Perché gli animali vivono in città?

Al Museo di Zoologia il seminario sulle specie animali che popolano gli spazi urbani nell'ambito del ciclo "Un tè al museo di Zoologia"

Pierluigi Bianca
Il progetto Apus &Co Tracker, l'app e gli obiettivi
Il progetto Apus &Co Tracker, le mappe
Il progetto Apus &Co Tracker, alcuni esemplari di rondini
Il progetto Apus &Co Tracker, le mappe
Un momento dell'intervento di Renzo Ientile
Studenti e ricercatori presenti all'incontro
Un momento dell'intervento di Giuliana Pulvirenti

Ai nostri occhi può sembrare che gli animali abitino nelle pareti dei nostri centri storici o tra le mura nei centri città. Ma ci siamo mai chiesti se fossimo noi ad abitare nei loro territori?

In merito a questo tema si è tenuto un incontro – dal titolo Ospiti in città - al Museo di Zoologia e Casa della farfalle dell’Università di Catania nell'ambito del ciclo "Un tè al museo di Zoologia".

Ad intervenire l’ornitologo Renzo Ientile dell’Università di Catania e la dott.ssa Giuliana Pulvirenti, quest’ultima ha illustrato il progetto di divulgazione ambientale Apus &Co. Tracker.

Nel corso dell’incontro - coordina da Fabio Massimo Viglianisi, responsabile delle attività didattiche MuZoo - Renzo Ientile, direttore della Riserva naturale orientata Vallone di Piano della Corte di Agira (gestita dall'Area della Terza missione dell'Università di Catania, si è soffermato alcuni aspetti della tematica rispondendo anche ad alcune domande, come ad esempio, se effettivamente gli animali scelgono di abitare nelle nostre zone.

«Sicuramente, al giorno d’oggi, gli uccelli e le altre creature vanno alla ricerca di spazi abitabili, zone ricche di verde, che oramai se ne vedono sempre meno; ma se volessimo fare un’analisi più approfondita, partendo circa dagli anni Quaranta, piuttosto che la fauna ad entrare in città, è stato l’uomo, con l’evolversi delle città, ad occupare le loro abitazioni», ha spiegato Renzo Ientile.

Alcuni esemplari di rondini che volano sopra i tetti di Catania

Alcuni esemplari di rondini che volano sopra i tetti di Catania

« Esistono, inoltre, alcuni aspetti fisici che spingono gli animali ad entrare e rimanere nelle città: uno di questi sicuramente non indifferente è la temperatura – ha aggiunto l’ornitologo -. Noi sappiamo che le nostre città sono delle vere e proprie isole di calore, lo incamerano durante il giorno e lo rilasciano la notte».

«Gli animali, soprattutto gli uccelli, sono essere omeotermi come noi, cioè hanno una temperatura corporea fissa – ha precisato il direttore dell’area protetta di Agira -. Questo spinge gli uccelli ad allontanarsi dalle zone naturali, trascorrendo la notte in luoghi più confortevoli. Un esempio di questo fenomeno sono gli “storni”, che migrano, creando dei veri e propri dormitori sui rami degli alberi o in delle cavità all’interno delle mura».

«Queste specie di uccelli migratori giungono in Italia in primavera-estate per riprodursi, sfruttando buchi, cavità e superfici di edifici antichi e moderni e, in quanto insettivori, svolgono un importantissimo ruolo ecologico agendo come dei veri e propri insetticidi naturali – ha detto in chiusura di intervento Renzo Ientile -. Le colonie di questi uccelli sono tuttavia sempre più a rischio a causa di: uso di pesticidi, inquinamento, chiusura dei siti di nidificazione durante le ristrutturazioni degli edifici, eventi meteorologici estremi».

In foto Renzo Ientile e Fabio Massimo Viglianisi

In foto Renzo Ientile e Fabio Massimo Viglianisi

Sul progetto Apus &Co. Tracker è intervenuta la dott.ssa Giuliana Pulvirenti, di cui ne è responsabile.

Attivo dal 2021, il progetto è stato sviluppato nell’ambito del corso di laurea magistrale in Scienze della Natura del Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare dell’Università di Palermo, non gode di finanziamenti, ma collabora con varie associazioni (Selvatica Milano, Monumenti Vivi Lombardia, Fondo Siciliano per la Natura, Diversamente uguali onlus, Lipu Niscemi, WWF Sicilia Centrale e Nord Orientale, LIV Odv, Stazione Ornitologica Aegithalos, OIPA Catania) ed è sempre aperto a nuove collaborazioni e alla ricerca di volontari per promuovere azioni di tutela, divulgazione e sensibilizzazione ambientale.

