Sollima oltre l’ordinario

Successo al Teatro Sangiorgi per il secondo concerto del Festival Intersezioni. Sul palco anche Giulia Russo e lo Youth Contemporary Music Ensemble con il concerto 'Strings/266'

Giuliana De Luca

Con Strings/266 il Festival InterSezioni giunge al secondo appuntamento di un programma che, sin dal suo inizio - nei giorni scorsi il via con Poulenc in Double - continua a riscuotere successo.

Messa da parte la veste di direttore artistico (vai all’articolo con il programma del festival catanese), Giovanni Sollima è salito sul palco del Teatro Sangiorgi, accompagnato da dieci violoncellisti - Simone Andreani, Francesco Angelico, Cecilia Costanzo, Federico De Zan, Arianna Fallico, Chiara Giommarresi, Marco Laudani, Giulia Strano, Valentina Ventura - e dalla pianista Giulia Russo, per un concerto fuori dall’ordinario.

Cannoni spara coriandoli, urla e percosse agli strumenti musicali sono stati parte di un repertorio composto da musiche dello stesso Sollima, Frank Zappa (1940-1993), Arnold Marinissen (1966-), Arvo Pärt (1935-) e Iannis Xenakis (1922-2001); autori stilisticamente distanti, accomunati da un approccio di rottura rispetto alle convenzioni musicali.

Nessuno di loro si è limitato, infatti, a un linguaggio musicale tradizionale. Xenakis rompe con l’armonia tonale attraverso la musica stocastica, Pärt usa il minimalismo sacro del "tintinnabuli", Zappa si è imposto come iconoclasta dei generi musicali, Sollima combina classica, rock e folk, e Marinissen gioca con il teatro del suono.

Un momento dello spettacolo

Un momento dello spettacolo

Una proposta eterogenea che, se confrontata con le precedenti produzioni del violoncellista palermitano, si è distinta per la sua prevedibile imprevedibilità.

L’eclettismo di Sollima manifestato nelle sue composizioni, unito alla istintività delle sue apparizioni in pubblico, pare confermare una tendenza più generale verso stati di maggiore disordine, a cui lui stesso si abbandona, stabilendo tuttavia dei principi che regolano l’insieme delle cose.

Alle provocazioni di I asked Chat GPT to write a piece in my style. I got scared (2024) - brano in sei movimenti presentato alla Biennale di Amsterdam lo scorso novembre - e a Questi cazzi di piccione - composizione di Zappa nata a Venezia nel 1972 - contrappone infatti la dilatazione del tempo di Whispering Angels (Marinissen, 2005) e le sonorità eteree di Pärt in Fratres (1977).

Un perenne gioco in cui è Sollima a dettare le regole, muovendo il suo archetto “spettinato” (così trasformato dalla veemenza con la quale strofina le corde del suo violoncello) e dialogando a suon di sguardi con l'ensemble presente sul palco.

Giovanni Sollima in concerto

Giovanni Sollima in concerto (foto di repertorio)

La collaborazione con i musicisti e le musiciste del panorama musicale catanese non è nuova: ripetutamente collaudata - si pensi per esempio all’edizione 2024 di InterSezioni - la formazione è costituita da personalità apprezzate e ammirate da Sollima.

Lo stesso senso di stima reciproca traspare negli occhi della pianista, delle violoncelliste e dei violoncellisti, a tratti divertiti dalle iniziative bizzarre del maestro, al quale aderiscono mostrando un atteggiamento di apertura.

Uno dei più importanti progetti di Sollima e di Enrico Melozzi, ovvero il complesso 100 cellos, sarà presentato il 4 giugno al Teatro alla Scala di Milano.

Il Festival InterSezioni prosegue, invece, il 28 febbraio, al Centro Universitario Teatrale, con il concerto Intersezioni Spazio Temporali del Quartetto Parmigianino

Back to top