Scienze chimiche, oltre 1 milione e 400 mila euro per le ricerche finanziate da bandi Prin e Pnrr

Al centro delle iniziative scientifiche del Dsc l’innovazione nei settori della salute, ambiente, energia, nanotecnologie e nuovi materiali

Mariano Campo

Oltre 19 Progetti di Interesse nazionale, undici dei quali sostenuti con fondi Pnrr, per un ammontare complessivo di oltre 1 milione e 400 mila euro ovvero il 7,04% del totale dei progetti finanziati all’Università di Catania nel suo complesso, pari al 7,15% dei fondi ottenuti dall’Ateneo catanese: un tasso, quello dell’attrattività di risorse, che sfiora quindi il doppio del reale peso numerico del personale dipartimentale, corrispondente più o meno al 4% del totale di Unict.

Un risultato lusinghiero quello del dipartimento di Scienze chimiche, nelle parole del suo direttore Antonino Licciardello, che giovedì 14 marzo ha voluto condividere con i colleghi docenti e soprattutto con numerosi giovani studenti non soltanto le cifre, ma anche i contenuti e gli obiettivi dei progetti che hanno ottenuto l’importante ‘placet’ ministeriale insieme con il sostegno di fondi che, auspicabilmente, potranno ‘movimentarne’ degli altri, se tali progetti diventeranno anche spendibili sul mercato: «Siamo davvero fieri per questi dati – ha commentato -, ma ci piacerebbe contribuire ancora di più alle performance nazionali e internazionali della nostra Università».

L’evento, denominato Prin Day 2024, si è svolto nell’aula magna del Dsc alla presenza del rettore Francesco Priolo, del coordinatore della cabina di regia della Ricerca Salvo Baglio e del delegato alla Ricerca in ambito biomedico Giovanni Li Volti. La presentazione ragionata del ‘portafoglio’ di progetti del dipartimento, articolata per macroambiti tematici, è stata invece affidata al prof. Carmelo Sgarlata, delegato alla Ricerca del Dsc, che ha “tirato la volata” alle efficaci presentazioni flash da parte degli autori dei progetti, accomunandoli con lo slogan “La chimica al servizio della società”.

Il tavolo dei relatori

Il tavolo dei relatori

«Si tratta del primo di una serie di incontri – ha premesso il direttore Licciardello - volti ad offrire alla comunità scientifica e agli studenti una panoramica, la più ampia possibile, sulle molteplici attività progettuali messe a punto dai ricercatori del dipartimento ed inerenti alle sfide emergenti che interessano la società, su tematiche quali salute, ambiente, energia, nanotecnologie e nuovi materiali». 

I numeri sono certamente significativi, come ha rimarcato il prof. Licciardello: i progetti approvati sono infatti 19 (otto Prin 2022, undici Prin 2022 Pnrr), in essi sono coinvolti 31 tra docenti e ricercatori sui 46 afferenti al dipartimento, 14 di loro sono responsabili scientifici di unità di ricerca, di cui cinque principal investigator e altrettanti vincitori di due progetti.

A seguire, hanno preso la parola i ricercatori Alessandro D’Urso, Cosimo Gianluca Fortuna, Giuseppe Grasso, Graziella Vecchio, Valentina Siracusa, Giuseppe Compagnini, Giovanni Li Destri Nicosia, Salvatore Barreca, Roberto Fiorenza, Valentina Oliveri, Cristina Satriano, Vera Muccilli, Sonia Riela e lo stesso prof. Licciardello, descrivendo in sintesi le premesse e gli obiettivi finali delle ricerche classificabili nei macroambiti energia, materiali, nanoscienze, salute e ambiente, in una logica fortemente interdisciplinare e coordinata con le linee guida dettate dal piano strategico di ateneo.

I poster esposti

I poster esposti in occasione dell'iniziativa

«Appena quattro anni fa – ha ricordato il rettore Francesco Priolo, congratulandosi con i docenti del dipartimento chimico – il nostro ateneo riusciva a racimolare poco più di 4 milioni di euro da bandi competitivi, oggi abbiamo invece fatto un grandissimo passo in avanti, come dimostrano anche i risultati del Dsc. Unict è presente in tre centri nazionali, otto partenariati estesi, un ecosistema dell’innovazione, tre progetti infrastrutturali, un ecosistema per la coesione territoriale e in un progetto complementare nell’ambito Salute: dal Pnrr siamo riusciti a conquistarci partecipazioni e fondi per un totale di 140 milioni di euro e altri 20 milioni dai Prin».

«E con questi bandi siamo anche riusciti a immettere nuova e qualificata linfa nei nostri ranghi, reclutando 150 ricercatori di tipo A e finanziando ben trecento assegni di ricerca – ha concluso rivolgendosi ai tanti giovani presenti nell’aula magna -. Il momento è di quelli da cogliere al volo  il mio consiglio è di sfruttare al massimo le opportunità che scaturiscono da tutte queste progettualità, mettendo a frutto la ricerca che avete dimostrato di saper fare».