Quando la musica sposa l’arte

Nell’ultimo appuntamento del ciclo di concerti ospitati dalla galleria Mendola si sono esibiti i giovani Andrea Scirè e Giordano Calì del Conservatorio Bellini di Catania

Damiano Nicotra

«A volte mi sembrava che il pennello provocasse l'emissione di un suono musicale». 

Questa citazione del pittore Vasilij Kandiskij, passato alla storia come il precursore dell’arte astratta, mi viene in mente ogni qualvolta si parli del rapporto tra arti visive e musica. 

L’idea di questo affascinante binomio ha fatto da leitmotiv ai concerti della serie Atelier in Musica - L’arte incontra l’arte, ospitati dalla galleria Mendola: una ricca collezione di sculture e dipinti – a opera di Carmelo e Ileana Mendola – che fa da sfondo alla musica.

L’ultimo appuntamento della stagione è stato il recital dei giovanissimi Andrea Scirè e Giordano Calì, entrambi studenti di pianoforte al Conservatorio Bellini di Catania. Dopo essersi "presentati" – ciascuno con il proprio Preludio e Fuga dal Wohltemperirte Clavier di Johann Sebastian Bach –, i pianisti hanno proposto un percorso nella storia della musica. 

Un momento dell'esibizione di Andrea Scirè

Un momento dell'esibizione di Andrea Scirè

Nella prima parte del recital, Calì ha evocato il dolce canto dei quattro Improvvisi op. 90 di Franz Schubert, riportando il pubblico all’atmosfera del salotto ottocentesco, tempio della convergenza tra le arti nella società del XIX secolo. 

Sciré ha invece dato vita alle "pennellate" di Chopin, nello Studio op. 25 n. 5. 

A seguire, un fuoriprogramma che mi ha piacevolmente sorpreso: Ritratto di pioggia del compositore siciliano Emanuele Casale. Il raffinato dipinto di un acquazzone è stato eseguito dal giovane pianista con una sorprendente maturità interpretativa. Gran finale con La Valse, capolavoro di Maurice Ravel dall’immensurabile difficoltà tecnica, affrontata magistralmente dal pianista. Davvero sbalorditivo vedere una tale padronanza dello strumento da parte di un ragazzino così giovane.

Insomma, nel corso del recital, l’arte non si è trovata solo a fare da cornice ai pianisti, ma si è realizzata una vera e propria liaison che avrebbe sedotto anche Kandiskij. 

Un momento dell'esibizione di Giordana Calì

Un momento dell'esibizione di Giordana Calì