Social care e educazione metacognitiva attraverso la robotica e l’IA

Al Dipartimento di Scienze politiche e sociali accademici e esperti del settore sono intervenuti sulla intelligenza artificiale e i robot al servizio della società

Fabiola Giovanna Strano, Sophia Melina Strano, Concetta Giada Musumeci e Jolanda Venuta
Pepper
Un momento dell'incontro
Un momento dell'incontro
Pepper insieme con alcuni docenti

Il ruolo della robotica e dell’intelligenza artificiale negli ambiti della social care e dell'educazione metacognitiva mettendo in evidenza come tecnologie avanzate, come il robot umanoide Pepper, possano interagire con la sfera emotiva e contribuire alla formazione di professionisti capaci di rispondere alle esigenze sociali.

Sono i temi al centro dell’incontro dal titolo Social care ed educazione metacognitiva attraverso la robotica e l’IA che si è tenuto nell’aula magna del Palazzo Pedagaggi, sede del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania.

Il seminario - coordinato da Deborah De Felice e moderato da Irene Messina - ha permesso ai presenti di esplorare le potenzialità delle nuove tecnologie nell’ambito della cura sociale e dell’educazione, stimolando un dialogo tra discipline diverse per comprendere come la robotica e l’IA (intelligenza artificiale) possano influenzare le dinamiche relazionali, le capacità metacognitive e le competenze professionali nel campo del servizio sociale.

Il simpatico robot Pepper (un prodotto di SoftBank) è stato presentato come esempio di tecnologia capace di interagire con la sfera emotiva umana, utile in contesti educativi e di cura, come il supporto a bambini nello spettro autistico.

Protagonisti dell’evento sono stati accademici, esperti e ricercatori impegnati in diversi ambiti disciplinari che spaziano dalla sociologia all’informatica evidenziandone l'importanza di questa modalità di approccio inter e multidisciplinare.

Un momento dell'incontro, in primo piano Pepper

Un momento dell'incontro, in primo piano Pepper

Dopo i saluti di Pinella Di Gregorio, direttrice del Dipartimento di Scienze politiche e sociali, sono intervenuti Deborah De Felice (presidente del corso di laurea interclasse in Sociologia e servizio sociale), Carlo Colloca (presidente del corso di laurea magistrale in Politiche e servizi sociali), Davide Arcidiacono (presidente del corso di laurea magistrale in Sociologia delle reti, dell’informazione e dell’innovazione) insieme coi i docenti Giovanni Giuffrida, Giampaolo Bella e Irene Messina, esperti di informatica e pedagogia dell’inclusione, formativa e sociale.

Deborah De Felice, nel suo intervento, ha sottolineato come “la robotica e l'informatica stanno diventando strumenti sempre più integrati nella quotidianità delle professioni sociali” evidenziando “l'importanza della riflessione sociologica sull’interazione emotiva tra esseri umani e macchine, e di come il lavoro che queste creano contribuiscano nella quotidianità”.

A seguire Carlo Colloca si è soffermato sul “concetto di metacognizione” spiegando come “la capacità di riflettere sulle proprie azioni possa migliorare la pianificazione e gestione delle attività di social care” e, inoltre, di come “bisogna riflettere riguardo il contributo sull’azione, che è un processo di apprendimento nello sviluppo personale”.

Davide Arcidiacono, invece, ha esplorato il dibattito “sull’antropomorfizzazione dei robot e il loro ruolo in contesti ibridi” come “team di lavoro composti da umani e macchine”, ponendo quesiti su “fiducia, etica e interazioni sociali, ponendo anche questioni cruciali come quello sulla responsabilità giuridica”.

Studenti insieme con alcuni docenti e Pepper

Studenti insieme con alcuni docenti e Pepper

Il docente Giovanni Giuffrida ha ripercorso la storia dell’intelligenza artificiale, enfatizzando come “l’apprendimento automatico e il deep learning abbiano rivoluzionato la capacità delle macchine di elaborare dati e prendere decisioni, con esempi pratici come il riconoscimento facciale e la diagnosi medica assistita”.

Irene Messina, nel suo intervento, ha affrontato l’aspetto educativo ed emotivo della robotica, sottolineando “il potenziale di robot come Pepper nel supportare bambini con bisogni speciali, quali quelli dello spettro autistico”.

Il prof. Giampaolo Bella, docente ed esperto in Cybersecurity, ha messo in guardia dalle “sfide che derivano per la sicurezza e la privacy, con particolare attenzione anche ai costi e agli sforzi della compliance normativa rispetto alle recenti norme come il Gdpr e l’Artificial Intelligence Act”.

In chiusura gli interventi di Sebastiano Ledda, PhD student in Astronomia alla Sapienza Università di Roma, e Carola Chiantello, laureata in Sociologia all’Università di Catania.

Gli intervenuti hanno, infatti, concluso con un invito alla collaborazione tra discipline per sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, con un occhio attento alla dimensione umana ed etica delle loro applicazioni.

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