«Apus &Co. Tracker è un progetto di divulgazione ambientale e monitoraggio in Citizen Science tramite web-app delle popolazioni di rondoni (Apus apus, Apus pallidus, Tachymarptis melba), rondine comune (Hirundo rustica) e balestruccio (Delichon urbicum) a scopo conservazionistico e di raccolta dati – ha spiegato la dott.ssa Giuliana Pulvirenti -. Queste specie di uccelli migratori giungono in Italia in primavera-estate per riprodursi, sfruttando buchi, cavità e superfici di edifici antichi e moderni e in quanto insettivori svolgono un importantissimo ruolo ecologico agendo come dei veri e propri insetticidi naturali».

«Sebbene le colonie, in particolare quelle di rondoni, siano considerate generalmente abbondanti, le popolazioni sono tuttavia sempre più a rischio a causa di uso di pesticidi, inquinamento, chiusura e distruzione, accidentale o intenzionale, dei siti di nidificazione durante le ristrutturazioni degli edifici, eventi meteorologici estremi», ha aggiunto.

In foto Giuliana Pulvirenti e Fabio Massimo Viglianisi

In foto Giuliana Pulvirenti e Fabio Massimo Viglianisi

«Quest'ultimo punto, documentato dai dati raccolti finora e da notare la prevalenza di Sos sulle mappe in Sicilia rispetto al resto delle regioni in cui è stato condotto il monitoraggio, interessa in particolar modo il Sud Italia e la Sicilia, dove migliaia di giovani rondoni sono caduti in massa prematuramente dai loro nidi, spesso localizzati sotto le tegole, in concomitanza con l’innalzamento delle temperature negli ultimi tre anni», ha precisato la responsabile del progetto.

«Purtroppo questi animali spesso muoiono di stenti a causa dell’imbarazzante carenza di centri di recupero fauna selvatica nell’isola, di una diffusa disinformazione tra il pubblico generale e della grave negligenza da parte delle istituzioni competenti nel riconoscere il fenomeno e intervenire adeguatamente per arginarlo», ha precisato la dott.ssa Pulvirenti.

«Il progetto rappresenta un'opportunità per i cittadini di diventare protagonisti nella conservazione dell'ambiente e contribuire attivamente alla ricerca scientifica – ha spiegato la responsabile -. A fine stagione i dati raccolti vengono pubblicati sotto forma di mappe su Google MyMaps e condivisi con i gruppi di monitoraggio strutturati e gli enti che supportano il progetto e li richiedono a fini di conservazione. Dai dati emerge che nel 2021 sono state registrate 220 segnalazioni, di cui 159 Sos, mentre nel 2022 sono state 440 le segnalazioni di cui 198 Sos. Anche lo scorso anno, nel 2023, le mappe sono ancora in corso di elaborazione, si è registrato un incremento delle segnalazioni, ben 912 segnalazioni di cui 429 Sos».

In foto da sinistra Stefania Privitera, Giuliana Pulvirenti, Renzo Ientile e Fabio Massimo Viglianisi

In foto da sinistra Stefania Privitera e Giuliana Pulvirenti che si occupano del progetto Apus &Co. Tracker insieme con Renzo Ientile e Fabio Massimo Viglianisi dell'Università di Catania

Il progetto Apus &Co Tracker

Le attività del progetto Apus &Co Tracker possono essere suddivise in tre punti cardine: educazione ambientale, monitoraggio in Citizen Science e conservazione.

Educazione ambientale. Collegandosi alla web-app, gratuita e accessibile da smartphone, i cittadini, giovani e adulti, hanno la possibilità di conoscere le caratteristiche biologiche delle specie, grazie a schede illustrate e dedicate, apprendere le buone pratiche da adottare per una felice convivenza e le norme a tutela della fauna selvatica, è inoltre presente una sezione di Sos-1° soccorso che è possibile consultare in caso di necessità e che contiene tutte le informazioni necessarie a soccorrere nell'immediato l'animale e, a fondo pagina, i CRAS e le Associazioni a cui consegnare gli esemplari in base alla zona di ritrovamento.

Monitoraggio in Citizen Science. Raccolta di dati di popolazione, censimento e mappatura dei siti di nidificazione e dei ritrovamenti di esemplari caduti a terra tramite l’apposita pagina di “segnalazione”.

Conservazione. Rilevare e risolvere criticità legate alla convivenza di queste specie con le popolazioni umane, fare pressione sulle Istituzioni, dati alla mano, per implementare misure concrete per la tutela della fauna urbana.