Storiografia in dialogo

Al Monastero dei Benedettini un convegno ha ripercorso il dibattito storiografico del secondo Novecento, tra archivi digitalizzati, nuove prospettive di ricerca e ricerche sui maestri dell’Università di Catania 

Alfio Russo

Rileggere i nodi centrali del dibattito storiografico della seconda metà del Novecento, indagando il ruolo degli storici e delle storiche, ed il rapporto tra le diverse storiografie italiane ed europee e le riviste scientifiche.

Sono i temi principali del convegno Storiografia e Rivista Storica Italiana negli anni di Franco Venturi – Temi, dibattiti, reti culturali (1960-1994) che ha riunito per due giorni, nell’aula magna “Santo Mazzarino” del Monastero dei Benedettini, alcuni tra i più autorevoli storici italiani e studiosi dell’Università di Catania, insieme a una nuova generazione di ricercatori.

Il convegno, ideato dalla storica Lina Scalisi, prorettrice dell’Ateneo, è stato organizzato nel quadro del progetto PRIN dal titolo One Hundred Years of European Historiography. Study and Valorization of the Rivista Storica Italiana's Archive.

La prorettrice Lina Scalisi e il rettore Enrico Foti

La prorettrice Lina Scalisi e il rettore Enrico Foti

Il ruolo della Rivista storica italiana, il valore della digitalizzazione, Giuseppe Giarrizzo

Proprio la prorettrice Lina Scalisi, nel suo intervento, ha ricordato come “il progetto miri allo studio di un secolo di storiografia europea e italiana attraverso la valorizzazione dell’archivio della Rivista Storica Italiana (RSI) articolandosi in due linee: la digitalizzazione e pubblicazione online dei materiali, e un nuovo percorso di ricerca sulla storiografia novecentesca alla luce delle fonti appena rese disponibili e di archivi”.
Il lavoro coinvolge anche il centro di ricerca COSME dell’Università Vanvitelli, specializzato nell’interconnessione di archivi storici.

Tra le figure analizzate spiccano alcuni dei grandi maestri della storiografia del Novecento: da Gioacchino Volpe a Federico Chabod, da Ernesto Sestan a Delio Cantimori, da Arnaldo Momigliano fino a Franco Venturi, direttore della RSI negli anni in esame.

Il convegno ha proposto ricerche inedite su Giuseppe Giarrizzo, “protagonista della cultura storica europea, italiana e catanese”, come lo ha definito la prof.ssa Scalisi, ricordando i suoi interessi sul Mediterraneo ebraico, sulla storia dello Stato moderno e delle regioni, sui rapporti tra Chiesa e società e sull’Illuminismo nel Mezzogiorno, approfonditi grazie al fondo “Giuseppe Giarrizzo” custodito presso l’Università di Catania.

Un momento dell'intervento della professoressa Lina Scalisi

Un momento dell'intervento della professoressa Lina Scalisi

Le istituzioni universitarie: “La ricerca storica è urgente”

Il rettore Enrico Foti ha evidenziato come l’iniziativa “incentrata su un percorso di ricerca prestigioso confermi il ruolo dell’Università di Catania come luogo di ricerca aperto, dinamico e interdisciplinare, in grado di sostenere giovani studiosi e promuovere una cultura critica radicata nella conoscenza storica”.

Per Stefania Rimini, direttrice del Dipartimento di Scienze umanistiche, la ricerca storica è oggi più che mai necessaria: “Viviamo un’epoca segnata da ferite e complessità. Un periodo storico che ci consegna ferite e al tempo stesso la necessità di ribadire l'urgenza delle ricerche storiche. Abbiamo la necessità della ricerca storica, per ogni forma di consapevolezza viva e libera, soprattutto oggi”.

Il principal investigator del progetto PRIN, Giuseppe Cirillo, ha ricordato, infine, il valore di un archivio “costituito da 35.000 immagini digitalizzate, una fonte preziosa per ripercorrere le trasformazioni della Rivista Storica Italiana e del dibattito storico tra anni Sessanta e Novanta, un periodo decisivo per la cultura europea”. “Analizzare le trasformazioni della rivista e del dibattito storico tra gli anni Sessanta e Novanta significa ripercorrere una fase cruciale della nostra storia culturale, segnata da profondi mutamenti politici, sociali e intellettuali”, ha aggiunto.

Un momento dell'intervento del rettore Enrico Foti

Un momento dell'intervento del rettore Enrico Foti

Le tre sessioni di lavoro

I lavori hanno registrato numerosi interventi nelle diverse sessioni. Per la parte dedicata al tema Gli storici e le storiografie, coordinata da Francesco Benigno, sono intervenuti Marcello Verga con una relazione su “La Rivista Storica Italiana e l'affollarsi del panorama delle riviste italiane di storia (1960-1995)”, Aurelio Musi su “Una diversa idea di storia sociale: Rivista storica italiana e storiografia francese”, Michele Campopiano su “Storici delle ribellioni e delle rivoluzioni: Christopher Hill, la RSI e la ricezione degli storici di Past & Present in Italia”.

E, inoltre, Guido Pescosolido sul tema “Rosario Romeo e la Rivista storica italiana”, Cinzia Recca su “Storiche e storiografia: la partecipazione femminile alla Rivista Storica Italiana negli anni Novanta” e Leandra D'Antone su “Storiografia militante. Giuseppe Giarrizzo e la Rivista storica italiana”.

Per la sessione dedicata al tema Dissenso, rivoluzioni, società, coordinata da Maria Antonietta Visceglia sono intervenuti Vincenzo Lavenia con una relazione su “Chiesa romana e forme di dissenso: gli studi religiosi e la rivista sotto la direzione di Franco Venturi”, Silvia D’Agata su “Country and Court: per una storia politico culturale del Seicento”, Daniele Di Bartolomeo su “Pensare il Settecento. Il posto della Rivoluzione francese nella Rivista storica italiana".

Un momento dell'intervento della prof.ssa Stefania Rimini

Un momento dell'intervento della prof.ssa Stefania Rimini

A seguire Salvatore Bottari su “Gli studi sull’Impero ottomano nella Rivista Storica Italiana”, Giacomo Santoro su “La storia regionale. Serve ancora?. Stato moderno, regioni e autonomie” e Carmine Pinto su “Questione agraria e rivoluzione nazionale nel 1860”.

Nella terza sessione dedicata al tema Giuseppe Giarrizzo, la storiografia, la Rivista storica italiana coordinata da Claudio Torrisi sono intervenuti Lina Scalisi con una relazione sul tema “Per una storia dell’ebraismo mediterraneo. Le idee, le reti, le note di Giuseppe Giarrizzo (1980-2003)”, Lavinia Gazzè su “Alle origini dell’illuminismo meridionale: la Rivista storica italiana nel dialogo epistolare tra Venturi e Giarrizzo”, Giambattista Scirè su “Giuseppe Giarrizzo e la storiografia dell’età contemporanea”, Francesco Failla su “Giuseppe Giarrizzo, la Chiesa e gli intellettuali cattolici. Dialoghi, riflessioni, visioni”, Marco Scuderi su “Giarrizzo, De Martino e Galasso. La storiografia etico politica, le scienze sociali e la RSI”.

I lavori si sono conclusi con una tavola rotonda alla quale hanno preso parte Nicoletta Bazzano, Giuseppe Cirillo, Cinzia Cremonini, Manfredi Merluzzi, Lina Scalisi.

Un momento dei lavori

Un momento dei lavori

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