Stardust: il mondo fantasy di Neil Gaiman

Jennifer Anselmo, studentessa del Dipartimento di Scienze umanistiche, si sofferma sul moderno romanzo di formazione

Jennifer Anselmo

Stardust è un fantasy scritto nel 1999 da Neil Gaiman, famoso scrittore, fumettista e sceneggiatore che ha prodotto diversi capolavori durante la sua carriera.

Solo per citarne alcune di particolare importanza: Good Omens e The Sandman, serie tv Netflix tratte l'una dal suo omonimo romanzo e l'altra dall'omonima serie a fumetti e il film d'animazione “Caroline e la porta magica”, dal suo romanzo horror.

«Dietro di loro c’erano le luci del mercato, le lanterne e le candele e le luci delle streghe e lo scintillio delle fate, come un sogno che il cielo della notte aveva portato sulla Terra», si legge nel suo capolavoro.

Stardust racconta la storia di un giovane abitante di Wall che, con l'intenzione di conquistare l'amore della ragazza più bella del villaggio, si mette in viaggio per Faerie con l'obiettivo di recuperare una stella caduta.

Ma non è l'unico alla ricerca di essa: sulle sue tracce c'è anche una vecchia strega che farebbe di tutto per impossessarsi del cuore della giovane stella e ritrovare la giovinezza. Alle loro vicende, si intreccia la storia dei sette figli del re di Stormhold, il cui solo obiettivo è prendere il posto del padre.

Il romanzo si presenta come un fantasy d'avventura pieno di trame e sottotrame che si influenzano a vicenda. Gli elementi fantastici sono certamente ricostruiti dallo stesso Gaiman in una chiave più matura e adulta, riuscendo comunque a far rivivere la propria infanzia fiabesca.

Inoltre, la cura dei dettagli è sorprendente: ciascun personaggio è inevitabilmente intrecciato ad un altro e nulla è lasciato al caso.

Il racconto si presenta anche come un moderno romanzo di formazione, poiché lungo il viaggio tra Wall e Faerie si ha una crescita morale e interiore di ogni personaggio. In particolar modo, Tristran, uno dei protagonisti, inizia la sua avventura quando è ancora solo un giovane ragazzo, fin troppo buono e gentile e, per certi versi, persino immaturo.

Durante il suo viaggio, grazie a strane amicizie e alla scoperta di verità fino allora celate, riuscirà a maturare e ad acquistare una maggiore consapevolezza di sé e di ciò che è.

Stardust

Una copia del libro

Gaiman, inoltre, tiene a donare ai suoi personaggi un pizzico di realismo: non è possibile distinguere il giusto da ciò che è sbagliato, i personaggi sono capaci di sbagliare e redimersi.

Il libro è scritto in terza persona con cambi di prospettiva improvvisi per far avere al lettore una visione a trecentosessanta gradi di tutti gli intrecci della vicenda.

Il world building è sicuramente curato in ogni minimo dettaglio, nonostante il libro lasci comunque tante domande senza nessuna risposta.

Nonostante il modo di raccontare di Neil Gaiman sia piuttosto semplice e scorrevole, il suo è uno stile segnatamente particolare e forse è ciò che fa ancor di più apprezzare le sue opere. Una cosa è certa: i romanzi di Neil Gaiman non sono adatti a tutti.

Uno dei punti forti del romanzo è sicuramente la caratterizzazione di una dei personaggi femminili: Yvaine, la ragazza-stella. Da una stella probabilmente ci si aspetterebbe la solita donzella in difesa in cerca di protezione, Yvaine è invece l'esatto opposto: nonostante i suoi modi di fare gentili, non può non essere ironica e rispondere a tono quando qualcosa non le va bene. Sa come riscattarsi e difendersi, nonostante il mondo degli “umani” le sia quasi del tutto sconosciuto.

“Ti odio” - gli disse. “Già ti odiavo, ma adesso ti odio ancora di più”.

Tristran mosse la mano nella beata frescura della nube. Si sentiva stanco e un po’ fiacco. “C’è qualche motivo in particolare?”

“Perché - gli disse la stella con voce tesa - ora che mi hai salvato la vita, in base alla legge della mia gente, siamo reciprocamente responsabili l’uno dell’altra. Ovunque tu vada, io dovrò seguirti”.

“Oh!” - esclamò Tristran. “Non è poi cosí male o sbaglio?”

“Preferirei trascorrere le mie giornate incatenata a un lupo cattivo o a un maiale sudicio o a un folletto della palude”, replicò con tono inespressivo la stella.

Dal romanzo è stato tratto l'omonimo adattamento cinematografico diretto da Matthew Vaughn, regista de I fantastici quattro, Rocketman, X-men e Kingsmen.

Seppur con molte differenze e rivisitazioni di trama, l'adattamento cinematografico di certo non delude, ma anzi arricchisce la trama originale.