Presentato all’Orto Botanico dell’ateneo catanese il progetto Interreg "Reclaim"
Affrontare la sfida delle specie alloctone invasive e potenzialmente invasive che Sicilia e Malta hanno in comune e che rappresentano una minaccia per gli ecosistemi naturali e gli agroecosistemi.
Una sfida che i ricercatori di diversi enti istituzionali affronteranno insieme nell’ambito del progetto Interreg Italia-Malta RECLAIM - REstoration and Conservation through the Limitation of Alien and Invasive Menace. Il progetto è stato illustrato, nei giorni scorsi, nell’aula Giacomini dell’Orto Botanico dell’Università di Catania.
Tra gli obiettivi del progetto figurano il restauro ambientale con specie native nelle aree soggette ad eradicazione-controllo di IAS in aree protette in Sicilia e a Malta, la realizzazione di mappe previsionali sulla distribuzione di specie aliene selezionate basate su modelli avanzati e scenari di cambiamento climatico nei prossimi decenni e la messa a punto di best practices su metodi sostenibili di eradicazione e controllo di specie aliene animali e vegetali.
La dimensione transfrontaliera di questo progetto è rilevante in quanto numerose sono le specie invasive che minacciano entrambe le isole, rappresentando una sfida che può essere affrontata più adeguatamente in sinergia tra le due regioni sulla base di strategie comuni riducendo i rischi di incauta introduzione da un’isola all’altra.

Un esemplare di Granchio Reale Blu che sta invadendo i mari e le coste siciliane
Al meeting sono intervenuti i rappresentanti dei cinque partner del progetto Reclaim coinvolti: i docenti Pietro Minissale (responsabile scientifico del progetto per Unict) e Carmelo Fruciano del Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania, il prof. Sandro Lanfranco e il dott.. Gabriel Grima dell’Università di Malta.
E, inoltre, Thomas Ruff e Jurgen Gatt per l’Environment and Resources authority di Malta insieme con Umberto Troja e Salvo Sorbello della Città Metropolitana di Catania - Servizio Gestione Riserve Naturali, mentre Maria C. Di Maio e Roberto Cundari per il Libero Consorzio Comunale di Ragusa - Unità Operativa Riserve naturali.
I rappresentanti dei partner hanno discusso degli sviluppi del progetto, del relativo cronoprogramma (fino a novembre 2027) e, inoltre, hanno presentato le attività previste al pubblico, costituito principalmente da studenti, dottorandi e colleghi. La complessa gestione del budget, affidato ai 5 partner, è stata illustrata dalla dott.ssa Giusi Messina dell’Ufficio progetti del Dsbga dell’ateneo catanese.
Gli aspetti della comunicazione saranno particolarmente curati al fine divulgare alla cittadinanza le tematiche riguardanti le specie aliene. Proprio quest'ultime, in molti casi, possono essere utili, soprattutto all’uomo, mentre in altri diventano specie invasive e, quindi, problematiche. Per questi motivi richiedono, comunque, azioni di prevenzione per far fronte ai possibili effetti sulla biodiversità autoctona, sulle attività agricole e negli ambiti urbani.

In foto i rappresentanti dei partner