Rischi, criticità e opportunità dell’Intelligenza artificiale

In ateneo una giornata di studi a più voci, per esaminare gli scenari presenti e futuri in vista dei profondi cambiamenti dettati dall’innovazione tecnologica

Mariano Campo

Rischi e opportunità dell’Intelligenza artificiale sono stati al centro della giornata di studi che si è tenuta sabato scorso nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università, organizzato dal Centro di documentazione ricerca e studi sulla cultura dei rischi e dall’Ateneo, con l’adesione del Comune di Catania, dell’Ordine degli Ingegneri, dell’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti Contabili, dell’Ordine degli Architetti, del Rotary Club di Catania e del Distretto 108YB Sicilia dei Lions, che hanno portato i saluti iniziali tramite i loro rappresentanti.

Il ricco e fittissimo programma di interventi ha permesso infatti di esplorare i vari ambiti di applicazione dell'intelligenza artificiale, ad esempio nell’architettura, come ha illustrato l’architetto Giuseppe Scannella, nella musica, evidenziato nell’intervento del Sovrintendente del Teatro Massimo Bellini di Catania Giovanni Cultrera, nell’economia e nella finanza, articolati dal professore emerito Benedetto Matarazzo e dal direttore della Banca d’Italia di Catania Gennaro Gigante.

Il rettore Francesco Priolo

L'intervento del rettore Francesco Priolo

Introdotti dal presidente del centro studi Antonio Pogliese e dalla disamina su opportunità e minacce di quella che sembra essere la più imminente rivoluzione tecnologica e sociale del prof. Roman Słowiński della University of Technology di Poznań, si sono susseguiti poi degli interventi riguardanti l’impatto sull'informazione, curato dal direttore del quotidiano La Sicilia Antonello Piraneo, i rischi connessi ai dati e all’identità personale, da parte del prof. Biagio Andò, docente di Diritto comparato all’Università di Catanzaro, le ricadute nel diritto e nella giurisprudenza, da parte del Costituzionalista Felice Giuffrè, componente del Csm.

E ancora gli aspetti etici e morali, approfonditi dall’arcivescovo Luigi Renna, i risvolti per quanto concerne il cybercrime, ad esempio i temutissimi deep fake, adeguatamente illustrati dal Dirigente del Centro operativo sicurezza cibernetica (Cosc) per la Sicilia orientale Marcello La Bella, moderati nella sessione pomeridiana dalla prorettrice dell’ateneo Francesca Longo.

Un momento dell'incontro

Un momento dell'incontro

Il rettore Francesco Priolo, a cui sono state affidate le conclusioni, ha letto un messaggio pervenuto da parte del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, la quale ha voluto sottolineare la necessità di darsi delle norme e dei vincoli, come è di recente avvenuto con l’approvazione del regolamento in materia sull’Intelligenza artificiale da parte del Parlamento europeo, affinché i pericoli possano essere prevenuti, e alcuni dei rischi paventati possano invece essere riconvertiti in opportunità. «In quest’ottica – ha sottolineato il ministro Anna Maria Bernini – rimane cruciale il ruolo dell’Università e della Ricerca, affinché sia sempre data priorità alle scelte umane».

«Nelle università – ha ribadito il rettore Priolo – va coltivato quello spirito critico che è indispensabile per non lasciarsi cavalcare dall’intelligenza artificiale, le cui potenzialità appaiono oggi davvero smisurate per la rapidità dei calcoli e la quantità di interconnessioni che fino a pochi anni addietro sembravano impossibili. La storia ci insegna che qualunque cambiamento, per quanto temuto, può essere assorbito, grazie alla capacità dell’uomo di adattarsi. Ciò che non potrà mai essere proprio delle macchine è la nostra innata imperfezione di esseri umani, che sarà sempre superiore alla perfezione di qualunque computer o robot: l’imperfezione e la sofferenza che non si possono sganciare dalla vita umana ma che costituiscono la fonte di ogni sublime creatività». 

Un momento dei lavori

Un momento dei lavori