare il docente, ordinario di Informatica al Dipartimento di Scienze del Farmaco e della Salute -. In questo campo sono stati compiuti progressi significativi nello sviluppo di nuovi regimi di trattamento farmacologico efficaci contro la tubercolosi sensibile ai farmaci e la tubercolosi resistente ai farmaci, nell'emergere di nuovi vaccini e negli avanzamenti nella diagnostica a punto di cura. Tuttavia la riduzione della durata del trattamento rimane un obiettivo estremamente impegnativo e sono necessarie nuove strategie terapeutiche per la tubercolosi».

Per decenni, il trattamento della tubercolosi si è basato principalmente su approcci "uccidi il batterio". Gli sforzi per la scoperta di farmaci si basavano sulla ricerca di nuovi antibiotici e lo sviluppo dei farmaci era incentrato sugli endpoint microbiologici. 

«Tuttavia si è sempre più compreso che questi approcci potrebbero avere limitazioni intrinseche in termini di durata e complessità del trattamento – aggiunge il docente -. Le immunoterapie offrono un approccio complementare per attaccare la TB in modo che potrebbe portare a risultati superiori per i pazienti. La ragione per l'uso di agenti immunoterapeutici è quella di modulare la risposta immunitaria alla TB e accelerare l'eliminazione dei bacilli».

visita medica

 

Il progetto Ithemyc

Il programma Horizon Europe ha finanziato il progetto Novel Immunotherapies for Tuberculosis and other Mycobacterial Diseases (Ithemyc) per stabilire un percorso critico per la selezione di promettenti immunoterapie innovative aggiuntive per la tubercolosi e far progredire due di queste immunoterapie fino al completamento della prova di concetto preclinica.

«Il progetto, della durata quadriennale, vuole andare oltre lo stato dell'arte attuale combinando i regimi di trattamento farmacologico esistenti per la tubercolosi e le immunoterapie per sviluppare nuove opzioni terapeutiche con il potenziale di ridurre la durata del trattamento, migliorare i risultati e prevenire le ricadute – spiega il prof. Francesco Pappalardo -. Saranno condotti studi sul meccanismo d'azione in modelli fisiologicamente rilevanti coinvolti nell'immunità innata contro il Mycobacterium tuberculosis (Mtb), nonché valutazioni in vivo delle immunoterapie più promettenti e la valutazione del loro potenziale di riduzione del trattamento in combinazione con chemioterapia o vaccini terapeutici». 

E proprio grazie alla riconosciuta leadership in campo internazionale sulla modellazione computazionale del gruppo di ricerca Combine sviluppato dal Dipartimento di Scienze del Farmaco e della Salute dell’Università di Catania verranno applicati modelli in silico per facilitare la progressione preclinica in vitro che in vivo e per prevedere l'effetto terapeutico in clinica.

«Nei precedenti progetti e, in particolare, durante STriTuVaD, appena concluso con successo, il gruppo di ricerca Combine ha sviluppato un modello computazionale molto avanzato in grado di simulare la complessa dinamica dell’interazione del micobatterio tubercolare con il sistema immunitario umano, catturando tutte le caratteristiche peculiare della malattia indotta (tubercolosi) e l’effetto di potenziali trattamenti basati su vaccini terapeutici contro la malattia» ha spiegato il prof. Francesco Pappalardo, alla guida proprio di Combine.

«Grazie a questo avanzato modello, l’Università di Catania è stata coinvolta nella preparazione del progetto Ithemyc, che è stato appena finanziato nell’ambito del programma quadro Horizon Europe». 

Nell’ambito del progetto, finanziato nel complesso con quasi 5 milioni di euro, l’Università di Catania metterà a disposizione la propria piattaforma computazionale sulla tubercolosi per svilupparla ulteriormente al fine di ottimizzare fortemente il processo di sviluppo di nuove strategie terapeutiche contro la malattia ed anche contro altri micobatteri non tubercolari estremamente pericolosi.

Francesco Pappalardo

Francesco Pappalardo

Il consorzio Ithemyc

Il consorzio multidisciplinare riunisce competenze e capacità di primo piano per affrontare le sfide del lavoro in nuovi settori scientifici per combattere il peso globale della tubercolosi. Oltre all'Ue, Ithemyc riceve cofinanziamenti dall'agenzia di finanziamento del Regno Unito. 

Il consorzio sarà coordinato dalla Tuberculosis Vaccine Initiative (TBVI), avrà la durata di 4 anni e comprende undici partner internazionali: TuBerculosis Vaccine Initiative (Tbvi), GSK (Gsk), Centre National de la Recherche Scientifique (Cnrs), Université Paul Sabatier -  Toulouse III (Ups), Global Alliance for TB Drug Development (TB Alliance), Institut de Investiagcio en Ciences de la Salut Germans Trias I Pujol (Igtp), Università di Catania (Unict), Department of Health (Ukhsa), Università di Bologna (Unibo), Johns Hopkins University (Jhu), Tel-Aviv University (Tau).

Il progetto Ithemyc