Procreazione medicalmente assistita e funzione gonadale della prole

Secondo lo studio metanalitico di ricercatori catanesi, la Pma potrebbe avere effetti sulla riduzione della funzione germinale testicolare e sulla spermatogenesi

Mariano Campo

Quanto la Procreazione medicalmente assistita incide sulla funzione gonadale della prole, ossia sulla regolare secrezione delle cellule sessuali per la riproduzione, i gameti, e di quegli ormoni necessari allo sviluppo dei caratteri sessuali secondari? 

È la domanda a cui ha cercato di rispondere un team di ricercatori catanesi del Policlinico universitario, attraverso un recente studio di metanalisi – una tecnica clinico-statistica quantitativa che combina i dati di più studi condotti sullo stesso quesito clinico – incentrato sulla valutazione degli effetti della Pma sullo sviluppo puberale e sulla funzione ovarica e testicolare della prole nata attraverso questa metodologia.

L’articolo dal titolo “Effects of assisted reproductive techniques on offspring gonadal function: a systematic review and meta-analysis”, pubblicato sulla rivista “Fertility and Sterility Reviews”, è stato redatto dal prof. Aldo E. Calogero, ordinario di Endocrinologia e direttore della Scuola di specializzazione in Endocrinologia di Unict, dai professori Sandro La Vignera, associato in Endocrinologia e vice direttore della Scuola di specializzazione, e Rosita Condorelli, associato in Endocrinologia e segretario della Scuola di specializzazione.

E, inoltre, dalla dottoressa Federica Barbagallo, specialista in Endocrinologia e dottoranda di ricerca in Biomedicina traslazionale, dalla dottoressa Rossella Cannarella specialista in Endocrinologia e assegnista di attualmente in forze alla Cleveland University USA, e dal dottor Andrea Crafa, specializzando di Endocrinologia Unict.

Lo studio ha permesso di riscontrare che le tecniche attualmente utilizzate nella Procreazione medicalmente assistita non sembrerebbero interferire con l’adeguato sviluppo puberale della prole e con il raggiungimento dei primi segni della pubertà (ad esempio eiacularca, comparsa della barba, cambiamento del timbro della voce, età al menarca).

La PMA sembrerebbe essere sicura anche sulla funzione delle cellule del Leydig, responsabili del rilascio di ormoni androgeni come testosterone, androstenedione e deidroepiandrosterone (Dhea), quando sono stimolate dall'ormone luteinizzante ipofisario, anche se una tendenza a ridotti livelli di testosterone è stata osservata nella prole nata da Pma. Poco valutabile, invece, la funzione ormonale della prole di sesso femminile, vista l’estrema eterogeneità nella misurazione dei valori ormonali tra gli studi che hanno in precedenza analizzato questo aspetto.

Il dato più interessante osservato è stata la riduzione della funzione germinale testicolare. Ciò è testimoniato innanzitutto dai più bassi livelli di inibina B riscontrati nei soggetti nati attraverso la Microiniezione Intracitoplasmatica di Spermatozoi (Icsi), rispetto ai concepiti naturalmente. L’inibina B rappresenta un marcatore di funzione delle cellule del Sertoli, che a loro volta svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere la corretta spermatogesi. Ridotti livelli di questo ormone sono stati associati ad un peggior outcome spermatico. 

Lo studio metanalitico ha evidenziato che i soggetti nati da Pma presentano anche una peggiore concentrazione, conta totale e morfologia spermatica rispetto ai concepiti naturalmente. I meccanismi di queste alterazioni vedrebbero sia un possibile ruolo della trasmissione verticale dell’infertilità dai genitori ai figli, ma anche un ruolo diretto delle tecniche di Pma.

Gran parte delle procedure delle tecniche utilizzate (stimolazione ovarica, manipolazione dei gameti, trasferimento degli embrioni) possono interferire con il processo di metilazione del Dna dei gameti (spermatozoi ed ovociti) e dell’embrione, uno dei principali meccanismi epigenetici che influiscono in numerose funzioni biologiche tra cui proprio la spermatogenesi, alterando così l’espressione di geni fondamentali per la corretta funzione gonadica.

gruppo di ricerca di Endocrinologia

Il gruppo di ricerca della Scuola di specializzazione in Endocrinologia di Unict