Otto idee per cambiare il giornalismo locale

Dati, comunità, inchieste, modelli sostenibili e storie dal territorio: sono online gli interventi esposti all’Anfiteatro Romano di Catania in cui si raccontano esperienze concrete e iniziative coraggiose dagli Stati Uniti alla Scozia

Cinque minuti per parlare, venti slide che scorrono automaticamente ogni 15 secondi. Un format incalzante, che costringe chi parla ad andare dritto al punto, lasciando spazio al coraggio, alla visione. Questo il cuore degli Ignite Talk, che lo scorso 5 giugno sono risuonati tra le rovine dell’Anfiteatro Romano di Catania in apertura della prima 10 Points Unconference promossa dal Sicilian Post e da Pagella Politica.

Dall’inchiesta sulle overdose di Fentanyl che ha fruttato il primo Pulitzer al Baltimore Banner al racconto di un’elezione “silenziosa” in un minuscolo comune piemontese, passando per modelli partecipativi, giornalismo in esilio e nuove strategie di sostenibilità. Per circa 40 minuti otto leader internazionali hanno offerto uno sguardo concreto, diversificato e ispirante su come il giornalismo locale stia cambiando in tutto il mondo.

Un momento delle proiezioni all’Anfiteatro Romano di Catania

Un momento della proiezione all'Anfiteatro Romano di Catania

I video dei talk

I video di quei talk, che sono stati il motore delle attività della Unconference, sono oggidisponibili on demand (con sottotitoli automatici in lingua italiana). 

Cheryl Phillips, docente di giornalismo a Stanford e fondatrice della piattaforma collaborativa Big Local News, ha illustrato come il giornalismo locale possa diventare più incisivo grazie alla condivisione e all’uso intelligente dei dati. Attraverso il modello DART (Data, Algorithm, Reporting, Training), Big Local News raccoglie, pulisce e rende accessibili dataset che supportano le inchieste delle redazioni, anche le più piccole. Un esempio significativo è l’inchiesta realizzata in collaborazione con il New York Times e il Baltimore Banner sull’epidemia di overdose da Fentanyl, che ha portato a cambiamenti politici concreti e alla vittoria del Pulitzer (il primo per il Baltimore Banner).

Rhiannon Davis, fondatrice di Greater Community Media in Scozia, ha presentato un modello di giornalismo centrato sull’ascolto e sulla partecipazione. Mostrando come redazioni aperte, incontri pubblici e pratiche collaborative — ispirate anche da esperienze statunitensi come City Bureau e Outlier Media — possano rispondere meglio ai bisogni informativi delle comunità. Ha parlato di “atti di giornalismo” come opuscoli per migranti, modelli di co-produzione e nuovi parametri per misurare l’impatto: non più clic, ma trasformazioni sociali tangibili.

Guido Tiberga, coordinatore editoriale de L’Unica e già caporedattore de La Stampa, ha presentato un progetto nato per restituire profondità e continuità al giornalismo locale in Piemonte. L’Unica è una rete di newsletter settimanali che raccontano storie radicate nei territori, con uno stile narrativo curato e uno sguardo civico. Tra i casi raccontati, un’elezione comunale in un paese di 79 abitanti, in cui una cinquantina di candidati, appartenenti alle forze dell’ordine, hanno sfruttato delle scappatoie legali per avere un mese di permesso retribuito per preparare la campagna elettorale. Un esempio emblematico di come il giornalismo possa (e debba) interrogarsi anche sulle pieghe più nascoste della vita pubblica locale.

Dean Ridings, CEO di America’s Newspapers, ha condiviso i risultati di un’indagine condotta su 5.000 cittadini americani. I dati mostrano un crollo della fiducia nei media nazionali (dal 68% nel 1972 al 31% nel 2024), ma anche una persistente fiducia nella stampa locale, soprattutto nelle aree rurali. Ridings ha sottolineato l’importanza di elementi come trasparenza, standard etici, costanza editoriale e prossimità per rafforzare il legame con il pubblico.

Chris Krewson, direttore esecutivo di LION Publishers, ha raccontato l’evoluzione del programma di sostenibilità audit sviluppato dalla sua organizzazione, che rappresenta più di 500 testate indipendenti negli Stati Uniti e in Canada. Il programma, nato con poche decine di redazioni, è oggi una piattaforma digitale che permette un’autovalutazione rapida e offre coaching personalizzato. 

Yulia Akhmedova, giornalista di Novaja Gazeta Europe, ha raccontato cosa significa fare giornalismo indipendente in esilio. Dopo la chiusura forzata della testata madre in Russia, Novaja Gazeta Europe ha ricostruito una rete editoriale locale in diverse capitali europee, mantenendo la sua missione di informare i cittadini russi, sia in patria che all’estero. I reportage toccano temi come l’impatto delle politiche europee sotto governi filo-russi, la propaganda oltre confine, le sfide burocratiche dei russi all’estero e le strategie con cui gli oligarchi eludono le sanzioni internazionali.

Alessio Caspanello, fondatore e direttore di Letteraemme a Messina, ha raccontato come una rivista cartacea di cento pagine — nata durante la pandemia — sia diventata uno strumento di approfondimento, connessione e fiducia sul territorio. Letteraemme rifiuta il ciclo delle breaking news per puntare su inchieste solide, dal dibattito sul ponte sullo Stretto al patrimonio immobiliare della Chiesa fino a una serie dedicata alla criminalità locale. 

Rozina Breen, direttrice del Bureau of Investigative Journalism nel Regno Unito, ha mostrato come le inchieste possano nascere insieme alle comunità. Ha raccontato un’indagine partecipata sulle temperature domestiche durante un’ondata di caldo, che ha portato a oltre un milione di sterline in interventi per migliorare le abitazioni. Con il Bradford StoryHub e altri progetti, il Bureau sperimenta nuovi modelli di co-produzione giornalistica con le comunità, condividendo potere, competenze e responsabilità.

 

La Unconference

La 10 Points Unconference si è svolta a Catania dal 5 al 7 giugno. L’evento – contestualizzato nel più ampio progetto - Il giornalismo che verrà – Festival del giornalismo Mediterraneo” - è stato organizzato da Sicilian Post e Pagella Politica, in collaborazione con la Scuola Superiore di Catania e l’ASSI (Alleanza delle Scuole Superiori d’Ateneo), con i patrocini di Comune di Catania, Università di Catania, Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Accademia di Belle Arti di Catania e Isola Catania. Silver sponsor è stato il Gruppo Unipol. Programmatic partner sono stati Center for News Technology Innovation (CNTI), European Journalism Centre (EJC) e Financial Times Strategies (FT Strategies). L'iniziativa è stata coordinata da Giorgio Romeo (direttore Sicilian Post) e Giovanni Zagni (direttore Pagella Politica).

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