Ricerca, l’importanza della formazione del personale

Giuseppe Caruso, dirigente dell’Ari Unict: «Con la nuova programmazione Horizon già approvati 23 progetti in pochi mesi»

Alfio Russo

«In questi ultimi anni è stata registrata una crescita esponenziale delle attività nel campo della ricerca in questo ateneo grazie ai finanziamenti del Pnrr e alle azioni e alla progettualità portate avanti dalla governance dell’Università di Catania. Lo confermano i dati: con la programmazione Horizon2020, relativa al sessennio 2014-2020, sono stati approvati 32; con Horizon Europe, in pochi mesi, siamo già a quota 23 e si riferisce al periodo 2021-2027. Quindi sicuramente saranno approvati altri progetti. In questo contesto la formazione ‘amministrativa’ del personale dell’ateneo è di fondamentale importanza». 

Con queste parole Giuseppe Caruso, dirigente dell’Area della Ricerca dell’ateneo, ha ‘fotografato’ solo una parte della ricerca dell’Università di Catania nel corso dell’incontro dal titolo “L’attività di rendicontazione dei progetti di ricerca finanziati dai programmi Horizon 2020 e Horizon Europe”.

«Oltre al programma Horizon, infatti, vi sono tante altre linee di ricerca, basti pensare ai fondi del Pnrr – ha aggiunto -. Tutto ciò dimostra la capacità progettuale imponente di questo ateneo che premia gli sforzi dei docenti e del personale tecnico-amministrativo. Gestire tutto ciò, e mi riferisco in particolar modo alla parte amministrativa legata alla rendicontazione, è davvero difficile. Ma con una buona formazione e con il lavoro riusciamo a rispettare le scadenze stabilite dai programmi di finanziamento. Occasioni come queste rappresentano, quindi, un momento di confronto molto importante per tutti noi».

Teresa Caltabiano, Claudia Zurlo, Luigi Ingaliso, Giuseppe Caruso

In foto da sinistra Teresa Caltabiano, Claudia Zurlo, Luigi Ingaliso, Giuseppe Caruso

Un incontro che ha visto come protagonista Claudia Zurlo, dal 1990 in Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea – APRE dove ricopre la carica di responsabile del Dipartimento amministrativo e di funzionamento. 

«L’Italia è uno dei Paesi che partecipa maggiormente ai progetti che afferiscono al programma quadro come Horizon 2020 e Horizon Europe – ha spiegato la dott.ssa Zurlo -. Quest’ultimo è il nuovo programma che afferisce alla ricerca e all’innovazione con un importante budget erogato dalla Commissione Europea sulla base delle proposte progettuali presentate in vari ambiti di ricerca». 

«Le risposte degli atenei al programma quadro Horizon sono sicuramente di tutto rilievo e nei miei corsi auspico una stretta collaborazione tra il personale scientifico e quello amministrativo per allineare il budget che esprime la richiesta economica oggetto di contributo della Commissione Europea alle attività che il personale tecnico-amministrativo ha espresso nella proposta progettuale – ha aggiunto -. Tutto questo a vantaggio e a tutela dell’ateneo per evitare di vedersi finanziato un progetto con un budget insufficiente a coprire i reali costi che dovranno poi essere sostenuti». 

«La formazione in questo campo mira soprattutto ad accompagnare gli stakeholders e il personale tecnico-amministrativo impegnato su questi progetti verso una traiettoria ben definita e chiara a tutti – ha spiegato -. Un percorso di gestione dei progetti valido deve ridurre al minimo gli errori che potrebbero essere riscontrati in caso di audit da parte della Commissione Europea ed evitare così eventuali conseguenze negative».

Un momento dell'intervento del dott. Giuseppe Caruso

Un momento dell'intervento del dott. Giuseppe Caruso

E proprio sulla formazione è intervenuta anche la dott.ssa Teresa Caltabiano, coordinatrice del settore Ricerca internazionale dell'Area della Ricerca d’ateneo e componente del Consiglio direttivo dell’Agenzia per la Promozione della Ricerca europea: «Il corso di formazione si inserisce nell’ambito delle attività dell’Ufficio Ricerca internazionale finalizzate a dare supporto ai docenti e al personale tecnico-amministrativo, in particolar modo si intende raggiungere l’obiettivo di dare strumenti per una migliore rendicontazione».

A seguire il prof. Luigi Ingaliso, componente della cabina di regia della Ricerca d'ateneo, ha sottolineato come «l’attività di rendicontazione amministrativa rappresenta una fase particolarmente delicata e importante in un progetto di ricerca, soprattutto in questo momento in cui l’Università di Catania è impegnata in numerosi progetti finanziati tramite i fondi del Pnrr». «I fondi europei, con le sue diverse linee di ricerca, e i fondi Pnrr rappresentano un’opportunità eccezionale che va sfruttata al massimo per il nostro ateneo e per il nostro territorio» ha aggiunto.