Il progetto SWarD, realizzato da diversi atenei e Cnr, è stato presentato al Salone del Libro di Torino
Il progetto SWarD - Scholars at War Digital Library: An Innovative Environment for Advanced Documents Management è stato presentato, nei giorni scorsi, al Salone del Libro di Torino.
Finanziato nell’ambito dei Prin 2022, il progetto è nato grazie alla collaborazione tra l’Università di Catania (capofila), l’Università di Cagliari e l’Università per Stranieri di Perugia e il Consiglio Nazionale delle Ricerche-IRCRESS Roma-Torino.
SWarD mira ad offrire alla società della conoscenza un nuovo archivio di fonti primarie che mettano in relazione politica e attività scientifica, come autobiografie, mémoirs, scritti politici, corrispondenza di accademici europei, in particolare filologi e linguisti, tra gli estremi cronologici della guerra franco-prussiana (1870) e la caduta del muro di Berlino (1989).
Le unità di ricerca studiano la filologia e la linguistica non solo come corpora di conoscenze autonome, ma anche come scienze prodotte in determinati contesti storici al servizio della politica e della nazione, o comunque sensibili al richiamo e alle sollecitazioni del mondo esterno alla ricerca pura, e spesso animate da finalità ideologiche non apertamente dichiarate, che dovrebbe essere evidenziate per un'appropriata interpretazione della produzione intellettuale.
“Il nostro progetto – ha spiegato il prof. Stefano Rapisarda, principal investigator del progetto e docente di Unict – si propone di espandere l’offerta digitale, nello spirito dell’Enjoy Open Knowledge che caratterizza lo straordinario meta-repository Byterfly elaborato dal CNR”.

Il prof. Stefano Rapisarda
“Al suo interno abbiamo sviluppato un Archivio Digitale che fornisce documentazione utile a indagare le relazioni tra le discipline filologico-linguistiche con la società e la politica nella storia contemporanea, mettendo in rilievo i fatti socio-politici che stanno alla base della produzione intellettuale”, ha precisato il docente.
“Il nostro Archivio contiene opere di Matteo Bartoli, Francesco d’Ovidio, Gaston Paris, Joseph Bédier, Hugo Schuchardt, Leo Spitzer, Werner Krauss, e molti altri filologi e linguisti, che per la quasi totalità non era disponibile in rete – ha aggiunto il prof. Stefano Rapisarda, presidente della Struttura didattica speciale di Ragusa dell’ateneo catanese -. È uno strumento al servizio dei ricercatori che vogliano comprendere meglio le connessioni tra scienza e società, ripensando innanzitutto la filologia e la linguistica generale e romanza in particolare nel loro contesto originario di scienze ‘militanti’, al servizio della nazione o della politica o di qualche determinata ideologia. Future releases saranno aperte ad acquisizioni in altre discipline accademiche, anche alle scienze cosiddette dure”.
I primi risultati sono già affiorati nel convegno Filologia, linguistica e politica nella storia e nella letteratura che si è tenuto nell’aprile scorso a Cagliari, inaugurato dal presidente dell’Accademia dei Lincei, Roberto Antonelli
Al Salone del Libro il principal investigator, Stefano Rapisarda, ha parlato de “Le ragioni del progetto”, mentre Antonella Emina (CNR-IRCRES) ha illustrato le funzionalità tecniche del repository: modello di accesso, interrogabilità, operatività e sviluppi futuri.

In foto Antonella Emina