PhD Days, al via gli incontri per orientare le carriere lavorative dei futuri ricercatori eccellenti

Ai 200 partecipanti il rettore Francesco Priolo ha evidenziato che “chi completa questo impegnativo percorso accademico acquisisce competenze di ricerca scientifica avanzata di altissimo livello”

Mariano Campo

«Chi completa questo impegnativo percorso accademico acquisisce competenze di ricerca scientifica avanzata di altissimo livello». Con queste parole il rettore Francesco Priolo ha “inaugurato”, nell’aula magna del Palazzo centrale, l’ottava edizione dei PhD Days, una serie di seminari curati dal Career Service pensati per arricchire la formazione dei dottorandi Unict (al momento ne sono presenti quasi 800 nei 21 corsi attivati, complessivamente nel 38°, nel 39° e nel 40° ciclo, molti dei quali con borse Pnrr o regionali), fornendo loro le competenze necessarie per intraprendere attività di ricerca di alta qualificazione non solo all’interno dell’Università ma anche all’esterno.

Una nuova edizione del ciclo di seminari quest’anno dedicati espressamente al tema Placement for Ph.D.: Dottorato di Ricerca e Opportunità di Carriera.

«Vi invito perciò a vivere appieno questo momento, dedicando energie, forze e capacità mentali a essere i primi nel vostro campo di ricerca, provando a contribuire in modo innovativo e originale al progresso di una determinata disciplina scientifica o umanistica, e andando all’estero per completare la vostra formazione e sperimentare un punto di vista differente. Il vostro futuro passa inevitabilmente dalle vostre mani e dalle vostre idee», ha proseguito il rettore nel suo intervento.

Concetti che poi sono stati ribaditi dal delegato del rettore per i Dottorati Claudio Bucolo, dal delegato alla Ricerca Salvo Baglio e dal dirigente dell’Area della Ricerca Giuseppe Caruso che hanno messo in evidenza i vari aspetti dei “PhD Days”, in particolare quelli legati ai diversi strumenti pratici di auto-orientamento e i percorsi verso la definizione di un traguardo da raggiungere, in termini di soddisfazione lavorativa, e annunciato il prossimo avvio della “Enterprise School”, la prima scuola di autoimprenditoria per ricercatori, borsisti, PhD, dottorandi e assegnisti di Unict, che si terrà il 10 e l’11 aprile prossimi presso l’Incubatore nel Palazzo dell’Etna, nella sede universitaria di San Nullo.

Il tavolo dei relatori

Il tavolo dei relatori

Nel corso dei vari incontri verranno affrontati argomenti estremamente importanti e trasversali per tutti i dottorandi, come ad esempio gli sbocchi professionali post dottorato (“Life after PhD”), la comunicazione scientifica e la copertura brevettuale dei prodotti della ricerca.

Verrà inoltre esplorata la potenzialità del dottorando in termini di creazione di start-up e di trasferimento tecnologico, nonché la necessità, per l’ateneo stesso, di comunicare all’esterno la formazione di eccellenza prodotta, favorendo il matching tra accademia e mondo del lavoro.

Dall’analisi delle due più recenti indagini sul tema dell’occupazione dei dottori di ricerca, quelle condotte da AlmaLaurea e da Fondazione Emblema, quest’ultima nell’ambito della Borsa del Placement, emerge un dato ormai incontrovertibile.

Sono sempre di più, infatti, tra coloro che scelgono di conseguire il più alto grado accademico che si può ottenere in una università, finalizzato a preparare i laureati a diventare esperti di ricerca indipendenti, con un forte impatto nelle loro aree di specializzazione, quelli che si orientano verso il settore privato o altre aree professionali, abbandonando l’idea della tradizionale carriera dell’insegnamento o della ricerca negli atenei.

In questo contesto, le scienze dure (fisica, ingegneria, biotecnologie) hanno mostrato maggiori opportunità occupazionali in particolare nelle aree tecnologiche, scientifiche e ingegneristiche, dove hanno anche un considerevole impatto nell’agevolare il trasferimento tecnologico tra ricerca accademica e industria, mentre i dottori di ricerca in scienze umane e sociali tendono a trovare collocazioni professionali meno specializzate, e spesso si spostano in professioni non direttamente connesse al loro campo di studio.

Fra l’altro, le aziende e i datori di lavoro privati hanno una buona percezione dei dottori di ricerca, apprezzandone in particolare le capacità analitiche e di problem solving, le competenze avanzate e l’attitudine a lavorare in ambienti complessi, sebbene venga rilevata una mancanza di competenze pratiche o una preparazione eccessivamente accademica per alcune realtà aziendali.

I dottorandi di ricerca presenti all'inconto

I dottorandi di ricerca presenti all'incontro

I dottori di ricerca stessi ritengono che il titolo di PhD (dall'inglese Doctor of Philosophy) aumenti il valore della propria formazione e le opportunità di carriera, ma spesso lamentano la mancanza di una rete di supporto per il loro inserimento nel mercato del lavoro. Servirebbe, suggeriscono, formazione aggiuntiva o un’attività di mentoring per migliorare la transizione verso il lavoro non accademico. L'interazione con i datori di lavoro e il miglioramento delle politiche di placement risultano quindi cruciali per ottimizzare l'integrazione dei PhD nel mondo professionale.

Il primo appuntamento ha visto come relatore il dott. Tommaso Aiello, presidente della Fondazione Emblema, che ha affrontato il tema delle “sfide professionali dopo il dottorato”, invitando i numerosissimi partecipanti a maturare la consapevolezza dell’importanza di creare un proprio percorso di carriera, affrontando la differenza tra competenze e conoscenza, attitudini e valori personali che insieme sono fondamentali per definire il proprio obiettivo e indirizzare la ricerca attiva del lavoro verso professioni in linea con le aspettative di ognuno.

I successivi incontri (con i docenti Salvo Baglio, Rosario Faraci, Giovanni M. Farinella, Concetta Pirrone, Vincenzo Di Cataldo, Salvo Sortino, Antonio Terrasi, Filippo Caraci, e con i dottori Cristina Cascone e Tommaso Aiello), a partire dal 9 aprile, si terranno tutti al Palazzo dell’Etna, con prenotazione tramite il sito internet dell’Università di Catania.

Un momento dell'intervento del dott. Tommaso Aiello

Un momento dell'intervento del dott. Tommaso Aiello

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