Re-Thinking Catania Bookfestival

Gli studenti di Sociologia dell’innovazione hanno presentato i risultati del project work al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali 

Alfio Russo
Un momento dell'incontro con Simone Dei Pieri
Un momento dell'incontro con Arcidiacono
Un momento dell'incontro con Simone Dei Pieri

Una strategia di innovazione sociale e digitale per il Catania Book Festival. A realizzarla – nell’ambito di un project work nato dalla collaborazione con il direttore del Festival, Simone Dei Pieri – le studentesse e gli studenti del corso di Sociologia delle reti, dell’informazione e dell’innovazione del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania, guidati dai docenti Davide Arcidiacono (Sociologia delle reti e dell'innovazione economica) e Claudia Cantale (Sociologia dei media digitali).

Il Catania Book Festival è un evento culturale nato per promuovere la lettura, la scrittura e l’incontro tra autori e autrici, editori, lettori e lettrici. Fondato nel 2020, è oggi tra le fiere librarie più partecipate della Sicilia, con circa 13.000 partecipanti nell’ultima edizione. Ha ospitato per due volte – e per la prima volta in Sicilia – il Premio Strega. Nell’arco dell’anno, il CBF organizza anche eventi spin-off, incontri di lettura, dibattiti e manifestazioni legati all’arte e alla disconnessione.

Il percorso didattico ha avuto un duplice obiettivo: da un lato, produrre e proporre una strategia di innovazione volta a migliorare il posizionamento mediatico del Festival, per offrirgli nuova visibilità, coinvolgere le audience meno appassionate e consolidare i pubblici più fedeli; dall’altro, proporre un vero e proprio cambio di formula, introducendo nuove modalità di fruizione e interazione.

Un momento dell'incontro

Un momento dell'incontro con Simone Dei Pieri

“Al gruppo di studenti è stato chiesto di lavorare come un vero team di progetto, proprio come accade all’interno delle organizzazioni culturali – ha spiegato i docenti Claudia Cantale e Davide Arcidiacono -. L’esito del lavoro è frutto dell’analisi di trenta festival letterari nazionali e cinque internazionali, dei dati del CBF, nonché del confronto in aula con Dei Pieri. Le studentesse e gli studenti hanno lavorato in gruppo, co-progettando format, esperienze e strategie comunicative capaci di rafforzare il legame tra il Festival e il suo territorio”.

“In particolare, l’insieme delle proposte innovative risponde all’esigenza di rafforzare gli strumenti di inclusione, già presenti in nuce nel Catania Book Festival, e migliorare l’accesso alle diverse minoranze sotto-rappresentate anche nei “pubblici” dei lettori”, hanno aggiunto.

“Un obiettivo fondamentale è stato quello di rinnovare i legami tra università e territorio, valorizzando l’università come motore di innovazione sociale e culturale, anche attraverso il protagonismo degli studenti”, hanno precisato i docente dell’ateneo catanese.

Il project work Re-Thinking Catania Book Festival ha rappresentato per i partecipanti un’opportunità di apprendimento attivo sul campo, ma anche un’occasione per riflettere sul ruolo delle manifestazioni culturali in una società in trasformazione.

Alcuni partecipanti all'incontro

Alcuni partecipanti all'incontro

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