Riapre al pubblico Villa Zingali Tetto

Grazie alle visite guidate a cura del Dipartimento di Ingegneria civile e Architettura, i catanesi possono di nuovo ammirare il gioiello architettonico in stile liberty realizzato da Paolo Lanzerotti nel 1926, oggi sede del Museo della Rappresentazione di Unict

Mary Bua
Villa Zingali Tetto, le vetrate
Il Fondo Francesco Fichera
Il Fondo Francesco Fichera
Il Fondo Francesco Fichera
Il Fondo Piranesi
Il Fondo Piranesi
Il Fondo Manganaro
Una sala che ospita il Fondo Manganaro

Una meraviglia in stile liberty, incastonata come un diamante fra più anonimi edifici, torna a brillare agli occhi della città: grazie a delle visite guidate, Catania e i catanesi possono di nuovo ammirare Villa Zingali Tetto, gioiello architettonico della prima metà del ‘900 che, dopo tanti anni di chiusura, si schiude come un fiore per mostrare nuovamente al pubblico i suoi tesori e la sua bellezza.

La villa, dalle coloratissime e luminose vetrate, si affaccia sul tratto finale di via Etnea, in una zona in cui la borghesia catanese dell’epoca trovava la sua espressione ideale in quello stile elegante, dalle forme sinuose che ricordano la natura, in cui ogni elemento è parte di un insieme armonico e il ferro diventa curve, decori, ornamenti.

Costruita nel 1926 dall’architetto e ingegnere catanese Paolo Lanzerotti su incarico dell’avvocato Paolo Zingali Tetto, la villa nacque come residenza privata, ma il destino la consacrò alla cultura: l’avvocato, che non aveva eredi, dispose che alla sua morte il bell’edificio liberty e tutto ciò che conservava andassero all’ateneo catanese, e in particolare al rettore, che avrebbe potuto addirittura utilizzarla come abitazione, anche se di fatto non vi risiedette mai.

Villa Zingali tetto

Villa Zingali Tetto, le grandi vetrate

L’avvocato Zingali Tetto morì nel 1969, e nel 1975 l’Università di Catania entrò in pieno possesso della villa, che oggi è sede del Museo della Rappresentazione, gestito dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura e parte del Sistema Museale d’Ateneo.

Villa Zingali Tetto è un vero e proprio manifesto di Art Nuveau, visibile nelle sue grandi vetrate e negli elementi in ferro battuto che adornano la facciata prospiciente il giardino, oltre che nelle decorazioni floreali che impreziosiscono gli interni e il suggestivo giardino d’inverno. Sul lato destro della villa si estende un giardino all’italiana, con siepi geometriche, affiancato da una dépendance e dall’ex garage, oggi trasformati in aule e laboratori del Dicar.

Il piano nobile, dove un tempo viveva solitario l’avvocato, è impreziosito da saloni decorati da parquet intagliato a mano, soffitti affrescati e dipinti ad olio firmati dall’artista catanese Gaetano D’Emanuele, che testimoniano la raffinatezza dell’epoca. Qui sono esposti alcuni dei capolavori del Fondo Francesco Fichera, raccolta di circa 1600 disegni e copie eliografiche del celebre architetto catanese, autore di edifici storici come il Palazzo delle Poste di via Etnea e il Palazzo di Giustizia di piazza Verga.

Le sale che ospitano il Fondo Francesco Fichera

Fichera, oltre a esercitare la libera professione, è stato anche docente di disegno ed ornato del Dicar, e per tale motivo, alla sua morte, la famiglia ha deciso di donare i disegni dei suoi progetti, di commissioni sia pubbliche che private, all’Università di Catania.

Sullo stesso piano si trovano anche lo studio dell’avvocato, con ancora i mobili originali, il giardino d’inverno, con le splendide vetrate istoriate dai motivi floreali create da Salvatore Gregorietti, e la sala da pranzo, decorata con affreschi che celebrano la vendemmia.

La zona notte, con pavimentazioni di cementine dalle fantasie uniche per ogni stanza, ospita il Fondo Giovanni Battista Piranesi, composto da oltre mille incisioni realizzate ad acquaforte dal geniale architetto veneziano del Settecento. Questo straordinario patrimonio fu affidato a Francesco Fichera, direttore dell’Istituto di Ornato e Architettura dell’Università di Catania negli anni precedenti la Seconda Guerra Mondiale, come parte di una donazione dalla Calcografia di Roma agli uffici periferici dello Stato. Sembra, però, che Fichera distribuì agli uffici solo alcune incisioni, trattenendo gran parte del Fondo all’Istituto dell’Ateneo, motivo per cui oggi sono qui custoditi.

Le sale che ospitano il Fondo Giovanni Battista Piranesi

Le sale che ospitano il Fondo Giovanni Battista Piranesi

La zona è arricchita dall’esposizione temporanea dei disegni realizzati dall’architetto siciliano Mario Manganaro, docente di disegno della facoltà di ingegneria dell’Università di Messina.

La villa è tornata al suo antico splendore grazie a un attento restauro, realizzato tra il 1996 e il 1999 nell’ambito del progetto coordinato Catania-Lecce, a cura dell’Ufficio Tecnico dell’Università di Catania, che ha convertito l’edificio a laboratorio didattico e Museo della Rappresentazione.

Nel 2016, con l’istituzione del Sistema Museale di Ateneo, Villa Zingali Tetto viene aperta al pubblico per la prima volta.

Il Museo della Rappresentazione è visitabile nei giorni di martedì (10,30 -12,30), giovedì e venerdì (16,30 – 18,30) prenotando al seguente link.

Le visite guidate sono realizzate dagli allievi del Dicar con la collaborazione del responsabile scientifico Mariateresa Galizia, docente associato di Disegno del Dipartimento.

Il Fondo Manganaro

I disegni di Mario Manganaro